E’ aperta da pochi accordi di chitarra, subito sorretti da una tastiera, come dice Dave Marsh “honky tonky” e tutto il pezzo “ha una coloritura scherzosa” (D. Marsh, Glory days. Bruce Springsteen, Sperling & Kupfer, Milano, 1988, p.310).
Del resto, la scherzosità della musica non toglie nulla alla solidità del brano: infatti in Glory days la “E” Street Band sorregge il cantato di Bruce con grande compattezza.
Invece la “E” Street suona con energia ed entusiasmo encomiabili ed evita qualsiasi sbavatura. Poi, dal vivo c’è tempo e modo di lanciarsi al galoppo: qui penso per es. ad un’esecuzione del brano a Parigi, 9 minuti di scatenato rock-boogie col pubblico fuso a Bruce ed alla “E.”
O penso all’esibizione di Bruce al David Letterman show (con altri musicisti) col Diavolo del New Jersey che finisce Glory in piedi sulla tastiera, schitarrando come un 17enne.
Comunque, l’allegria musicale di Glory sostiene un testo… triste! Come in un malinconico carnevale appare il campione di baseball che al liceo era amico del protagonista. Il campione esce da un bar: forse ora è quella la sua platea, rivive lì i suoi giorni di gloria (glory days).
Ecco poi la ragazza che faceva girare la testa a tutti i ragazzi… ma la cui bellezza non ha impedito la fine del suo matrimonio. Lei dice che quando sta per piangere, comincia a ridere se ripensa ai glory days.
A chi canta Glory sembra di star finendo “in un pozzo”, rimane solo a bere e pensa di continuare fino a “traboccare”. Spera quando sarà vecchio di non stare a ripensarci ma dichiara “I probably will”, probabilmente lo farò, cercherà di “riacciuffare un po’ della gloria di allora.”
Questo anche se “il tempo scivola via/ e non ti lascia che noiose/ storie di giorni di gloria.”
Comunque, la tristezza o rassegnazione del brano è addolcita dalla clip, in cui vediamo Bruce che in vesti di operaio culla i suoi sogni di giocatore di baseball ed è un marito ed un padre felice. Poi eccoci in un bar in cui egli è alla testa della “E” Street.
Il Bruce che suona nel bar è ancora l’operaio che magari la sera, per sbarcare il lunario suona nei bar della sua città, o è la rockstar di fama internazionale? Propendo per la 1/a ipotesi perché Glory è una gioiosa & dolorosa accettazione della vita. Pazienza se i tuoi glory days sono finiti, ora sei una persona diversa e scuoti la testa con un sorriso, benchè non molto allegro, quando ci ripensi.
La tua è una vita umile, faticosa, fatta spesso di rinunce ed anche di qualche umiliazione. C’è chi col suo mix di perbenismo e soldi può disprezzarti per la tua musica, i sogni ad occhi aperti, i lavori sotto o malpagati… però certa gente che cosa ha a che fare con te?
Non importa quanto ancora l’orologio del tuo cuore continuerà a battere: anche se invecchierai non sarai mai vecchio né cercherai di morire prima di diventarlo, come pure cantava Townshend in My generation.
In questo c’è orgoglio, fierezza d’andare avanti benché finora parte della tua vita non sia andata come speravi. Chi vuole scambi pure il tuo orgoglio per superbia, indolenza, spensieratezza ecc. ecc.
E’ poi significativo che il regista della clip sia stato John Sayles, che come ricorda Marsh crebbe “in un quartiere operaio di Schenectady, nello Stato di New York” e che “non aveva mai rinnegato i suoi legami” con quel mondo (D. Marsh, op. cit., p.307)
Io adoro quel video! Mi ha sempre dato tanta gioia, malinconia, speranza! Tutto in un colpo solo, perché i veri artisti sanno giocare con le emozioni.
RispondiEliminaCon loro non è mai tutto nero o tutto bianco: esistono le sfumature, come nella vita.
Grazie per avermelo fatto tornare alla mente.
Sei sempre fonte d'ispirazione.
Grazie.
Uno dei miei testi preferiti del Boss,ovviamente le parole le apprezzo molto di più oggi che nella spensierata estate dell'84 perchè ci ritrovo tante piccole verità di un'umanità vera perchè sono situazioni che vengono vissute dalla gente comune.Forse non spostano grandi ideali ma fanno riflettere su quello che capita veramente a molti di noi.
