Sabato 1 marzo alle 18.30, nella “Sala Diamante” dell’ex-vetreria di Pirri-Ca(gliari) presenterò il mio 2/o libro.
Di questo sono molto contento e ciò non è scontato: è senz’altro possibile che altri “artisti” di fronte alla loro 2/a volta ostentino sovrana indifferenza.
Ma una cosa è non farsi trascinare dall’entusiasmo come se si fosse dei pericolosi esaltati; un’altra, dimostrarsi del tutto indifferenti all’occasione di presentare una propria e nuova creazione. Quella è una cosa che non capirò mai.
Infatti, per quanto riguarda me, so che rimarrò sempre una specie di vecchio-bambino, eternamente grato e stupito del fatto che possa succedermi qualcosa di bello.
Già molti anni fa, quando presi in mano la penna per la 1/a volta, capii subito che non serviva per arrotolare gli spaghetti: in effetti, sono sempre stato un tipo geniale.
Poi capii che la penna deve comunicare i nostri sogni & i nostri incubi. Ma tutto ciò può avvenire se non dai niente per scontato: né la scrittura né eventuali pubblicazioni.
Spero che tutti quelli che lo desiderano possano intervenire alla presentazione del mio romanzo Lune a scoppio.
Ho infatti avuto modo di vedere che non solo amici, parenti e familiari ma anche altri hanno apprezzato il mio 1° libro Dante avrebbe lasciato perdere, perciò perché non concedere il bis… certo, a gentile richiesta?
Naturalmente, la mia riconoscenza va anche a chi mi ha conosciuto “via blog.” Per questo, quintali anzi tonnellate di grazie a LF, tecnico superstar nonché paziente ascoltatore di paranoie, non solo informatiche.
Altro, direi galattico ringraziamento a Davide Zedda, editore eroe… poiché non teme di pubblicare le mie “cose.”
Quanto a Silvana, Andrea e Sara, la mia pazza e meravigliosa famiglia, che dire? 10mila “grazie” non rimedieranno al nervosismo ululante che ho inflitto loro mentre lavoravo al libro.
Bè, sarei lietissimo se partecipaste a questa nuova presentazione anche voi… che mi avete seguito sul blog e che considero ormai nuovi amici.
Ed ora basta così o mi commuovo come 1 relitto del 1236.
Attaccate i cavi alle chitarre!
Riempite d’inchiostro i calamai!
Presto, perché presto si andrà in scena…
