I commenti sono ovviamente graditi. Per leggerli cliccate sul titolo dell'articolo(post) di vostro interesse. Per scrivere(postare,pubblicare) un commento relativo all'articolo cliccate sulla voce commenti in calce al medesimo. Per un messaggio generico o un saluto al volo firmate il libro degli ospiti (guest book) dove sarete benvenuti. Buona lettura



mercoledì 28 ottobre 2009

Terzo sguardo su rock ed infinito


La sete di cui ho parlato in Premessa a rock ed infinito tormenta i protagonisti di Born to run e può anche finire con un incidente mortale.
E’ quel che accade nella countreggiante Wreck on the highway, quando il protagonista del pezzo scorge un giovane steso by the side of the road, al lato della strada che implora il suo aiuto… prima che un’ambulanza lo porti all’ospedale.
Il testimone di Wreck (il brano che chiude il doppio in studio The river, 1980) a volte sta sveglio in the darkness, al buio, scruta la sua donna che dorme e l’abbraccia thinking ‘bout the wreck on the highway, pensando all’incidente sull’autostrada.
Sembra quasi che l’estrema ricerca di vita possa condurre a morte certa.
Tentare d’uscire attraverso la velocità e l’intensità appunto di vita (rock incluso) dai limiti più duri, che non sono solo quelli delle convenzioni morali e sociali ma innanzitutto quelli dello spazio e del tempo, bene, forse tutto questo può portare all’autodistruzione.
Che in quella spasmodica ricerca ci sia magari un che di satanico, nel senso di Faust che voleva appunto sottrarsi all’invecchiamento ed alla comune condizione umana?
Nella My generation di Pete Townshend gli Who cantavano I hope to die before I get old, spero di morire prima di diventare vecchio.
Forse in questo c’era del satanismo cosciente e consapevole (benchè non nel senso classico, antireligioso) .
Penso che My generation possa aver condotto in un certo senso la gente del rock ad un punto di non-ritorno…

36 commenti:

  1. Interessante analisi e chiave di lettura dei testi. Pensando alla famosa frase degli Who in My generation: "spero di morire prima di diventare vecchio", io ci leggevo un certo giovanilismo sguaiato e sfrontato, del: "tutto subito e me lo devi dare". Una sorta di rappresentazione di una società in decadenza senza padri né figli, dove la giovinezza si brucia in fretta alla massima velocità e quindi senza ritorno. Chissà che ne pensano oggi Townshend e soci dei loro impulsi giovanili, dei chilometri macinati per la musica, degli amici persi per strada, oltre al fatto che la loro speranza di morire giovani li ha fatti, credo meritatamente, invecchiare degnamente.

    RispondiElimina
  2. ri. alessando perrone
    Ciao, Alessandro.
    Condivido senz'altro la tua critica a certo giovanilismo.
    Vorrei solo puntualizzare (ma la mia è solo un'opinione) che forse con quella frase Townshend voleva vedere nella "vecchiaia" la fonte di ogni compromesso, cedimento, ipocrisia ecc.
    All'opposto, poteva magari esaltare il fatto d'esser giovani come sinonimo di sincerità, chiarezza nelle decisioni e nelle scelte, assunzione di responsabilità...
    Ma essere giovani non salva di per sè dal dolore e dallo squallore: come tutti noi sappiamo bene e come in seguito avrà capito anche il grande chitarrista.
    Per me è invece importante saper mantenere l'entusiasmo dei "verdi anni" e saperlo mettere al servizio dell'esperienza.
    Del resto, c'è sempre il pericolo che una società fondata sull'apparire ("l'immagine") e non sulla sostanza, strumentalizzi anche certo entusiasmo o vitalismo.
    Ed infatti, lo fa.

    RispondiElimina
  3. Sperare di riuscire a commentare per terza in questo blog prima di diventare vecchia...potrebbe essere in ultima analisi la chiave di lettura del testo.

