Tuttavia, una volta che si vada in scena, il teatro ha in comune con la musica il fatto che non si può tornare indietro. Puoi fare tutte le prove che vuoi ma quando reciti, proprio come quando canti o suoni, se sbagli… sbagli.
Durante le prove o in sala d’incisione, gente di teatro, di cinema e musicisti possono intervenire sulla loro parte anche centinaia di volte. In scena, no. On stage l’azione d’ogni artista è quella e quella soltanto.
E’ così anche nello sport. In allenamento puoi provare tutti gli schemi del mondo, puoi e devi tenere fisico e riflessi al massimo, ma se in una competizione ufficiale sbagli un tiro, un passaggio, 1 gancio (se sei un pugile) ecc., sono capperi tuoi.
Perciò w il teatro: in esso l’artista vola senza rete; successo o insuccesso possono essere più esaltanti… o + deprimenti.
Conflittualuccio il mio rapporto con la gente di teatro. Mi trovo molto bene con chi porta in scena dei musicals o comunque delle pièces che prevedano un qualche utilizzo della musik.
Mi trovo malino con chi fa “cose” magari anche molto valide, ma da essa prescinda. Sarà che come mi dicono tutti sono “fissato” con la musique? Forse. Ma può anche darsi che la questione si spieghi con l’aver io conosciuto pochi “teatranti.”
In ogni caso, quando in questo blog parlerò di teatro non accamperò diritti o conoscenze che non ho.
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