lunedì 26 gennaio 2009
Cronaca di dieci straordinari secondi
Uomo a metà tra i suoi anni più verdi
ed altri che vanno verso la cenere,
stamattina attraversavo una strada invasa dal sole
marciando sotto un vento gelido
sconosciuto a questa città di sole.
Attraversavo la strada in una domenica mattina
e quel sole ha scacciato il vento…
almeno per un po’.
Sì, perché la luce mi ha riportato più forte
il ricordo di te…
il tuo,
malinconico e disincantato maestro.
Sai, ormai sono anch’io padre,
ma un padre probabilmente ridicolo…
un uomo che parla con voce da niente
o da quasi niente
che però ride quando vorrebbe piangere
e non piange per non ridere con voce falsa:
almeno questo io, imperfetto allievo, ho imparato da te.
Conosco la differenza tra il sangue e l’inchiostro
ed il valore d’entrambi…
un altro tuo insegnamento.
Non so, davvero non so
sotto quali altri venti dovrò marciare,
non so
se i raggi del sole saranno di fuoco
o di un inutile ghiaccio
nato dal mio cuore.
Ma sento che un giorno
in cui il vento agiterà mulinelli di polvere
tra le nuvole e nel sole,
noi ci rivedremo
e sì, da qualche parte
che ignora lo spazio ed il tempo
risentiremo le note di Nini Rosso
o di Morricone
e ci saranno due posti in platea,
uno spettacolo che inizierà in orario
poi un lungo intervallo
per raccontarci
gli ultimi vent’anni.
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Ciao..Sono Elisa (Atena.88 di Libero) volevo ringraziarti per il commento che hai lasciato...Sei stato davvero gentilissimo...Parole che mi hanno fatta commuovere...
RispondiEliminaCerco di lottare a testa alta e di non arrendermi davanti alle difficoltà..
Sono una persona semplice che ama le vere emozioni e sensazioni della vita...
Spero che questo arrivini nel cuore delle persone, ma sopratutto nel cuore del mio compagno, Francesco.
Passa quando vuoi dal mio Blog, mi farà piacere...Un abbraccio...Elisa
rif. anonimo
RispondiEliminaSono io che ringrazio te, Elisa, per quanto di bello mi hai scritto.
Soprattutto, continua a lottare perchè come diceva Dylan Thomas, quel che c'è di miracoloso nei miracoli... è che accadono.
Indubbiamente le tue parole e la tua forza arrivano: in modo particolare in CHI ti è così vicino.
Ripasserò quanto prima. Ricambio l'abbraccio.
Ciao.
Siccome passavo da queste parti ho pensato di bussare per lasciarti un saluto.
RispondiElimina"Non so
RispondiEliminase i raggi del sole saranno di fuoco
o di un inutile ghiaccio
nato dal mio cuore".
Potrebbe essere il titolo del film che racconti attraverso questo bellissimo brano poetico che mi emoziona moltissimo, racconta la tua infanzia fino ad arrivare ad oggi che ti vede padre e maestro anche tu, forse inconsapevole ma tenace, introverso e malinconico come Lui...
Mi sono accomodata in prima fila per non farmi sfuggire nulla, neanche una virgola o una nota, il tutto ricorda le vibrazioni forti della musica di Moricone...e sento che forse qualche lacrima si ferma in gola!
Le tue parole sono intrise di colori e ricordi,tutti molto vivi e forti, dove le luci si sovrappongono alle macchie di chiaro-scuro e vive indelebile l'essenza del ricordo di Lui, la nostalgia, l'affetto, il distacco, l'insegnamento e l'eredità preziosa fatta di piccole e semplici cose ma importanti e insostituibili frammenti di vita!
In tutto questo palcoscenico convive più luminosa che mai, la Speranza, quella che un giorno "da qualche parte, dove si ignora il Tempo e lo Spazio, ci saranno due posti in platea dove godere la Sua vicinanza e raccontarvi gli ultimi vent'anni" .
Sono passato per vedere che aria tira in quel di Cagliari..Bello il tuo blog, tornerò sicuramente. Un saluto
RispondiEliminarif. miriam
RispondiEliminaSì, è vero: scrivere questa poesia ha fatto emergere molti ricordi...
A sua volta, la poesia è nata da una specie di... flash. Lo chiamo così perchè, sebbene in questo blog io parli anche di fatti e cose personali, preferisco farlo in modo non troppo esplicito.
