I commenti sono ovviamente graditi. Per leggerli cliccate sul titolo dell'articolo(post) di vostro interesse. Per scrivere(postare,pubblicare) un commento relativo all'articolo cliccate sulla voce commenti in calce al medesimo. Per un messaggio generico o un saluto al volo firmate il libro degli ospiti (guest book) dove sarete benvenuti. Buona lettura



martedì 7 luglio 2009

Premessa a rock ed infinito


Da oggi e per un po’ in “Parliamo di musica” mi occuperò del tema della ricerca, talvolta generosa, talaltra autodistruttiva, comunque sempre inquieta di ideale e di una vita più piena da parte della gente del rock. Chiamerò il tutto “infinito.”
Talvolta questo infinito può somigliare ad una ricerca religiosa o anche avere esiti religiosi. Ma perlopiù, per la gente del rock questa ricerca non sfocia in adesioni a chiese o fedi definite; è più una sorta di sete di bellezza e verità, totalmente libera, che un seguire formule teologiche o un rispettare precetti morali.
Con gente del rock non intendo solo i musicisti e tutto il personale che gravita attorno ad essi (discografici, tecnici del suono, amministratori, promoters o organizzatori) ma anche i fans, le groupies (le… disponibilisssime ragazze al seguito delle bands) e perfino coloro che detesteranno il rock ma ne subiscono comunque l’influenza.
Perché: “Il rock ormai è entrato nella storia” (Chuck Berry, L’autobiografia, Sperling & Kupfer, Milano, 1989, p.337).
Il rock e pop-rock cui mi riferirò è quello che mi piace di più e col quale sono cresciuto:
Bob Dylan, Neil Young, Springsteen & the “E” Street Band, i Beatles, i Creedence, Johnny Winter, John Lennon post-Beatles, Janis Joplin, Jimi Hendrix, Keith Richards anche da solista, gli Who, Chuck Berry, Elliot Murphy, i Clash, Willie Nile, Steve Earle, John Mellecamp, i Los Lobos…
Se conosco il vecchio ragazzo che sono, questo elenco si allungherà ancora!
Si tratta di rock (e di rockers) che parte da basi culturali e da radici musicali spesso disparate. Ma hanno dei punti in comune: il blues (quello tradizionale e quello elettrico di Chicago), il country di Hank Williams, il rythm ‘n blues, il soul, il rock ‘n roll nero di Little Richard e quello bianco di Elvis e Jerry Lee Lewis.
Ed ora, buon ascolto; oops, buona lettura!

12 commenti:

  1. (volevo dirti che passo a trovarti, caro Riccardo, ma accio sempre fatichissima a lasciarti i miei commenti, che desisto quasi sempre dopo la prima riga. anzi quasi quasi ti faccio vedere cosa sarebbero i miei commenti se non li riscrivessi almeno una ventina di volte, ecco: ho letto i post du ggio e lvato davvero inte tigfrazione cinuero` a leggeri)hai capito adesso?
    un abbraccio

    RispondiElimina
  2. rif. emma
    Grazie comunque per la buona volontà, cara Emma...
    Ma il problema dipende dal mio blog che non ti fa lasciare i commenti, o dai post del sottoscritto che trovi pesantini?
    Contrabbraccio

    RispondiElimina
  3. Senza il tuo permesso mi sono permessa di pubblicare il tuo commento perchè è semplicemente Vero!
    Mi piacerebbe se tu passassi più spesso a lasciare LA VERITà che noi tutti oramai abbiamo dimenticato ma che grazie a uomini come te ci ricordano.
    GRAZIE ANCORA ....

    RispondiElimina
  4. rif. marianna
    Ti ringrazio moltissimo per la stima e addirittura per la pubblicazione (come se fosse un post) del mio commento.
    Passerò di nuovo da te, promesso. Penso davvero che la grandezza appartenga a chi mette sè stesso al servizio della povera gente e non di chi vede nella povera gente un peso.
    Altrimenti si è dei pigmei... senza riferimento all'altezza.
    Ciao!

    RispondiElimina
  5. Ciao Riccardo, leggerò con molto interesse questi tuoi post musicali.
    Molti nomi che hai citato mi hanno accompagnato e lo fanno tutt'ora nella mia passione sfrenata che ho per la musica.
    E' sempre un piacere e una ottima esperienza leggere i tuoi post :)
    Ciao..

    RispondiElimina
  6. A proposito di quello che ti dicevo rispondendoti nel mio blog sugli ottimi musicisti nostrani anche in ambito Country, Folk e Rock ti segnalo un giovane e bravo artista proprio tuo conterraneo.
    Si chiama Fabio Canu.
    Ecco i link, magari avrai anche la possibilità di vederlo live.
    www.myspace.com/fabiocanu
    fabiocanu.altervista.org

    Ciao ;)

    RispondiElimina
  7. rif. max
    Ti ringrazio per le belle parole, Max.
    I nomi che hai trovato nel post hanno fatto la storia del rock che piace a noi e molti di quelli, continuano a "farsi sentire."
    In certi casi, il feeling ha dimostrato come la tecnica non sia la prima cosa...
    Come una vecchia ma sicura auto lanciata nella notte!
    Ciao!

    RispondiElimina
  8. rif. max
    Mi documenterò presto su questo mio conterraneo, thank you!
    In effetti, il country ed il blues hanno qualcosa (sebbene più che altro a livello emozionale) in comune anche con una terra come la Sardegna..
    Ciao!

    RispondiElimina
  9. Giusto dei nomignoli caro Riccardo!:)

    Curiosa di leggere il seguito.

    RispondiElimina
  10. rif. la mente persa
    Ho visto Bruce e la "E" Street durante il loro 1° concerto italiano in assoluto, a Milano, nell''84.
    E' stato il più bel concerto della mia vita.
    non lo dimenticherò mai!
    Bruce è il mio musicista preferito, la "E" Street la sua corte dei miracoli: magici stradaioli capitanati da un poeta con la Fender.
    Have good rockin', Mente!

    RispondiElimina
  11. rif. guernica
    Già, proprio dei nomi da niente, eh?
    Ed il rock, come dice l'80enne malefico (Chuck Berry) è davvero entrato nella storia.
    Anche grazie a loro... ed a lui.

    RispondiElimina
  12. Non vedo l'ora di leggere il seguito... visto che si prospetta molto promettente1 ;)

    RispondiElimina

.
Al fine di evitare lo spam, I Vostri graditi commenti saranno pubblicati previa autorizzazione da parte dell'amministratore del Blog. Grazie.
.