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mercoledì 30 luglio 2008

Spazio ai Lettori - n° 5 del 2008



Brani tratti da commenti particolarmente significativi o che si prestano ad ulteriori interventi da parte di coloro i quali vorranno interagire e approfondire i temi trattati. Un click sul titolo dell’articolo Vi condurrà ai testi integrali e Vi consentirà di inserire il Vostro pensiero.

Grazie a tutti Voi.

mercoledì 23 luglio 2008
Principi, principesse e streghe a New York

tania 01ha detto...
… l'ho visto questo film. abbastanza bello. mi piaceva molto che all'inizio le immagini fossero nei disegni 'classici' di disney…
Irish Coffee ha detto...
… non l'ho visto ma mi è stato consigliato generalmente preferisco la lettura al grande schermo leggendo la trama mi rendo conto che la visione sarebbe interessante…
burberry ha detto...
… Mi ero ripromessa di guardarlo, poi ci si sono messi di mezzo i miei figli e pure il marito, accusandomi di essere ridicola!

mercoledì 16 luglio 2008
La mia vita con l’inchiostro

emma ha detto...
… interessantissima questa tua panoramica sulla tua infanzia, la lingua come collante e come sfida…
l’altra effe ha detto...
,,, penso che le parole possano avere un potere creativo, non solo descrittivo. Magari il mondo che costruiscono è fantastico, ma chi può dire se sia più "vera" la realtà, e non invece la fantasia?
Isabella ha detto...
…Ogni ruga è un segno lasciato dal tempo, un ricordo, un'attimo di vita vissuto...è esperienza...
daemonia ha detto...
…. Bisogna dire che l'italiano ha tante "sottolingue", chiamiamole così, oppure chiamiamoli comunemente dialetti, e in se' stessa l'italiano è una lingua complicata…..

sabato 12 luglio 2008
Il ritorno di Tendy

jiri ha detto...

… Ma possiamo dire della simpatia quel che diceva Brecht della pazienza: finisce…
franco ha detto...
… E comunque, perchè dovremmo moderarci nella pazienza e nella simpatia? Io credo che ci siano già abbastanza ire e tristezze, a questo mondo...

sabato 5 luglio 2008
Intervista con Edoardo Pisano di “TCS” A “Target”

rip ha detto...
Tutto di autobiografico, niente di personale. Non ricordo chi l'ha detto, ma è un'ottima norma letteraria...

lunedì 23 giugno 2008
Dalla penna al mouse e viceversa. 10000 visitatori, baby!

Miriam ha detto...
Diventa quasi una sfida con sè stessi...superare gli ostacoli, i dubbi, le difficoltà...incontrare anche se virtualmente persone di ogni tipo, confrontarsi e perchè no, anche scontrarsi...

mercoledì 18 giugno 2008
Una prof sarda tra i terroristi

DZE ha detto...
E' un libro di clamoroso spessore. Capacità narrativa e conoscenza giornalistica avanzata fanno spesso intendere che l'autore non solo conosca molto bene i luoghi raccontati ma da l'idea che vi sia stato.

