mercoledì 3 giugno 2020
Giocando ad essere me stesso
Raggruppo i miei ricordi
con una musica che ritorna da un
passato
che continua a rifilarmi zucchero
& fiele,
addolcisco con qualche misera
zolletta di poesia
il veleno che a volte mi consuma.
Invecchio...
Invecchio?
Sì.
E non posso
farci niente.
Lo “spirito”
è
(come si dice)
“ancora
giovane”?
Sì.
Bene.
Bene?
Sì.
Ma questo mi
serve a qualcosa?
Speriamo.
Non faccio
però
il
super-giovane
super-sano
iper-muscoloso
stra-alimentato
col pensiero
disattivato
ed in
definitiva,
sorridente
come un deficiente.
Sono un
vecchio ragazzo
cresciuto tra
sassaiole, sbronze, palloni da calcio, gesuiti
& amori
imperfetti
più frittate
di monologhi interiori made in Dublin,
il tormentato
Augustinus,
il grande Nino
delle Lettere ed anche dei Quaderni
e pochi o
molti altri:
dunque non
posso e di certo non voglio
vedermi
su viali di
tramonto
né su
autostrade per l'Inferno.
Bene.
Bene?
Sì.
E per oggi
chiudo la porta qui...
altrimenti
come potrei
aprire la
finestra domani?
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