Ora, dietro casa mia è aperta anzi spalancata campagna e dal balcone del salotto può sembrare che il terreno della stessa sia pianeggiante. Non è così. Comunque, qualche giorno fa ho raggiunto il terreno in questione.
Ho visto un sentierino (quasi una mulattiera) che saliva lento lento. Ci metteva 40-50 metri, a diventare una vera salita. Inizio a correre: andatura media. Il sentierino era ricoperto da 1 misto di terriccio e che cosa, sabbia? Boh!
Intanto salivo verso 1 colle dai cagliaritani dedicato a S. Michele. La salita si faceva + ripida, inoltre era “erbacciosa.” C’erano anche delle simpatiche spine, così ogni tanto dovevo correre a zig-zag oppure saltare. Tutto allenamento in più, per carità: niente da dire. Magari, mi sembrava d’essere 1 evaso della Cajenna…
Dopo circa 200 metri non si poteva andare oltre: una cancellata in ferro blocca l’accesso al parco del colle. Proprio all’altezza della cancellata il terreno sembrava molle, quasi fangoso, come se non avesse ancora assorbito le piogge degli ultimi giorni.
Ovviamente, la discesa è stata meno faticosa. Inoltre, decisi d’abbandonare zig-zag e salti; spine ed erbacce non sono chiodi o pallottole. Mentre correvo pensavo: la corsa mi piace. Io non corro solo o non tanto per tenermi in forma. Anche quando giocavo a calcio con gli amici, andavo agli allenamenti volentieri. Proprio un tipo strano.
Quando corro cerco di mantenere 1 certo equilibrio tra respiro, passo e concentrazione, in modo che quell’equilibrio diventi una fusione, un atto o fatto unico. Non mi porto mai appresso walkman o simili: la mia mente (chiamiamola così) deve trasmettere la musica che amo. Perciò quella fusione deve abbracciare respiro, passo, concentrazione ed appunto mente.
Di ritorno dalla discesa ne ho trovato un’altra, che va giù per una quarantina di metri e che si congiunge ad una strada asfaltata. Ora, dovendo tornare a mulattiera e colle, bisognava percorrere la discesa in senso inverso, che così diventava una graziosa salita. Faticosetta, ma ormai le gambe andavano… benché doloranti.
A quanto pare, le corse sulla sabbia fatte quest’estate sono servite a qualcosa. Strano, ma stavolta non ho sentito nessun dolore alla milza; in ogni caso, anche quando la benedetta si fa sentire io continuo a correre, poi smette.
Dopo circa 35 minuti cominciavo a sentirmi stanco: del resto il terreno non era una pista d’atletica, inoltre non correvo da mesi. Ma ho continuato a macinare salite & discese per altri 10 minuti ed ho concluso senza grossi problemi.
Ciao, amo correre o a volte camminare a passo
RispondiEliminasostenuto in mezzo alla natura,(vivo in campagna)e quando le giornate come queste estive sembrano non finire mai, dimentico lo scorrere del tempo,
facendo a volte preoccupare i miei cari.
Pratico ogni tanto, anzi meglio dire mi cimento
a giocare a tennis.Da spettatrice seguo il calcio
e tifo per ...l'Inter, seguo la moto GP (per V
alentino), il ciclismo e ovviamente il tennis.
Mia madre alla tenera età di settandue anni
è appassionata della Formula uno.
Buona serata
rif. sonoqui
RispondiEliminaIntanto, grazie di cuore per aver riscoperto un vecchio post!
Anch'io amo molto la corsa ed il calcio, il calcetto (anche se qualcuno dice sostiene che io picchi troppo!).
Squadra? Il Cagliari ma anche il Cagliari...
Straordinaria tua madre che si appassiona alla Formula uno alla sua età. Da romanzo!
A me piace anche la boxe... oops, forse questo non avrei dovuto dirlo?!
Buona serata anche a te.
Caro Riccardo, amare o appassionarsi ad uno sport
RispondiEliminacome la boxe non è "vergognoso". La Vergogna vera
è fare della caccia uno sport.
Assistiamo a scene in cui (uomini?) armati di tutto punto uccidono creature armate di solo piume.
Con amicizia
rif. sonoqui
RispondiEliminaSono d'accordo con te: la caccia è una vergogna, anzi, una vera barbarie.
Poteva avere un senso secoli fa, quando garantiva agli esseri umani cibo e sopravvivenza.
Ma ora è asssurda.
Del resto, nessun animale può sperare di scamparsela di fronte a fucili ad altissima precisione..