    In realtà, per tornare seri, tutto ciò mi fa venire in mente dei versi di una poesia:
    In youth my wings were strong and tireless,
    But I did not know the mountains.
    In age I knew the mountains
    But my weary wings could not follow my vision-
    Genius is wisdom and youth.


    "In gioventù le mie ali-erano forti e instancabili-ma non conoscevo le montagne.-In vecchiaia conobbi le montagne-ma le mie ali stanche non potevano seguire i miei occhi.- Genio è sapienza e gioventù."

    Sperare di morire prima di diventare vecchi ha davvero poco senso. La vecchiaia racchiude in sè il massimo della saggezza della vita, e se saputa cogliere può diventare un grande slancio, cosciente e consapevole, di vitalità.

    Perchè sottrarsi dunque all'invecchiamento?

    RispondiElimina
  4. ciao riccardo, non posso entrare nel merito della tua analisi perchè per me è un'altro mondo, un mondo che non conosco...le canzoni che hai citato le ho amate e basta.
    un caro saluto, roberta.

    RispondiElimina
  5. rif. solindue
    Ah,non farmi ridere!
    Guarda, dubito che questo post(poichè dal dolore siamo passati alla morte) possa riscuotere troppi consensi e/o commenti.
    Quindi, farai in tempo a commentarlo anche per 5/a, 6/a, 7/a...
    Belli i versi da te citati, che non conoscevo; di chi sono?
    In effetti, l'idea di sottrarsi alla morte ed all'invecchiamento può essere accettabile solo nell'ottica di un estremo disgusto verso la vita.
    Solo che io, personalmente, prima di disgustarmi...
    Molto meglio infuriarsi e restare vivi, dico io!
    E non è solo una battuta...

    RispondiElimina
  6. rif. gturs
    Roberta: anche averle amate, quelle canzoni, vuol dire molto.
    Il rock è una musica apparentemente semplice, quasi rozza ma che (secondo me)racchiude molti, molti livelli.
    Ed il gusto che quella musica ci dà, è uno dei più alti...
    Un caro saluto anche a te.

    RispondiElimina
  7. Antologia di Spoon River (Alexander Throckmorton) - E. Master

    Dimmi che sono anche il commento n. 7...
    Abbracci e buona serata

    RispondiElimina
  8. Addirittura...punto di non ritorno?

    RispondiElimina
  9. rif. solindue
    Ecco!
    In effetti, quei versi non mi erano nuovi.
    A parte questo, Edgar Lee (sembra che io parli di un amico di famiglia) è stato uno dei primi poeti che abbia letto.
    Ma la grande poesia va ri-letta.
    Provvederò.

    RispondiElimina
  10. rif. gturs
    Devo correggermi, Roberta.
    Nel rock, il fatto che certe canzoni piacciano è determinante!
    Si tratta di una musica così fisica e coinvolgente, che anche l’analisi sui testi viene dopo.
    Spesso, anche molto dopo.

    RispondiElimina
  11. VIVI INTENSAMENTE, MUORI GIOVANE E LASCIA UN BEL CADAVERE!
    James Dean

    RispondiElimina
  12. rif. guernica
    Sì, per molti il rock vissuto in un certo modo ha portato ad epiloghi tragici.
    Beninteso, non dico questo in termini moralistici ma penso che spesso, dal rock non si sia presa la parte positiva bensì quella negativa, anche se forse più eccitante.

    RispondiElimina
  13. rif alligatore
    Ripeto: quello è il lato della wild life, della vita selvaggia.
    E' affascinante ma non lo condivido.
    Io dico: usiamo le macchine e le chitarre per creare una vita migliore.
    Ciò non toglie che Dean sia stato un grande, naturalmente.

    RispondiElimina
  14. Vivi intensamente e resta giovane sempre! Questo io direi. Quoto il tuo commento Riccardo, usiamo macchine e chitarre per una vita migliore.