Perciò "flash" è meno impegnativo del termine che forse sarebbe più preciso ed adeguato.
Solo che non vorrei sembrare una specie di mistico (con tutto il rispetto per il misticismo), così... sfumo.
Comunque, oltre ai ricordi è saltata fuori anche un po' di commozione, inutile negarlo. Anzi, impossibile.
rif. bc. bruno carioli
RispondiEliminaCiao Bruno e benvenuto sul blog. Un saluto anche a te, sia pure in colpevole ritardo.
rif. pierprandi
RispondiEliminaGrazie, Pier. Torna quando vuoi. Ricambio il saluto ed a presto.
Vado in off topic. Ma quando ero al liceo a Pordenone, c'era un insegnante con il tuo stesso cognome... E insegnava filosofia... :-)
RispondiEliminarif. fabioletterario
RispondiEliminaBenvenuto, Fabio. Comunque non ero io, il tuo filosofico prof.
So però che molti miei colleghi (parenti non saprei) sono andati ad insegnare nel nord-est. Forse avrei dovuto farlo anch'io... ora sarei messo un po' meglio, col lavoro.
Non ho avuto "maestri"....ahimè.Niente che somigli a cio che descrivi.....
RispondiEliminaMorricone lo ascolto -per piacer mio-...comunque:)
Buona serata
In "dieci straordinari secondi" sei riuscito a dipingere a tinte pastello il vissuto di un uomo, in un ritratto (autoritratto?) appena sfumato, ma comunque molto preciso.
RispondiEliminaLa crescita, l'evoluzione di chi sa imparare non solo dai maestri che si incontrano lungo il cammino, ma di chi trae insegnamento anche e soprattutto dal vivere quotidiano, di chi impara dai propri passi, di chi arriva a conoscere e distinguere la differenza ed il valore "del sangue e dell'inchiostro".
Versi i tuoi in cui mi sembra di riconoscere la stessa forza emotiva delle musiche di Morricone, sonorità e ritmi che si rincorrono e sovrappongono, sino a posarsi lievi, sul cuore di chi ti legge/ascolta.
Grazie.
rif. natalibera
RispondiEliminaQuello che ho definito con un termine forse un po' austero "maestro", era mio padre.
Maestro, anzi magister (qui ci soccorre il latino) come qualcuno che ha un "magis", un più o di più.
L'idea è quella di una guida morale (però non moralistica). Purtroppo, spesso... l'allievo non è che ne sia proprio all'altezza!
Morricone, poi, penso che andrebbe maggiormente considerato, sul piano musicale.
Buona giornata.
rif. elle
RispondiEliminaA dire il vero, ho cercato di parlare di me e di lui e forse, ad un certo punto i confini tra le due persone si sono un po' confusi. O per meglio dire, sovrapposti.
Comunque, per me è fondamentale condurre QUESTA riflessione/autoriflessione, perchè spero che insieme al lato affettivo (verso mio padre) possa emergere anche qualche... grammo di conoscenza su me stesso!
Mi piace, poi, la tua idea delle musiche di Morricone come di una sorta di rincorsa ritmico-melodica.
Grazie a te.
Ho letto un po troppo frettolosamente,credo... e complice la stanchezza ,mi sono ottusamente concentrata sul mio percorso "scolastico".....:(
RispondiEliminaMio padre....è ancora troppo forte il dolore per la sua morte!!
Ciao
Zitti siamo un po' tutti, qui riuniti:
RispondiEliminavolenterosi d'ascoltare la lezione.
Un libro aperto giace sulla cattedra.
Tra il gesso ed il registro dei voti...
Sono presenti coloro che bisbigliano.
Ridono o guardano, dai vetri, l'ampia via.
Quanto timore d'essere interrogati stamani!
"Professore, mi dica, quanti anni ha?"
"Oh lo so bene ciò a cui pensate: son vecchio"
"no. Ma che dice? Avrà si o no un secolo..."
"Mi spiace. Ne ho solo quarantanove. E piove."
"Lontano si odono i tuoni.Scende la sera,
il cielo è sempre più scuro. Un poco di silenzio
Ho trascorso il tempo a mia disposizione per
giunger sino a qui più che preparato ed ora..."
"Fate silenzio, mi fate indispettire!"
"Ecco: a pagina trentatre vi sono i re di Roma".
Durante quelle ore trascorse là nell'aula si
continua a tremare.Quale sollievo all'uscita!
Basta però essere attenti, seguire
attentamente l'insegnante e non si avrà timore.