RispondiEliminaCess...Da impazzire!!!Tornare così indietro nel tempo, con la voce graffiata di un Rocketaro d'eccezione come Bruce Sprinsteen. Che mito. Cantavo le sue canzoni a gran voce quando nella cinquecento mettavamo al mangia nastri le sue cassette.
RispondiEliminaChe emozione rivederlo in You Tube, così giovane.
Grazie per avermi fatto fare un salto nel passato.
by
Lilly
rif. sonia ognibene
RispondiEliminaSi tratta in effetti di quelle vite in apparenza "piccole" se non di poco conto, ma che in realtà non sono tali per niente.
Penso addirittura (come disse del resto in un'intervista lo stesso Bruce) che nella vita delle persone comuni, nel loro andare avanti vi sia una sorta di grandezza, di "eroismo."
E poi, diciamo la verità, se su tutto questo possiamo anche rock 'n rollarci sopra, è davvero un'ottima cosa!
Grazie a te, Sonia, per aver appprezzato oltre che la canzone, anche il post.
rif. euterpe
RispondiEliminaSì, Eutè, anch'io apprezzo di più ora un testo come questo. Molto di più.
Perchè in un certo senso, io ed alcuni amici ed alcune amiche abbiamo vissuto e viviamo tuttora sistuazioni simili a quelle raccontate da Springsteen nel brano.
Il campione di beseball può essere sostituito da quello di calcio, ma comunque...
rif. maga di endor
RispondiEliminaEh, le cinquecento ed i mangianastri... tutta roba che ricordo bene...
Le uscite in macchina, le lattine di birra (che non mancavano), le canzoni urlate fuori dai finestrini e molto altro ancora!
Mi fa piacere che tu abbia apprezzato questa specie di macchina del tempo in versione rock.
Mi hai convinta a porre fine alla mia ignoranza riguardo Springsteen...
RispondiEliminarif. guernica
RispondiEliminaBeh, che dire?, si tratta di una delle poche che hai, secondo me.
Perciò "quasi" scusabile.
Passo presto da te, ok?
Purtroppo non vi seguo. A me il Vostro non piace. Io apprezzo la musica in ogni sua manifestazione passata e odierna, ma c'è un limite invalicabile: mi deve piacere, deve provocare una brivido o una emozione duraturi, profondi. Non dico del "canto gregoriano", nè di autori del barocco rinascimentali, non penso al modernissimo Satie, malamente imitato Michael Nyman e per ultimo da Ludovico Einaudi, ma domando: perchè non restiamo in Italia? Di autori, cantautori, gruppi che coltivano il frastuono più che la musica non ve ne sono?
RispondiEliminarif. luigi morsello
RispondiEliminaBeh, Luigi, che dire?
Certo, de gustibus non disputandum, sui gusti non si discute.
Comunque io, oltre al lato propriamente musicale (o se vuoi circoscritto al rock) trovo interessante il discorso svolto da Springsteen nel testo della canzone.
Ed il discorso in questione, secondo me, prescinde dalla sua collocazione rock ed americana: parla di anni che passano, di progetti non realizzati o realizzati male, racconta di illusioni ed anche di speranze, parla d'amori, crisi e voglia di resistere...
Non mi dire, il 'boss' è anche un filosofo! Li scrive lui i testi delle sua canzoni? Sarà miliardario, in dollari, mentre Sergiei Prokofiev morì in assoluta povertà e per colmo di sfortuna lo stesso giorno in cui morì Stalin, che offuscò il lutto per questo ineguagliabile immenso musicista.
RispondiEliminaVedi? O ami il 'boss' o ami i grandi della musica, non c'è scampo.
rif. luigi morsello
RispondiEliminaNon ho detto che Springsteen sia un "filosofo" ma che ho trovato il discorso che ha svolto in "Glory days" molto interessante.
Sì, scrive lui i suoi testi.
Comunque, tranquillo: la mia ammirazione per la musica sua e del suo gruppo non arriva certo a farmi mettere da parte i grandi della musica. Non potrei mai fare a meno di "immergermi" in Mozart, Vivaldi, Bach, Beethoven, nel canto gregoriano e nell'ascolto dello stesso Prokofiev, la cui conoscenza devo però approfondire.
Tuttavia, mi piace ascoltare sia il rock che la musica colta. E' una questione di differenti livelli di sensazioni.