    RispondiElimina
  15. rif. daniele verzetti, il rockpoeta
    Come diceva Robert Browning: "Il meglio deve ancora venire."
    Certo, molti/e di noi hanno imparato ad accettare i propri limiti anche grazie all'insegnamento (purtroppo tragico) di tanti che bruciarono la loro vita.
    Uomini e donne di cui comunque rispetto la sete di infinito e la loro forma di coraggio, quel loro sguardo oltre le "Porte."

    RispondiElimina
  16. Si, accade quando il rock non è compreso.In quel caso sono due le cose: o si fa una fine poco felice, o non lo si apprezza!
    Ma questo è solo il mio umile punto di vista.

    Come dicevo da me...ultimamente sono un po' (molto) distratta...ma io il commento di cui parli non lo trovo!:(

    RispondiElimina
  17. rif. guernica
    Il tuo punto di vista è anche il mio.
    Certo, quando si hanno 20 anni molti si sentono o si sentivano degli Dèi... soprattutto con tanti soldi, media, donne...
    O comunque con una band che pesta forte insieme a te davanti a dei fans in delirio!
    Ma quel'è la definizione di essere umano?
    Forse, più quella di "mortale" che quella di essere "dotato di ragione."
    Ciao!

    RispondiElimina
  18. La prima è la giusta definizione!
    La ragione è per pochi.

    P.S.
    Commento rintracciato...certo che sono proprio fuori di testa!Scusa ancora!

    RispondiElimina
  19. Bè...che dire, è davvero un piacere leggere analisi così approfondite e intelligenti su canzoni che hanno fatto la storia della musica.
    Come ho già avuto modo di dire io non ho la capacità di analizzare così a fondo i testi, e me ne rammarico, ma mi lascio travolgere emozionalmente dai fraseggi musicali e dalle melodie, indipendentemente dai generi.
    Sinceramente invidio questa tua sensiblità e capacità di andare più a fondo, e quindi godere in pieno di questo meraviglioso dono che è la passione per la musica.
    Complimenti ;)

    P.S. Se ancora non hai avuto occasione di vedere ti comunico che ho spostato il mio blog musicale su Blogger. Ciao :)

    RispondiElimina
  20. Caro Rik...
    Amo il rock....
    credo che è anche uno stile...come il dark...che nasce da dentro e si sposa da sempre con una certa personalità...
    occorre averla di natura per apprezzare...
    Sulla parte negativa che evidenzi tu....stendo un velo pietoso....
    Il fanatismo non è solo attribuibile alla religione...
    esiste in ogni cosa...
    Come il metal o altri stili musicali pesanti che sono stati segnati come "colonne sonore" di riti satanici....
    ma de che?
    La musica è musica a prescindere da cosa poi, soggettivamente viene attribuito.
    E' arte...come è arte la sua espressione, anche la più estrema.
    A me piacciono molti che vengono indicati come modelli simili...
    Ma tutto sono, tranne una che arriva a "quei punti di non ritorno" da te citati.
    Un abbraccio e buon halloween!

    RispondiElimina
  21. Bellissimo post Riccardo complimenti!
    Per quanto riguarda la mia piccola ed inutile esistenza ho riscontrato che quei testi che tu hai dottamente citato li ho vissuti epidermicamente ed irrazionalmente in gioventù ma,strano a dirsi,li sento più miei adesso che ho superato i 40.Non so se ci sia da preoccuparsi,però non credo di essere regredito ad una nuova fase adolescenziale penso solo che quei testi e quella musica,anche se datata,rappresentino al meglio la mia rabbia attuale.Mi permetto anche un po'di dissentire dal discorso del satanismo che ,se mai c'è stato ,lo è stato sicuramente più per provocazione che per vera convinzione.
    Lunga vita al tuo cervello Riccardo!
    Con infinita stima!

    RispondiElimina
  22. rif. max
    Ciao, Max. Ti ringrazio per la solita stima e gentilezza!
    Solo, come ho detto anche a Roberta (Gturs), nel rock quel che conta di più è appunto l'entusiasmo che "il ragazzo" suscita in noi come musica.
    I fraseggi, come dici tu, il ritmo, gli stacchi di basso e batteria, la chitarra che esplode, il cantante che ulula il suo tormento come un lupo mannaro elettrico!
    Perchè come canta Springsteen in "Rosalita: "So che non piaccio a tua madre perchè suono in un gruppo rock"!
    Ciao!
    P.s.: spostamento visto...

