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mercoledì 26 novembre 2008
“Un caso pietoso”, di James Joyce
dailygodot ha detto...
... Che il timore del binomio isolamento/morte fosse realmente la più grande paura di Joyce?
alessandro perrone ha detto...
A mio parere il sentimentalismo è un arma a doppio taglio, da un lato ottunde l'intelligenza delle persone, ma dall'altro le umanizza.Il sentimentalismo è quindi, materia pericolosa, è come il tritolo, può servire a scavare gallerie, ma anche a far saltare in aria le persone.
Elle ha detto...
Nessuno è in grado di amare veramente l'altro se prima non ama se stesso, un amore che non è autocompiacimento, bensì è spogliarsi da qualsiasi forma di egoismo o possesso in favore dell'altrui libertà.
tic ha detto...
…e vale la pena di imparare a leggere solo per poter leggere DUBLINERS...
kinnie51 ha detto...
… perchè il sentimento è l'unica cosa che dà il senso alla vita senza il quale essa non è che una lenta agonia in attesa del Nulla che ci attende.
lunedì 17 novembre 2008
Fine di pino
Miriam ha detto...
Non voglio apparire ottusa di fronte al problema che riguarda la pericolosità reale di alcuni alberi, ma almeno perchè non si richiede un sopraluogo con una perizia competente, prima di emettere la sentenza di morte per pino e i suoi parenti? Continuando così, finiremo per vivere dentro scatolette di cemento e i giardini condominiali saranno uno spettacolo per gli occhi di grandi e piccini: fiori, piante e alberi saranno di plastica o di qualche ultimo ritrovato all' avanguardia, almeno così non ci sono radici e rami pericolosi, non sporcano i pavimenti di foglie secche, non ci sarà bisogno di pagare il giardiniere e...ciliegina sulla torta: saranno tutte....piante perenni!
alessandro perrone ha detto...
… Certamente è chiaro che sia ormai necessario un nuovo modello di sviluppo, la fine del dissipamento delle risorse naturali e di un arresto al consumismo sfrenato a cui, malgrado la crisi, ancora stiamo assistendo. Nel concetto di decrescita, però, c'è a mio modo di vedere, una sostanziale mancanza di prospettiva, soprattutto riguardo il paradigma su cui dovrebbe basarsi la società futura…
domenica 9 novembre 2008
Riffs, donne ed uragani
alessandro perrone ha detto...
… non è male però, neanche la lettura di un altro "uragano" o meglio di una "femmina uragano" che il Banco del Mutuo Soccorso ha dato nel brano: "750.000 anni fa....l'amore?" dal album Darwin. Roba dell'altro secolo, ma ancora forte.
Elle ha detto...
… tra queste tue righe mi è subito venuta in mente un'altra chitarra "distorta il giusto", di quel distorto che è musica, che più musica non si può!Sto parlando di Jimi Hendrix e la sua Foxy Lady nella quale ritrovo le stesse note graffianti e gli stessi accordi ruvidi di Like a hurricane….
venerdì 31 ottobre 2008
“Una relazione per un’Accademia” di Kafka
dailygodot ha detto...
... come è paradossale il fatto che Raskolnikov si costituisca proprio quando l'ha fatta franca, è assurdo come K. vede e vive la burocrazia! Ancora più paradossale se si pensa, che in effetti sono molto realistici!
venerdì 24 ottobre 2008
Cose che ho sognato
Dolores ha detto...
.. E' più facile accettare i propri fallimenti sull'onda di un populismo 'alla rovescia'. E' più comodo cavalcarlo sull'onda di opinioni e pregiudizi piuttosto che usare il cervello per analizzare fatti in base alla realtà…
Nicola Andrucci ha detto...
… In Italia il revisionismo non è mai finito e ora vorrebbero fare passare che il fascismo non sia stato poi così male, i veri delinquenti sarebbero stati i Partigiani. Ecco, in un'Italia così io non voglio più svegliarmi!
euclide ha detto...
… Evidentemente hai sognato ad occhi aperti oppure non hai dormito affatto preso da incubi per aver letto il giornale e il testo di una nuova legge....
mercoledì 15 ottobre 2008
Guardare e camminare
l'altra effe ha detto...
.. Dici che il dolore si attacca e così facendo trattiene il tempo..Non ci avevo mai pensato. Però è vero, il dolore è la prova tangibile di qualcosa che è già accaduto e ci ha fatto male, mentre la gioia può essere anche desderio e attesa, dunque futuro..
Elle ha detto...
.. una giornata brutta pesa sul piatto della bilancia mille volte di più di una buona, una delusione rimane molto molto più a lungo rispetto ad un evento piacevole, l'eco di un'offesa risuona per molto tempo rispetto ad un complimento ricevuto…
Isabella ha detto...
… Nel nostro cammino l'importante è non perdere sè stessi. Sembrerò cinica, ma a volte anche essere coerenti nell'errore è sintomo di serietà ….
Carinissimo questo "spazio"... vedendo il n°7 suppongo che sia una tua abitudine... bella idea davvero! :D
RispondiEliminaSì è un'abitudine ed anche una piacevolissima "coccola" che Riccardo fa ai suoi commentatori, aggiungerei!