Ma critica (del tutto legittima) a Springsteen a parte, non c'è niente del e nel post che ti abbia per così dire "raggiunto"?
P.s.: devo riuscire a beccarlo, il tuo libro.
Sì, sono rimasto colpito dall'accuratezza che hai dispiegato nel trattare l'argomento, citando anche un lavoro imperniato, credo, sul brano (310 pagine però vanno oltre lo specifico argomento), che dimostra un metodo di lavoro abbinato al tuo 'amore' per questo cantante rock. Io non sono così accurato, io sopratutto ascolto e trasferisco le mie emozioni sul blog. Sia Prokofiev che Shostakovic meritano una conoscenza più approfondita delle loro musiche, intendendo per conoscenza l'ascolto ripetuto, reiterato che non solo non stanca mai (questa musica non si logora con l'uso) ma consente di cogliere continuamente altre sfumature, di sentire altri brividi. Penso alla suite dal balletto "Giulietta e Romeo" (splendida l'interpretazione del balletto da parete di Nureiev e Carla Fracci), alle sinfonie, ai 6 concerti per pianoforte e orchestra o ai due per violino e orchestra, penso alla sinfonia n. 7 "Stalingrado" di Shostacovich. E mi chiedo se la persecuzione subita dal regime sovietico non ne abbia, paradossalmente, accentuato la grandiosità. Io ho circa 1 terabyte di musica in una memoria, del quale il 75% classica. Quando scrivo un post o un commento, facile che ascolti musica.
RispondiEliminaPer quanto riguarda il mio libro, avrai letto che sarà in libreria il 20 febbraio. Mi riprometto di dirti qualcosa di più a tempo debito, non so ancora nulla della distribuzione.
rif. luigi morsello
RispondiEliminaIl libro di D. Marsh da me citato non si limita all’analisi di quel solo pezzo di Springsteen, parla anzi di molte altre sue canzoni ed inoltre, esamina la società Usa degli anni ’80, dominati dalla Reaganomics.
Alla Reaganomics, del resto, Springsteen si oppose (per quanto poteva) fornendo appoggio oltre che morale, economico a gruppi che si occupavano di assistenza a senzatetto, operai in sciopero o che stavano perdendo il lavoro ecc.
Senza santificare il Nostro, osservo che nel mondo dello spettacolo Usa, persone ben più ricche e famose di lui preferirono defilarsi.
Ora ti parlo di… me e della musica colta. Attualmente sto facendo una sorta di… cura intensiva di Bach, di cui conoscevo solo i “Concerti brandenburghesi” e forse, anche il “Clavicembalo ben temperato.”
Ora sto apprezzando molto le “Cantate per organo.”
Quando scrivo mi lascio guidare sia dal rock e dal blues che dalle “Quattro stagioni” e dai “Concerti” di Vivaldi.
Mi piace molto Scarlatti che nello stesso tempo mi disorienta, ma in modo piacevole.
Apprezzo parecchio Paganini, che si faceva chiamare “il figlio del Diavolo”; legame, questo (sul piano emozionale, sia chiaro) col blues, la “musica del Diavolo.”
La “Stalingrado” di Shostacovich devo riascoltarla: di recente l’ho trovata citata nel romanzo dell’inglese Davide Peace “GB ‘84”, che narra lo sciopero dei minatori britannici contro la Thatcher.
Un mio amico mi faceva ascoltare Rimsky-Korsakov, che mi piaceva ma di cui non so valutare la qualità artistica.
Ho sempre trovato stimolante ed inquietante la “Danza sul monte calvo” di Mussorgskij
L’altra musica che citi devo riascoltarla ma naturalmente, di essa non metto certo in dubbio la grandezza.
Complimenti come al solito per la tua sapiente analisi dei testi e del significato di certe canzoni.
RispondiEliminaCome ti ho già detto altre volte io non ho questa capacità ma mi lascio travolgere dalle sonorità a prescindere dai testi.
Delle canzoni cha hai citato a inizio post la mia preferita in assoluto è The River, con quel suo intro struggente e malinconico di armonica ( che sto provando a suonare ) che sa tanto di blues e campi di cotone..., e l'attacco dolce ma al tempo stesso rabbioso e graffiante della sua voce.