    RispondiElimina
  23. rif. darksecretinside
    Cara Luna, vedo che come sempre non sbagli un colpo, eh?!
    E' vero, si può essere fanatici in tanti, tanti modi.
    Certo, è particolarmente desolante che lo si possa essere anche non cogliendo il vero messaggio del rock... che è un messaggio di libertà, di divertimento anche al di là di parecchi schemi ma che...
    Ma che...
    Per me è una ricerca spasmodica di vita!
    Certo, dobbiamo anche pensare che il cuore umano è lacerato, direi scisso in sè stesso da tante cose, spesso insopportabili.
    Così, talvolta risulta arduo non perdere la rotta...
    Ma come cantano e suonano Springsteen e la "E" Street Band in "No surrender": "We made a promise we swore we'd always/remember
    no retreat no surrender
    cioè: abbiamo fatto una promessa abbiamo giurato che avremmo sempre/ricordato
    nessuna ritirata nessuna resa.
    Contraccambio abbraccio ed auguri halloweeniani!

    RispondiElimina
  24. Ciao, Riccardo. Passo a ringraziarti, anche a casa tua, del commento lasciato sul blog di Gaspare Armato nei riguardi della mia intervista.

    Scopro con piacere un blog che tratta temi a me cari. Tornerò a leggere e a commentare con la dovuta calma e attenzione perché questo fine settimana sono molto impegnata con il lavoro.

    Se passi da me, mi farai piacere. Hai tre blog a disposizione;)

    A presto.
    annarita

    RispondiElimina
  25. rif. euterpe
    Grazie, Eutè!
    "Piccola ed inutile esistenza"? Se come me hai 1) superato i 40 e 2) continui ad amare il rock, perchè mai dovrebbe essere piccola ed inutile? Scherzi?
    La rabbia... a Townshend, quando andava ormai per i 30 chiesero: "Non sei più giovane e arrabbiato, allora che cosa sei, adesso?"
    Lui rispose: "Non sono più giovane."
    E' quello il punto: stay hungry, stay... anger; rimani affamato ed arrabbiato.
    Satanismo... in effetti nel post parlo di un satanismo "non in senso classico, antireligioso."
    Ma è probabile che ne abbia parlato in modo troppo schematico.
    Intendevo sottolineare l'ideale dell'infrangere i limiti dello spazio e del tempo (benchè poi a qualcuno la cosa sia sfuggita di mano).
    Ti ringrazio però per l'osservazione, perchè sarà bene che in prossimi post io sviluppi meglio il problema.
    Infinita stima anche da parte del mio cervello... dice che appena riesce ad evadere dal neo-manicomio, ti scrive 2 righe anche lui.
    P.s.: magari vedrà di beccarti alla radio. A che ora trasmetti?

    RispondiElimina
  26. rif. annarita
    Benvenuta, Annarita!
    Ho apprezzato molto l'intervista: la storia è stato il mio primo amore (intellettuale) e tuttora, rimane tra i primissimi.
    Felice che ti piaccia il mio blog, torna pure quando vuoi; quanto prima, ricambierò la cortesia.
    Ciao!

    RispondiElimina
  27. Ciao Riccardo,
    incuriosito dal commento che hai lasciato nel mio blog sull'articolo su Annarita Ruberto, sono venuto a leggere qualcosa del tuo interessante blog.
    Ritornerò, senz'altro.
    Buona serata.
    Rino.

    RispondiElimina
  28. rif. gaspare armato
    Ciao Gaspare.
    Come ho già avuto modo di dire anche ad Annarita, passa pure quando vuoi.
    Presto farò un altro "salto" da te.
    Buona serata... anche rockeggiante, perchè no?