mercoledì 23 luglio 2008

Principi, principesse e streghe a New York


Da tempo un film non mi divertiva come il gustosissimo “Come d’incanto” del regista USA Kevin Lima.
Il film inizia come una favola: la classica strega/matrigna, piena di rabbia ed invidia per l’amore tra la bella Giselle e suo figlio, il principe Edward, concepisce un diabolico piano. Inoltre, la spregevole creatura sa anche che quando il “prence impalmerà” (concedetemi ordunque un tuffo nel delle favole linguaggio) la soave pulzella, costei diverrà regina e lei perderà il trono.
Si tratta anche di potere, dolci figlioli e dolcissime figliole.
All’inizio il film è un cartone; poi la matrigna, per liberarsi di Giselle la lancia in un pozzo che la condurrà in un “mondo senza lieto fine”: il nostro! Così, fine del cartone e welcome in New York, o realtà che dir si voglia.
La bella ed ingenua Giselle, una briosa e versatile Amy Adams, si aggira per N.Y. col suo linguaggio fiabesco, gli occhi sgranati, schivando ed incrociando vagabondi e scippatori, sempre col suo vaporoso ed esagerato abito da sposa bianco.
Da un lato abbiamo la Big Apple (N.Y.), la grande mela, formicolante di persone e situazioni, intrico di strade, vicoli e veicoli d’ogni tipo, dominata inoltre da fretta e competizione durissime; dall’altro abbiamo la futura regina, che spesso vediamo assumere un’aria perplessa, talvolta sgomenta.
Il contrasto tra New York, “mondo senza lieto fine” e la candida futura regina e promessa sposa è spassosissimo.
Ma Giselle non perde ottimismo e buonumore, certa che il suo Edward verrà a riprenderla per ricondurla “a casa.”
Lei ride, canta anzi gorgheggia quasi sempre e nell’appartamento dell’avvocato divorzista (interpretato da Patrick Dempsey) che suo malgrado è costretto “ad offrirle ricovero per la notte”, mette ordine … richiamando col suo canto ogni sorta di animali: dalle colombe alla blatte(!) che l’aiutano volentieri.
Per eliminare Giselle, la strega (una grande Susan Sarandon) sfodererà tutto l’armamentario del Male: dalle mele avvelenate (bel gioco, quello della città-mela ed i perfidi trucchi delle streghe) al trasformarsi in drago gigantesco e crudele.
Il film riserverà un lieto fine… non fiabesco ma non per questo meno favoloso.

mercoledì 16 luglio 2008

La mia vita con l’inchiostro



Da piccolo mi piaceva ascoltare la gente: mi piaceva sentire che cosa diceva ed anche come (mi piace tuttora).
Per es., tra loro i miei nonni materni parlavano sardo ma con me e coi miei utilizzavano l’italiano; un italiano direi senz’altro dignitoso e per quanto riguarda quello parlato da mio nonno Lazzaro, reso curioso da espressioni burocratiche ed amministrative che assorbì durante il servizio in polizia.
C’era poi il dialetto cagliaritano che a scuola ed in strada sentivo musicato ma talvolta abbaiato dai miei compagni, insieme a numerose varianti di sardo e di “italo-sardo.” Comunque, una volta, in 3/a elementare io ed un compagnetto siciliano confrontammo espressioni sarde ed appunto siciliane.
Da mio zio Romano, serissimo gesuita, sentii per la prima volta i misteriosi suoni del latino e del greco.
A Carloforte, il paese di pà, le mie avide orecchiuzze (che per il loro implacabile captare, la maestra di 4/a elementare definì “radar”) incontrarono un dialetto ligure. I carlofortini discendono infatti da antichi coloni appunto liguri che della terra di Colombo (il navigatore, non il detective) hanno conservato gelosamente dialetto e tradizioni. Carloforte, detto u paize, il paese, è forse l’unica comunità liguroparlante in Sardegna.
Ci sarebbe anche Calasetta, ma pare che il dialetto calasettano sia considerato un carlofortino (o meglio un tabarkin) corrotto o contaminato.
Ma in illo tempore non riflettevo molto sulla contaminazione, da intendersi come composizione di un’opera letteraria (in questo caso leggi: un dialetto) ottenuta fondendo elementi di varia provenienza. Infatti, prima dei 15-16 anni ero impegnatissimo a lanciare ed a schivare pietre; dopo quell’età, ero indaffaratissimo a combattere col concetto di contaminatio di Ennio.
Alle medie iniziai a studiare il francese poi per conto mio e sui testi di Dylan, l’inglese. Al ginnasio, misteri dolorosi mai gaudiosi col latino e col greco.
All’università progettai di imparare il tedesco (deutsch) ma “sprogettai” presto; però non ho perso la speranza: perché dovrei? Che cosa sono, l’ultimo degli ultimissimi?
Insomma, penso che uno scrittore, termine questo che per la 1/a volta voglio scrivere senza virgolette autoironiche, debba vivere ma anche ascoltare le parole della gente. Infatti, il mio romanzo Lune a scoppio ed i racconti de Dante avrebbe lasciato perdere sono pieni di lingue (e dialetti) che magari non so parlare davvero, ma attraverso esse vivono le persone che ho incontrato ed a cui ho voluto bene.

