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lunedì 30 luglio 2007

Spazio ai Lettori - n° 4 del 2007

Brani tratti da commenti particolarmente significativi o che si prestano ad ulteriori interventi da parte di coloro i quali vorranno interagire e approfondire i temi trattati. Un click sul titolo dell’articolo Vi condurrà ai testi integrali e Vi consentirà di inserire il Vostro pensiero.



Grazie a tutti Voi.

domenica 15 luglio 2007
Spazio ai Lettori - n° 3 del 2007

Ex bambina ha detto...
Sono una di "quei bambini" cresciuta troppo in fretta, perchè il tempo è sempre stato ed è nella mia vita-ieri come oggi-un tassello un po' astratto, sfuggente e troppo veloce per riuscire a stare al suo inesorabile passo....


sabato 21 luglio 2007
Il mio viso sbagliato

Lorenzo ha detto...
Pensare positivo non significa cancellare i problemi o risolverli in via generale o soffocare il proprio senso critico; significa analizzare profondamente i problemi con la consapevolezza e la volontà di affrontarli da protagonisti e ricercatori di elementi positivi che portino a una loro soluzione o a una convivenza indolore col nostro essere e sentire.


mercoledì 25 luglio 2007
Fantascienza scaduta o in scadenza

Ciack ha detto...
Vorrei esordire facendo notare come il termine fantascienza sia spesso usato decisamente fuori tema perdendo di vista la composizione stessa della parola. Fanta+Scienza implica che protagonista è la scienza. Il Frankenstein di Shelley(1818), i romanzi di Verne furono i primi veri romanzi di fanta+scienza.


sabato 28 luglio 2007
Noi, i nostri bambini ed i bambini che siamo stati (2)

Spiegel ha detto...
Il rispetto deve essere aprioristico. Io ti rispetto in quanto persona, in quanto individuo, a prescindere dal fatto che io possa provare o meno stima nei tuoi confronti. Questo educa a rispettare le persone e le loro idee anche se non le condividiamo, educa ad avere rispetto anche verso un condannato a morte, in quanto persona, anche se non possiamo stimare lui e le sue azioni; educa a rispettare chi professa religioni diverse dalla nostra anche se non stimiamo quella religione.

Lorenzo ha detto...
……il discorso sul rispetto, pur in assenza di stima, dovrebbe valere anche da parte dei figli nei confronti dei genitori, cosa tutt'altro che scontata…………

2 commenti:

  1. Ho sempre pensato che "Rispetto" e " Stima" viaggiassero sugli stessi binari, forse inconsciamente, dando per scontato che entrambi fossero inscindibili e si completassero a vicenda. Purtroppo non è sempre così.....e questo forse spiega il perchè di tante incomprensioni e la nostra scarsa volontà di capire le differenze culturali, sociali nonchè caratteriali e le esigenze personali di chi ci circonda.
    In fondo perchè nascondersi dietro paraventi....non è forse più semplice e facile rispettare chi gìà pensa come noi, condivide gli stessi interessi , ideologie religiose o politiche e così via?
    In un tempo dove tutto va di corsa , dove non c' è tempo da perdere dietro a chi va troppo lento o non capisce, dove tutti mirano alle vette più alte, non c'è quasi posto per rispettare chi non rientra nei nostri egoistici concetti e teorie!
    Ampliando il concetto , sembra che gli individui sono diventati solo macchinette e "se mi rispetti ti rispetto" e "se mi piaci e se te lo meriti ti rispetto di più!"
    Sono d'accordo con Spiegel"Il rispetto dev' essere aprioristico", quanto a Lorenzo sul "discorso del rispetto, pur in assenza di stima da parte dei figli nei confronti dei genitori", noi figli abbiamo sempre meno tempo e occasione per i nostri genitori anziani e ciò mi rattrista molto e mi lascia un vuoto incolmabile.....Perdiamo la pazienza con loro e poi ci lasciamo corrodere l' anima dai sensi di colpa per quell' attimo prezioso.... di stima che ci sfugge di mano e che viene a mancare nei loro confronti!
    Ma si dice anche che sbagliare è umano, speriamo però di non fare sempre gli stessi errori.....
    Ciao!!!

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  2. Rif. Una figlia
    Penso che lo spazientirci coi nostri genitori anziani, quando dipenda da stress per problemi reali (lavorativi, personali, interpersonali ecc.) abbia però delle attenuanti. Ma certo, i genitori anziani non devono diventare la valvola di sfogo delle nostre difficoltà.
    Il problema si aggrava se uno pensa che “quel” genitore sia come dire?, un vecchio giradischi. A parte però casi estremi come questi, molte volte (per i problemi sunnominati) è molto difficile dimostrare loro una certa vicinanza. Un genitore anziano è un adulto: con sua personalità, sue abitudini, gusti ecc., noi siamo adulti come loro e spesso le differenti idee e volontà cozzano… con esiti devastanti per la nostra coscienza. Così, i sensi di colpa fatti uscire dalla porta rientrano dalla finestra.
    Ma dopo questa risposta sono + confuso di prima. Ho le idee chiare solo su questo: l’amore ed il rispetto per loro rimane; e penso che vi sia dell’amore e del rispetto già nel proporsi di non ripetere sempre gli stessi errori. Stai bene!

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