    RispondiElimina
  29. Vorrei chiarire che non sono scatenato in auto, preferisco la bici e faccio vita salutista, però la frase di James Dean, nella sua poetica, va così letta: se vivi intensamente quando morirai sarai ancora giovane e lascerai un bel cadavere (anche a cent'anni). Questo è lo spirito del rock: essere sempre giovani (anche da morti). Il caso a voluto, che Dean morisse in quel modo, ancora nel pieno degli anni e così si può equivocare...

    RispondiElimina
  30. rif. alligatore
    Be', certo che così la frase di Dean acquista un significato ben diverso e senz'altro più accettabile.
    Spesso alcune affermazioni vanno (ma questo riguarda anche me, Alligatore) in effetti sviluppate o interpretate...
    Questo anche allontanandoci, almeno in parte, dal loro carattere apparentemente solo provocatorio.
    Ciao!

    RispondiElimina
  31. Molto interessante il tuo post,solo dopo 2 volte che l'ho letto posso commentarlo.
    Che poi la bellezza di ciò che hai scritto sta nel fatto che in fondo ad ognuno risuonano echi differenti.
    Sono cresciuta con vari tipi di musi a casa che spaziavano dalla sperimentale alla lirica al cantautorato al rock.
    Adesso amo molto il post rock e l'indie.
    Credo che da giovani ci sia un'esplosione emotiva
    che contagia quello che sarà il dopo.
    E il rock fino a quel labile confine che può sfociare anche nel tragico l'ho sempre sentito come vitale.

    Un abbraccio

    RispondiElimina
  32. rif. desaparecida
    Ringrazio di cuore per l'apprezzamento, Desa!
    In effetti, come scrivi, quell'"esplosione emotiva" può rivelarsi determinante; nel bene e nel male...
    E' sempre difficile, io credo, saper per così dire "ballare" su quel "labile confine."
    Un confine varcato il quale (anche se parliamo di esiti tragici) comunque possiamo trovare della grandezza, o dell'eroismo.
    In questo caso, penso soprattutto alla sorte di Janis Joplin.
    Il dolore, intendo un dolore profondo è purtroppo uno stato dell'essere o una dimensione (non solo un sentimento o uno stato d'animo) davvero difficile da padroneggiare...
    La vita e la morte... e l'arte che molte volte dà il tempo con una batteria ed una chitarra elettrica... bel problema!
    Abbraccione!

    RispondiElimina
  33. Tranquillo!NON ho distrutto il pc...ma non sono riuscita ad inserire quel post.Così ho ripiegato.E vabè!:)

    RispondiElimina
  34. rif. guernica
    Meno male!
    Cominciavo a temere che fossi ormai preda di qualche furore anti-tecnologico!

    RispondiElimina
  35. A proposito di satanismo nel rock come non parlare dell’ascolto di certi brani al contrario per rilevare la presenza di invocazioni al demonio o altro?Un sito curioso in questo senso è quello del Centro S.Giorgio(centrosangiorgio.com).Posso chiederti cosa ne pensi?

    RispondiElimina
  36. rif. lanza
    Ciao Lanza, benvenuto!
    Mah... l'argomento è evidentemente complesso, perciò che dire?
    Non mi dice molto il satanismo del metal, che anzi mi sembra una moda.
    Diverso il discorso dell'infrangere i limiti di spazio e di tempo che possiamo trovare nei gruppi rock o forse anche hard-rock classici.
    Non sono ancora entrato nel sito che mi segnali, ma penso che lo farò.
    L'ascolto di brani al contrario... ti dico la verità, non so che cosa pensarne.
    Non so se tanti gruppi abbiano la capacità tecnica di ottenere certi effetti.
    Più in generale, credo che i vecchi Stones abbiano detto parecchio di inquietante nella loro "Sympathy for the Devil."
    Ciao

    RispondiElimina

.
Al fine di evitare lo spam, I Vostri graditi commenti saranno pubblicati previa autorizzazione da parte dell'amministratore del Blog. Grazie.
.