Riguardo al Natale ho sentimenti e sensazioni contrastanti. Da una parte è un festa ed un periodo dell’anno che amo molto, benché non sappia definire il motivo in modo logico.
Il più ovvio consiste nel fatto che il periodo in questione coincide di solito con quello che insieme alle ferie d’agosto, regala a mia moglie un po’ di tempo libero. Certo, ci sarà senz’altro chi ne ha di meno, ma poiché mi mujer è la sola che ho (di questo sono piuttosto contento e spero lo sia anche lei) penso soprattutto ai giorni che possiamo trascorrere senza stress di sveglie, piccoli Sioux da accompagnare e riprendere da scuola, asilo e palestra entro e non oltre una cert’ora, pasti “ingombrati” da preoccupazioni lavorative ecc.
Del resto, quando (come il sottoscritto) si lavora a singhiozzo ed in più si scrive, talvolta ci si può trovare su una lunghezza d’onda differente da quella della propria signora; il che difficilmente è un bene.
Comunque mi piace anche (sarà il lato infantile che sopravvive in qualcuno dei miei cassetti affettivi o mentali) sentire la musica degli zampognari. O forse, degli zampognari mi piacciono i calzettoni: Cagliari è una città umidissima perciò ai natalizi musicanti invidio i rustici ma confortanti calzettoni.
Vedo già il titolo su qualche Bollettino neo-esistenzialista della Sardegna: “Nostro collega adesca zampognari, li illude con fallaci promesse di facili guadagni come gruppo-spalla della sua rock-blues band (peraltro scioltasi 20 anni fa), li costringe a ripetuti festini a base di vino ed insalate di tonno in scatola e pomodori, poi ruba loro i calzettoni; molti dei quali, usati.”
Ma il periodo natalizio mi dà anche della malinconia: mi fa pensare più del solito oltre che a mio padre, anche al mio amico Maurizio, vero blood brother (fratello di sangue) che più o meno in questo periodo andò ad esplorare nuove prospettive di lotta e di vagabondaggio.
Penso a loro quando in Bobby Jean ed in No surrender Springsteen canta: "Ce ne andavamo camminando sotto la pioggia e parlavamo del dolore/ che nascondevamo al mondo."; penso davvero a loro quando lui dice: “I visi giovani si fanno tristi e vecchi/ ed i cuori di fuoco diventano freddi.”
Ma ora stop alle malinconie: sto per scendere dal bus, destination bibliotheque, obiettivo Le ore di Michael Cunningham: ne ho sentito parlare su un blog e voglio vedere se merita d’essere omaggiato dai miei occhietti angelici e benedicenti.
In ogni caso, tanti auguri a tutti e a tutte!
P.S: gli zampognari stanno scappando a migliaia…
martedì 23 dicembre 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Che nostalgia gli zampognari, a Milano è da secoli che non si vedono più.
RispondiEliminaQuando non si è troppo indaffarati con gli impegni della vita quotidiana capita di essere assaliti dalla malinconia e dal pensiero delle persone care che non ci sono più ma non accade solo a Natale.
Auguri di buone feste ucc, ti auguro di poterle passare in serenità con le persone che ami
rif. euclide
RispondiEliminaSì, è vero: pensiamo a chi non c'è più anche in altri periodi dell'anno.
Il problema è che durante certe ricorrenze, dominate da un eccessivo senso di gioia (spesso finto, come a Carnevale) certe... assenze pesano di più.
In ogni caso, auguro anche a te quanto tu auguri anche a me. Accidenti, sembra quella lettera di Totò e Peppino, oppure un qualche documento ministeriale!
Salludus
io adoro l'atmosfera del Natale, le città tutte illuminate hanno un altro fascino
RispondiEliminami piace anche vedere le corse frenetiche per regali delle persone in cerca di quel qualcosa di speciale per le persone speciali
adoro la festa trascorsa in famiglia, gli affetti più cari
anche a te e alle persone a te care auguro di trascorrere queste giornate con tanti sorrisi
con tanto affetto :)
Buone feste, fradi.
