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Gennaio-febbraio 2008: circa 300 punti vendita, intesi come edicole, da Cagliari al Sulcis sono toccati non dalla grazia, ma quasi. Infatti, dal periodo in questione Guglielmo. Il miglior amico del libro comincia la sua scodinzolante circolazione.
Ma perché la rivista si chiama così? Dopo 1 veloce sondaggio- interrogatorio, alla casa editrice La Riflessione mi è stato detto che Guglielmo è il cane dell’editore Davide Zedda, il solo editore bluesman da Cagliari a New Orleans.
Nel presentare (a p.2 del n°0) la rivista, il direttore Severino Sirigu definisce Guglielmo “il miglior amico di chi ama la lettura.”
Io penso che il suo nome sia 1 omaggio a Guglielmo Speranza, il protagonista della commedia Gli esami non finiscono mai del grande De Filippo.
Che cosa si propone la rivista? “Soltanto” questo: avvicinare le persone alla lettura, far capire quanti ponti possa far attraversare… facendo così marameo a tutte le Barbie ed a tutti i Rambo che ci danno tanto sui nervi. Ma si tratta appunto di una proposta: che come tale rifugge da prediche o lezioni.
Inoltre, alcuni del Guglielmo li conosco, anzi li considero degli amici. Altri non li conosco, ma vedo che anche la loro penna contiene stile e sincerità, non solo inchiostro.
L’unico su cui stenderei un velo pietoso è 1 certo Riccardo Uccheddu, che poi sarei io: infatti la p.3 del n°0 è infestata da 1 estratto del mio romanzo Lune a scoppio. Che dire? Ci vuol sempre, una mela marcia!
Comunque, ora la caccia alle buone letture ed anche a qualche sana provocazione è aperta. Fidatevi: Guglielmo ha fiuto.
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