Del resto, può esserci un che di malsano anche nell’artista che fa vita da frate e passa ore ed ore a limare lati anche marginali di una sua opera, isolandosi da tutti. Si narra che Flaubert, prima di scrivere Salambò si sia aggirato per le rovine di Cartagine per settimane, in sostanza digiunando.
Ma spesso nel rock, ramo così giovane dell’albero-musica, capita che musicisti e fans si facciano incantare dal suo aspetto spettacolare. Bè, come diceva il mio amico Bruno: immaginate d’essere sui 20 anni e d’aver sempre vissuto in qualche squallida periferia. Di colpo eccovi ricchi e famosi, anzi idolatrati. Chi non perderebbe la testa? Keith Richards ricordava che Margaret Trudeau, moglie del primo ministro canadese fu una groupie dei Rolling Stones! Groupie cioè… emh… diciamo ”accompagnatrice”… In occasione della prima tournèe dei Beatles negli Usa, perfino il caustico Lennon si chiese: lì hanno tutto. Perché vogliono noi? In seguito, quei ragazzotti di Liverpool videro che mandavano in visibilio le donne del Paese più potente della Terra; si pensi alle scene al limite del delirio che si registrarono allo Shea Stadium di New York. Questo aumentò di molto la loro autostima. Il solito Lennon osservò che in ogni città erano dei “Cesari.”
Certo, in tutto questo rockers, massmedia e cortigiani vari, anche un po’ maligni, “gonfiano” un po’ i fatti. Tipico il caso del giornalista Christopher Sandford: stando ad una sua biografia su Springsteen, sembra che il Boss dopo ogni concerto-maratona di 4 ore non si senta in pace con la sua coscienza se non salta addosso ad una ragazza. Ma per me questo ritrattino dell’artista da erotomane non spiega molto. Spiega forse il puritanesimo british, britannico del giornalista. Infatti, sappiamo tutti che le quinte del rock non sono templi buddisti. E allora? Purtroppo, spesso sia pubblico che rockettari si fanno abbagliare da certe luci, da certi lustrini.
Invece il vero rock, benché non sia per puritani, è altro. Gli effetti speciali vanno bene per qualche film su Godzilla, ma sono una disdetta per tamburi e chitarre.
Parlerò di questo in un prossimo post.
Eccomi di ritorno da un lungo viaggio di lavoro. Ho visitato l'argomento musica. Devo salutarti come vecchio rocker dai capelli (quasi) bianchi o come samurai del rock ‘n roll? A dire il vero leggendo i vari post(complimenti), a prima vista non ho trovato molto di rock inteso come contestazione, ribellione, disgressione poi ho ascoltato la musica,concedimi, melodica, di watching the wheels, l'ho sommata al termine rock 'n roll e mi sono chiesto in un primo momento se piuttosto che avere un'anima rock in realtà non sia uno che vorrebbe essere rock ma è ingabbiato nel formalismo. Poi ho preferito concedere il beneficio d'inventario proprio perchè quel termine 'rock 'n roll' è sospetto e vuol dire tutto e niente. Un po' mi sono documentato e ti chiedo a quale dei 20 tipi di rock fai riferimento. Non rispondermi che fai riferimento a quello di Bruce. Non basta. A proposito ho portato dagli states una raccolta di recensioni che inverte le tue percentuali. Sembra che solo il 20% delle sue composizioni sia da considerare buono; il resto e non tutto, è apprezzabile solo grazie alla sua interpretazione. Ma tranquillo, il tuo mito rimane un grande della musica e per ora non aggiungo rock. In un altro commento riporterò qualche stralcio di critica blasonata per ogni suo lavoro. Intanto buon rock 'n roll.
RispondiEliminaRif.Doresol
RispondiEliminaWelcome. Rispondo alla tua domanda: sono anche 1 rocker dai capelli (quasi) bianchi: che può essere combattivo quanto un samurai del r’n r. Guarda Keith Richards… Ora, quel che prima era “rock inteso come contestazione” ecc., adesso non colpisce + molto; il concetto va quindi ridefinito o affidato alla politica. “Watching” è melodica ma anche il rock contiene un elemento melodico; l’importante è che non sia mielume. Ed il testo rivela un atteggiamento d’orgoglioso e stralunato disincanto, tipico di Lennon e di molti altri rockers.
Esisteranno anche + di 20 tipi di rock, ma io mi riferisco a quello partito da quello bianco di Elvis e di Jerry Lee Lewis, poi collegatosi al rock di Chuck Berry ed al rythm ‘n blues (forse anche al soul) nero dei ’60. Dopo, “quel” rock ha ricevuto apporti inglesi (Clapton, Mayall, Burdon ecc.) ed ha rifuso il tutto in quello di Who, R. Stones, Joe Cocker, la Joplin, Ten years after ecc. Non dimentichiamo poi il blues di J.L. Hooker. Bruce e gente come Tom Petty, Keith Richards con gli Xpensive winos, Willly De Ville e lo stesso John Fogerty pescano in questo “pentolone” (come chiamò il rock Little Steven).
La critica è piuttosto concorde nell’apprezzare Springsteen, non direi che arrivi all’”inversione” cui accenni. Poi, ci sarà chi non trova “buono” anche meno del 20% delle sue composizioni: legittimo. Concludo: nel post del 26 maggio spiegavo in 15 righe come per me l’uomo non sia “un mito intoccabile”. Se non mi credi, no problem. Nello stesso post ricordavo come “il” Bruce abbia inciso 3 dischi non rock, 3 su 22. Ciao