RispondiEliminaDa me ed Elena (yodosky).
tic
Sono le 18 del 24 dicembre, tra un po' vado a preparare la mia tradizionale cena della vigilia e avrò un po' di gente a casa. Siccome me ne vo a Parigi dal 27 al 3 e quindi non potrò farvi gli auguri di Buon Anno, provvedo ora.
RispondiEliminaA voi, una frase che amo molto.
«Io non sono molto bravo con le parole, Maika, Tania ti ha descritto cosa si prova a governare l'Arcadia molto meglio di quanto sarei mai riuscito a fare io, ed è anche per questo che mi è sempre stato difficile farmi capire. Per cui quello che voglio dire te lo dirò in breve: nel momento in cui l'Arcadia stringe la bolina, io e tua madre ci sospendiamo; nel momento in cui troviamo il nostro perfetto bilanciamento, siamo tra l'acqua e il vento ma siamo anche acqua e vento, è come se le due cose si fossero fuse e fossimo noi il fulcro di tutto. Siamo sospesi, siamo in equilibrio, siamo vento e siamo mare. Tutto qui, Maika.»
Il mio augurio per voi: di essere sempre sospesi, sempre in equilibrio, di essere vento e di essere mare.
E anche naturalmente di essere sempre di bolina, mai di gran lasco.
Felice di avervi conosciuto.
Sì caro Riccardo, sentimenti contrastanti anche per me sul Natale...ma infondo è bello anche così, anche (e mi verrebbe da dire soprattutto) di contrasti siamo fatti!
RispondiEliminaE, malgrado tutto, ne vale sempre la pena!
Ti auguro un sereno e felice Natale a te e famiglia.
Grazie per essere passato e buone feste anche a te!:)
RispondiEliminaAuguroni Riccardo! A presto spero.
RispondiEliminaRif irish coffee
RispondiEliminaSì, anche a me piace l'animazione o anche il caos, se vogliamo, di Natale.
Non ho mai provato autentico fastidio per quel bailamme di luci, file alle casse, clacson ecc.E poi, alle casse ho sempre qualche libretto che mi aiuta a "gestire" i miei nervi!
Buone feste anche a te!
Rif tic e yodosky
RispondiEliminaCaro fradi, tantissimi auguri anche a te ed a Elena.
Cara Elena-Yodosky, grazie per la bella citazione e per il bellissimo augurio. Di chi è il brano citato, potresti farmelo sapere? Si tratta di grande letteratura.
Passerò presto sul tuo blog, magari insieme all'"Angelo calciatore"!
Rif elle
RispondiEliminaEffettivamente, senza le ombre non potremmo vedere le luci, perciò va bene così.
L'essenziale è riuscire a mentenersi sereni, benchè certo, non sia sempre facile.
Tanti tanti auguri, Elle.
Rif guernica
RispondiEliminaCiao Guernica, tantissimi auguri e speriamo che John Fante dia una mano a tutti quanti!
E non studiare troppo...
Rif. guernica
RispondiEliminaCiao Guernica, tanti auguri anche a te e che John Fante dia una mano a tutti quanti!
E non studiare troppo...
Rif. piccolè
RispondiEliminaAuguroni anche da parte mia e benvenuta su questo blog! Alla prossima.
Grazie per "la grande letteratura", anche se non credo che lo sia.... il brano infatti è mio.
RispondiEliminaSiccome al momento non ho un mio blog ti aspetto su quello di Tic. Naturalmente assieme all'Angelo!!
Da una roba che si chiama "Diario futuro per Maika".
RispondiEliminaRif. yodosky
RispondiEliminaRibadisco, Elena. Infatti, la grande letteratura esprime insieme un grande pensiero (il "perfetto equilibrio", "l'acqua ed il vento", ciò in cui dovrebbe consistere la coppia) e la FORMA armoniosa (cioè il DIRE letterario) che veicola quel pensiero.
Poi, certo, bisognerebbe leggerlo tutto, il "Diario"; ma per me, promette bene.
Quanto al tuo blog: mi sembrava d'averlo visitato; al momento è stato disattivato?
Salludus al consorte.
Anch'io sono uno di quelli che rispetto al Natale nutro un insieme di sentimenti contrastanti, soprattutto per la sensazione di festa comandata, ma come scritto da altre/i sono anche ammirato dalla gente indaffarata, dai colori e dalle nostalgie che questo periodo comporta. A parte il traffico ormai insopportabile e la poca educazione generale.
