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mercoledì 11 luglio 2007

La fantascienza da consumarsi sempre

Di rado al cinema vedo della buona fantascienza (d’ora in poi fs). Ho letto e leggo quintali di fs ma quando si tratta di films, mi si spengono le luci. E non si tratta delle luci che si spengono in sala al momento della proiezione, bensì della noia che provo quando cerco di seguire certe pellicole. Questo per 2 motivi: il gigantismo e gli effetti speciali. Ora, la fs sogna o racconta una realtà in cui la scienza ha trasformato, nel bene o nel male il mondo e gli uomini.
Ma perché il tutto sia accettabile, deve essere (come sosteneva Aristotele) verosimile. E’ verosimile che in un futuro più o meno lontano, la scienza e la tecnica riusciranno a cambiare mondo ed esseri umani. Già oggi esiste qualcosa come internet che neanche 20 anni fa era impensabile. Il solo fatto che grazie alla rete si sia in linea (quasi) con tutto il mondo, è incredibile. Certo, presto tutti i fondi librari, archivistici ecc. potranno essere digitalizzati. Quelli che non dovessero esserlo, risulterebbero mai esistiti. Pensate: intere religioni, tecniche, filosofie. Intere epoche e popoli. Tanta parte della Storia cancellata. Tuttavia, ciò è verosimile: non è assurdo. Può accadere.
Ma secondo me gli ultimi films in cui la fs era verosimile sono stati Solaris di Tarkovskij, 2001: Odissea nello spazio di Kubrick, Blade runner di Ridley Scott, Il quinto elemento di Besson e A.I. di Spielberg. In quei films scienza e tecnica si sposavano con la trama, non l’annullavano. Anzi, spesso in essi la fs stimolava riflessioni filosofiche, se non teologiche. L’androide bambino di A. I. non si sentiva automa ma persona e come bambino era pieno di tenerezza e di nostalgia per la madre umana. Si sentono umani anche gli androidi di Blade runner e si interrogano sul senso della vita, sulla morte, sul Nulla. Il Quinto elemento è l’amore. In Solaris le angosce ed i desideri dell’ufficiale che guida la missione riportano in vita la moglie suicida. In 2001 un computer che si sente più che umano, stermina i membri dell’astronave Discovery; sarà poi ucciso (disattivato) dal solo superstite.
Ma dopo questi films, il buio. Però ein moment: non dico che un film di fs debba essere un seminario di filosofia; non ho niente contro films in cui compaiano robot, laser, cyborgs ed astronavi. Se vuoi solo divertirti vanno bene anche Guerre stellari o Terminator. Il che per me equivale a bere un buon mirto… con 1 estraneo. Inoltre, il punto è la misura, data dalla trama. E’ un po’ come un film porno: che a letto ci si dia da fare, è ovvio; però trovo ridicoli (non immorali) quei films in cui i protagonisti non fanno altro… che farlo.
Nel prossimo post sul cinema parlerò della fs scaduta.

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