A mio gusto personale il suo pezzo più bello in assoluto. Malinconica e grintosa al tempo stesso, senza essere troppo " pomposa " come Born...o la stessa Glory...
Per l'analisi del testo lascio il campo a te ^_^
Ciao !
La produzione musicale di J. S. Bach è sterminata, lo si può considerare il padre della musica classica 'moderna'. L'opera che tu citi è scritta così: "Well tempered clavier", laddove la parola clavier viene utilizzata per descrivere non un solo strumento ma, nell'originale tedesco, la 'tastiera' di clavicembalo, piasnforte, organo, fortepiano. Non me ne vengono in mente altri. Il Preludio dal libro I è immortale. Io non sono un musicologo (magari!) ma so che l'opera ebbe lo scopo di fissare i canoni di tutte le tonalità dello strumento e scrisse 24 preludi e fughe nel libro I e 24 preludi e fughe nel libro II. E' un'opera di immediata percezione, come lo sono le 'Variazioni Golberg', un'opera scritta per essere eseguita da un giovane promettente esecutore (Johann Gottlieb Goldberg), protetto dal nobile di turno, che si compne di 30 variazioni, aperta da un'aria iniziale che ha la funzione di presentare il materiale tematico da utilizzare per le variazioni e che viene utilizzata anche dopo la 30° variazione (che era un 'quodlibet', a piacere, cioè una improvvisazione), definita 'aria da capo'.
RispondiEliminaIl discvorso è infinito, mi limito a citare 'L'arte della fuga' e 'L'offerta musicale'.
Vai a questo link:
http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_delle_composizioni_di_Johann_Sebastian_Bach per restare a bocca aperta.
Vivaldi. Il 'prete rosso' (di capelli, non c'era ancora il comunismo!), aveva a disposizione delle strumentiste d'eccezione: le orfanelle dell'Ospedale della Pietà, a Venezia. Fu il suo laboratorio musicale. La 'sonorità' delle sue musiche, la carica di suggestione, l'essere musiche a tema, Le quattro stagioni ne sono un esempio, segnano una pietra miliare, generando molte gelosie, anche dopo la sua morte. Igor Stravinky disse, sprezzantemente, che Vivaldi aveva scritto 50 volte la stessa musica, ma era ingeneroso.
Alessandro Scarlatti, siciliano di Palermo, precede Vivaldi e compone muscia barocca, rimanendo celebre anche per le sue composizioni di muscia strumentale, per tastiera (celeberrima una sua 'toccata' per pianoforte), per strumenti (i 12 concerti grossi, di cui uno sottotitolato 'per la notte di Natale'). Fu il fondatore della musica napoletana.
RispondiEliminadi Nccolò Paganine si diceva che aveva stabilito un 'patto col diavolo', in effetti il suo virtuosismo è ancora oggi strabiliante, amava scrivere la muisca che suonava perchè voleva la totale padronanza dello strumento. Era anche un grande istrione, amava molto improvvisare e diceva 'Paganini non ripete', in genere perchè si era lesionato i polpastrelli ma non lo ammetteva pubblicamente.
Io ho visto un film "Grazie signora Tatcher", in cui l'Adagio del Concerto di Aranjuiez, scritto per chitarra ed orchestra viene suonato da un vera banda locale, trascrutto per tromba (eccellente).
Non so dell'opera di Davide Peace “GB ‘84”, che cita la sinfonia n. 7 di Shostakovic, sottotitolo 'Leningrado' (erroneamente chiamata da me Stalingrado, che è l'8^, sempre durante l'occupazione tedesca della II^ guerra mondiale, scritta nel 1941, dedicata a quella città durante l'assedio delle truppe tedesche, dall'8 settembre 1941 al 27 gennaio 1944.
Nikolaj Rimskij-Korsakov rimane famoso per una composizone per strumento solo, violino, con trascrizione per tromba, e per la Shéhérazade, una suite sinfonica basato su Le mille e una notte, famosissime. Il resto della sua produzione è praticamente caduto nell'oblio, eccetto l'opera Boris Godunov, i Quadri d'una esposizione, il poema sinfonico che tu citi.
La mia è una passione che affonda nella notte dei tempi!
rif. max
RispondiEliminaTi ringrazio come di consueto per la stima, Max.
Magari, in prossime occasioni mi propongo di curare maggiormente l'aspetto musicale dei brani.