RispondiEliminaAnch'io l'ho trovata un'idea straordinaria, un modo per non perdersi niente, un condensato che offre l'occasione a chi vorrà di approfondire...come al solito, basta un click e come dice il nostro comune amico Alessandro Perrone, aver voglia di voltare l'angolo.
Ciao Riccardo, buona serata.
Sì confermo! E' davvero una bella idea... soprattutto per chi come me ha conosciuto da poco questo blog, un bel modo per tornare indietro a vedere quel che è stato scritto prima della mia incursione qui.
RispondiElimina@Dailygodot: anch'io sono arrivata qui da poco, ma torno sempre volentieri tra queste pagine.
RispondiEliminaPerchè mi sanno regalare quel non so che, quel qualcosa in più che vorrei sempre poter trovare dietro l'angolo...
Ci sono luoghi che sentiamo più vicini, più affini al nostro modo di essere, di sentire, una sorta di "selezione naturale" che si compie quotidianamente e che, a volte, passa anche attraverso le pagine di un blog.
Rif. dailygodot
RispondiEliminaLieto di vedere che lo spazio-commenti ti piaccia tanto.
Per l'ideazione di tale spazio non finirò mai di ringraziare l'optimus LF, che ad esso ha impresso la sua impronta, fatta di classe e competenza. Non si parli poi (ad un livello più generale) delle castagne che LF mi ha tolto dal fuoco... informatico!
Inoltre, mi piace che... ti piaccia "tornare indietro" a prima della tua "incursione": ciò mi pare che crei un legame, sia pure non di quelli che nascono vis à vis, tra i commenntatori ed il sottoscritto.
Ciao!
Rif. elle
RispondiEliminaPoichè, cara Elle, i complimenti mi imbarazzano un po', benchè li gradisca MOLTO, vorrei rispolverare a fini auto-dissacratori una vecchia battuta di Nino Frassica.
Ora, "il" Frassica, rivolto ai telespettatori diceva: "Siete voi, i protagonisti della trasmissione!"
Ma penso che nel caso di un blog questo si avvicini molto al vero. Infatti, a che pro pubblicare dei post che nessuno commenta? Tanto varrebbe mettersi a scrivere davanti ad uno specchio e dirsi: come sei bravo, come sei arguto, come sei profondo ecc.
Ora, io credo che una persona che scriva possegga una (forse inevitabile) inclinazione alla vanità, nè io non faccio eccezione. Nondimeno, penso che il fatto di scrivere "in pubblico", come avviene in un blog, esprima anche la volontà di comunicare con altri e non solo quella di creare.
E' infatti bello e confortante vedere che il proprio sguardo sul mondo trova dei... complici, che non si è insomma dei Don Chisciotte che affrontano i mulini a vento penna o mouse in resta.
Insomma, alla fine sono IO che ringrazio te, Elle e tutti/e.
Merci beaucoup.
Vedi caro Riccardo, a me invece imbarazzano i tuoi "grazie", pur ricambiandolo ed apprezzandone a pieno il vero significato.
RispondiEliminaCome darti torto, o meglio, come dar torto alla battuta di Frassica? anch'io considero il blog non un semplice diario o taccuino su cui riversare pensieri nero su bianco. O meglio forse è anche quello, in alcuni momenti lo è, ma non mi sono mai trovata molto d'accordo con chi sostiene "io scrivo per me".
Sì, si scrive *anche* per sè stessi, ma a me piace pensare che non sia *solo* per sè.
In queste pagine elettroniche come per strada, ci sarà sempre chi guarderà e tirerà dritto, ma ci sarà anche colui che preferirà soffermarsi, anche solo per uno sguardo appena più attento e magari poi tornerà e vorrà unire la sua voce a quella degli altri.
E non sarà solo una voce in mezzo al coro, perchè ognuno di noi può fare la differenza.
Scusami per "'l'invazione di campo" Riccardo, oggi forse sto davvero approfittando troppo della tua ospitalità, ma leggerti mi dà sempre nuovi spunti di riflessione...e così, scrivo.
Grazie e buona giornata.
Rif. elle
RispondiEliminaEffettivamente, cara Elle, c'è bisogno che (come scrivi) qualcuno preferisca soffermarsi per unire la propria voce a quella degli altri.
Troppo spesso, infatti, c'è la tentazione di tirare dritto. Del resto, anche quello non è segno di freddezza, non ricorda un po' l'atteggiamento umano ed il comportamento morale del protagonista di "Un caso pietoso"?
Purtroppo, chi non sta ad ascoltare 8in questo caso, a leggere) gli altri, passa per persona in gamba, che "non la beve", che "sa" come va il mondo ecc. E' uno che "non ha tempp", ha degli impegni...
Come se riflettere fosse cosa da poco, o attività tipica di persone che il loro tempo, lo sprecano!
Perciò, nessuna "invasione di campo" da parte tua o per così dire, invadi, invadi pure!
Magari devi scusare il ritardo nel risponderti, dovuto non certo a disinteresse ma ad un po' di disorganizzazione, spero... emh... creativa e temo, anche esistenziale!
A presto e buona giornata.