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giovedì 7 giugno 2007

A ruota molto libera su cucina e scrittura

Stamattina un amico (che chiamerò Rino) si è seccato perché nel parlare della Allende ho confessato di non aver letto Afrodita. Racconti, ricette e altri afrodisiaci. In effetti, della cilena ho letto D’amore e ombra, Paula e La casa degli spiriti. In futuro non escludo di leggere anche altro, ma proprio Afrodita ecc. non mi attira molto. Ma quando ho detto che della Allende leggerò La leggenda di Zorro, Rino si è “ricordato” di un impegno ed è sparito. Rimasto solo, ho aperto una scatoletta di tonno che ho accompagnato con un pomodoro grosso come un uovo di struzzo.
Ho pensato a parecchie cose che possono andar bene con la scrittura, forse anche più della cucina: anche realtà molto fisiche, perfino mortali come lo sport e la guerra. Per es., Joyce Carol Oates ha scritto un bel saggio, Sulla boxe, in cui istituisce un parallelo tra boxe e letteratura. In Omero, poi, guerra e pugilato spadroneggiano. Compaiono metafore belliche e legate al mondo di sport fisici pesanti in Bernardo di Clairvaux, Abelardo, S. Paolo ecc. Intanto avevo finito il mio tonno & pomodoro. Effettuai una scarpetta da antologia, presto seguita da mezzo bicchiere di vino. Pensai però che tanti romanzi russi dell’800 erano intrisi di caviale e champagne; quelli francesi non ne parliamo. Ma nel ‘900 H. Miller, a Parigi andava avanti a Pernod e ad altri alcolici. E nelle storie di Bukowski la gente al massimo butta giù un hamburger e qualche patatina fritta: non ha il tempo né la voglia di seguire la preparazione di raffinati, elaboratissimi piatti.
Al liceo il prof di francese (alla 4/a ora!) ci parlava della fondue, un piatto non so se parigino, marsigliese o nizzardo. A quell’ora era una vera tentazione: sembrava che il formaggio fuso, caldo e filante potesse saltar fuori dalle coniugazioni dei verbi irregolari. Del resto nei romanzi francesi, direi per contratto 1) si mangia; 2) si fa l’amore. Un piatto energetico come la fondue è quindi l’optimum. Né sarebbe male un bell’arrosto bretone, se d’agnello o di montone non importa. Possiamo credere che negli scrittori bretoni d’ogni tempo, dal medievale Abelardo all’8centesco Chateaubriand cucina e scrittura litigassero? Abelardo, tra una teoria su Platone, un bacio ad Eloisa e così via doveva pur riprendere le forze. Altrettanto dicasi per Chateaubriand che stando a Jean d’Ormesson forse ebbe più donne di Alain Delon. Fanno classe a se gli eroi di Boll: soldati, reduci e disoccupati misticheggianti che nella Germania del dopoguerra buttano giù wursteln e birra più per dovere che per appetito.
Forgiavo queste teorie pensando che Rino, con la sua intolleranza mi ricordava il Moretti di Fiorello, tutto teso a magnificare film in cui si inquadra per 20 minuti un moscone che vola controvento.
2-3 settimane fa ho sentito di una bella iniziativa, credo del ministero della pubblica istruzione: utilizzare alcune trasmissioni tv per l’insegnamento dell’italiano negli Usa; tra queste La prova del cuoco.
La Prova e la Clerici non mi entusiasmano ma per Aristotele tutto è degno d’essere studiato. Inoltre, per il Grechetto il cibo deve nutrire, non solleticare il palato. Forse Ary avrebbe promosso George Harrison: quando i Beatles furono ricevuti dalla regina, al ricevimento guardò tutti quei piatti sopraffini poi disse: “Potrei avere un panino al prosciutto?” Per un po’ Frank Mc Court insegnò inglese facendo musicare e recitare ricette di tutti i Paesi del mondo. Bè, ora il profumo dei ravioli di mia moglie mi fa posare la penna. Più tardi scriverò qualcosa.

1 commento:

  1. Affascinante gradevole intrigante e bello questo tuo nuovo modo di raccontare e scrivere, lo trovo quasi rinnovato e più raffinato nella forma, quasi elegante mentre immagino la tua "classe"nell' approccio alla scatoletta di tonno con pomodoro!
    Finalmente lo"scrittore" si racconta un po'....era ora, meglio tardi che mai!Trovo il tutto , come dire, molto più umano e vicino ai comuni mortali, semplice e sensibile.
    Coltiva questa strada e percorrila senza storcere il naso, è veramente interessante!
    Sogni d' oro e chissà...stanotte come dormirò! Sognerò panini al prosciutto(se c' è della mortadella ai pistacchi, ancora meglio....), scatolette di tonno e pomodorini dolci, raviolini caserecci.....al profumo di buon pecorino sardo...Mi hai stuzzicato terribilmente, addio dieta, ingrasso solo pensando la parola"cibo"!

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