sabato 12 luglio 2008

Il ritorno di Tendy


Chi (a rischio della sua salute mentale) frequenti questo blog, circa 40 giorni fa avrà letto che Tendy, l’amato tendine del mio anulare sinistro si è infortunato ed è stato debitamente steccato.
La notte sentivo il povero Tendy ululare alla luna: “Liberami! Liberami, o dolce essere che con la tua lussureggiante scrittura strappi le ragnatele che da secoli soffocano le lettere sardo-cagliaritane… e financo quelle italiche! Liberami, generoso e fantasioso essere!”
(Tendy è sempre stato un po’ emotivo e scivola spesso in una retorica ottocentesca).
Io: “Ma Tendy, figliolo, perché ululi alla luna se poi ti rivolgi a me? E poi non posso liberarti: decide il medico, lo sai.”
Insomma, cercavo di farlo ragionare; ma era inutile.
Però 2 giorni fa Tendy è stato liberato. Osanna! Alleluia! Accendete ceri e soprattutto, non scatenate incendi.
Magari, l’infermiera mi ha lasciato un po’ perplesso: con le sue forbici ha “sbandato” 2-3 volte… e Tendy: “Attenta, drolla leggia!” (brutta imbranata).
Lei: “Scuuusi, si-gnoreee?!”
Io: “Niente, è solo che mio figlio è un po’ nervoso.”
“Suo fi-glio-oo?!”
“Sì, Tendy. Sa, è in corridoio e sta facendo un chiasso…”
L’infermiera ha scosso la testa poi ha liberato Tendy commentando: “Sembra un wurstel di suino.”
Avrei voluto far notare alla prestigiosa paramedica che esistono anche i wurstel di pollo e tacchino; inoltre avrei potuto interrogarla sulle sue competenze quanto a wurstel(n) di suini, veri e propri suini nonché circa salami, salsicce e salsicciotti vari.
Ma così il discorso avrebbe assunto una implicatio sexualis che forse era estranea al “discorso” della signora; signora che del resto, continuava a brandire quelle inquietanti forbici.
Bene, io e Tendy abbiamo salutato medico ed infermiera e nel raggiungere la fermata del bus, abbiamo ululato… al sole. Liberi, anche se tra 15 giorni avremo una nuova visita di controllo. Comunque bentornato a casa, vecchio mio; mi sei mancato.

sabato 5 luglio 2008

Intervista con Edoardo Pisano di “TCS” A “Target”



A fine maggio Edoardo Pisano, della tv “TCS” mi ha intervistato nell’ambito della trasmissione “Target”, spesso dedicata a temi culturali e letterari.
Era solo la mia 2/a volta (davanti ad un microfono e ad una telecamera) ma mi pare che grazie alla gentilezza ed alla professionalità di Edoardo e dello staff di “TCS”, le cose siano andate bene.
Edoardo, infatti, mi ha dato il giusto spazio, supportando e… sopportando il mio delirio letterario.
Scherzi a parte, Ed mi ha concesso l’opportunità di illustrare i temi di “Lune a scoppio”, un romanzo pieno di salti di spazio e di tempo, che mescola (umoristicamente) lingue e dialetti, talvolta inesistenti, un romanzo “abitato” da animali parlanti, che presenta incontri e scambi epistolari tra il Diavolo ed il protagonista ecc.
Di tutto questo avrei forse dovuto parlare in dettaglio ma l’ho fatto solo in generale: dir troppo poteva privare il romanzo del suo mistero… scoppiettante.
Una sola, umile preghiera: poiché qui, grazie a L “lupo di mouse” F potete seguire l’intervista, vi supplico di 1) ignorare il mio infernale accento cagliaritano; 2) sostituire al mio frankensteiniano viso quello di Robert Redford, Paul Newman, Raul Bova, Tom Cruise, Paul Mc Cartney (giovane) e così via.
Insomma, concentratevi solo sull’intervista.
Ma chi non seguirà i 2 punti della mia preghiera dimostrerà non solo di provare interesse per la letteratura, ma anche per il genere horror. Naturalmente, in questo caso avrà sempre la mia stima e simpatia eterne.
Ed ora, buona intervista!



Per selezionare i video sulla televisione ufficiale di
"La Riflessione-Davide Zedda Editore"

Intervista TCS Target
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Presentazione 'Lune a scoppio'
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Intervista al volo
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