RispondiEliminaPur non essendo un credente il Natale è un periodo di socialità e di vicinanza che mi è sempre piaciuto.
Per questo mi associo alla bellissima metafora di Yodosky, sapendo, purtroppo, che il gran lasco è sempre dietro l'angolo, augurando a tutt* di essere sempre in bolina ed anzi di approfittarne al massimo.
Rif. alessandro perrone
RispondiEliminaPenso che del Natale vda riscoperto quel senso di accoglienza e di solidarietà che secondo me, costituisce (dal lato umano) il suo senso più profondo.
Invece, troppo spesso a chi arriva nel nostro Paese da zone devastate da guerra e miseria, si riserva (nella migliore delle ipotesi) indifferenza.
Speriamo bene!
In ogni caso, tanti auguri a te ed ai tuoi, Alessandro.
caro riccardo, sul natale ho sempre avuto una opinione terribile.
RispondiEliminaquando ero piccola era la festa degli altri, adesso che potrei festeggiarlo non ci trovo piu` niente da festeggiare, e, pare anche strano, ogni volta che mi ci metto d'impegno a provare a festeggiarlo succede qualcosa che me lo cancella, me lo rende un giorno come gli altri.
ti abbraccio, ti auguro un buonissimo 2009!
emma
Ciao Riccardo,contraccambio la visita che mi hai fatto ringraziandoti anche del garbato commento.Il mio cognome finisce per u e,anche se cresciuto a Bologna il mio cuore resta sempre a Laconi, paese di mio padre, dove ho passato tanto tempo della mia infanzia.Sul natale non so' che dire ma negli anni è diventato una festività come le altre buona più che altro per il fatto che posso rilassarmi un po'.Comunque,laicamente, buone feste.
RispondiEliminaRif. emma
RispondiEliminaRecentemente ho letto su una rivista di psicologia cose tremende, a proposito del Natale: suicidi, depressioni ed altre piacevolezze. ARGH!
L'importante, per me, è prendere la festa senza troppe aspettative ed adottare il motto (da me opportunamente corretto): "Il meglio deve ancora venire. FORSE."
Un abbraccio anche da me e buonissimo anno nuovo!
Rif. carlo
RispondiEliminaBenvenuto sul blog, Carlo.
Il commento era d'obbligo, data la bellezza della poesia e la drammaticità della situazione che esprime.
Laconi... eh, quante gite, là, ai tempi del liceo! I remember.
A Bologna sono stato solo di passaggio circa 25 anni fa... il tempo ha l'abitudinaccia di passare molto in fretta!
Buone feste anche a te ed a presto sui rispettivi blog, spero.
Tentativo numero 1893902003! Ok! Forse esagero! MA questa volta sono speranzosa perchè da quando ho cambiato tema magicamente la bacheca sembra tornata normale... comunque... non avevo mai sentito parlare di fuga di zampognari... di cervell sì... di zampognari mai! Comunque Do not worry! A quanto pare... sono tutti sotto la mia finestra! :D
RispondiEliminaBuon anno!
Felice di leggere, daily, che il tentativo n° 189939 e passa sia andato a buon fine!
RispondiEliminaCirca la fuga degli zampognari, sappi che è una realtà: da quando (a causa dei miei magici piedi congelati dall'umidità) li ho "espropriati" dei calzettoni, fuggono come renne imbizzarrite!
A presto e buon anno, comunque.
Rif: Quanto al tuo blog: mi sembrava d'averlo visitato; al momento è stato disattivato?
RispondiEliminaSalludus al consorte.
Siamo appena tornati da Paris tutti acciaccati. Ormai non ci abbiamo più l'età, non ci abbiamo. Eeeh... Per quanto riguarda il mio blog, il tempo è tiranno e non riuscirei a tenerne uno. Ma ti aspetto su Tic.
Rif: Poi, certo, bisognerebbe leggerlo tutto, il "Diario"; ma per me, promette bene.
Eh eh, ci sto lavorando, chissà che prima o poi tu non riesca a leggerlo se qualche cristo me lo pubblica... ;)