"The river" è anche per me se non la canzone migliore di Springsteen, comunque una canzone a dir poco fantastica.
Racchiude sensualità, rabbia, delusione e porta chi l'ascolta in una dimensione in cui è costretto a riflettere su che cosa sia davvero importante... in amore e non solo.
Però io non trovo "pomposa" "Glory days", che anzi ha un arrangiamento piuttosto essenziale.
Non trovo pomposa neanche "Born to run", che per me è straordinaria.
Ma naturalmente, questione di gusti.
Presto da te!
rif. luigi morsello
RispondiEliminaSapevo della vastità e dell’importanza della produzione bachiana (ma i bachi non c’entrano). Comunque, da internet e dai miei rudimenti di tedesco (lingua che sto studiando da poco) ricavo che il titolo tedesco dell’opera è “Das wohltemperirte Clavier.”
Ho scarsi elementi per seguirti sulle parti tecniche del tuo commento, ma… e meno male che non sei un musicologo!
Curiosa coincidenza: quando hai nominato il “quodlibet” mi hai ricordato che nel Medioevo, 2 volte l’anno cioè prima di Natale e di Pasqua, gli aspiranti alla laurea in teologia dovevano discutere su temi qualsiasi, per così dire a piacere ed appunto “de quodlibet.”
Queste discussioni si chiamavano anche “quaestiones quodlibetales” o anche “quodlibeta” e chiaro, erano tutte a sfondo filosofico-teologico.
Nella raccolta di monologhi di Lella Costa “La daga nel loden”, Feltrinelli, leggo che nel ‘900 sugli spartiti dei musicisti americani compariva talvolta la dicitura “ad lib.”, abbreviazione del latino “ad libitum”, che significa appunto a volontà, a piacere.
Nel jazz, “l’improvvisazione” è del resto di casa.
Benché io sia un rockettaro (quasi) attempato, conoscevo la definizione di Vivaldi, la cui musica trovo trascinante.
Pare che Vivaldi sia stato grande oltre che come musicista, anche come uomo… privo di pregiudizi.
Infatti, ho letto su un giornale che si occupò dell’assistenza e del recupero di donne che la morale del tempo considerava “perdute” (ex-prostitute, ragazze madri, indigenti ecc.).
So che su Vivaldi è in preparazione uno sceneggiato tv (detesto il termine “fiction”).
Se non erro, il prete rosso morì in miseria e fu sepolto “con scampanìo semplice” in un cimitero dei poveri dell’ospedale di Vienna.
Sulla sua musica, Stravinsky fu davvero ingeneroso; almeno Battiato dice in una canzone, con caustico umorismo che a Vivaldi preferisce “l’uva passa”, che gli “dà più calorie.”
A presto per la risposta al tuo 2° commento sulla musica classica.
rif. luigi morsello
RispondiEliminaScarlatti mi comunica come delle “scosse”: trovo infatti la sua musica particolare perché è melodica ma sostenuta da un ritmo che trovo inconsueto, per così dire “a sbalzi.”
Paganini, col suo accennare al sodalizio col Diavolo partecipava ed in effetti alimentava un certo clima romantico, bohèmien ed anticonformista che l’Europa del tempo iniziava a conoscere grazie a vari artisti.
Ricordiamo che egli fu sepolto in terra consacrata solo a ‘900 avanzato…
Non ho visto il film che citi, peraltro famosissimo. So però che nella realtà la banda locale (la Grimley Colliery Band) era composta da minatori dello Yorkshire.
Lo smantellamento delle miniere operato negli anni ’80 dalla Thatcher (“grazie signora Thatcher” era uno slogan ironico rivolto a costei) distrusse anche quella rete di iniziative sociali, attività artistiche, sportive e ricreative talvolta anche di buon livello che ruotavano attorno al mondo operaio della Gran Bretagna d’allora.
Nel bellissimo romanzo di David Peace “GB ‘84”, Marco Troppa Editore, l’opera di Shostakovic è ascoltata spesso dal leader del sindacato dei minatori (NUM, national union mineworkers) Artur Scargill.
Comunque, come valuti Rimskij-Korsakov?
In ogni caso, complimenti per la tua passione!
rif. luigi morsello
RispondiEliminaL'edizione corretta del libro di Peace è: Marco Tropea Editore
Nikolaj Rimskji-Korsakov è un grande e geniale musicista russo.
RispondiEliminaDimitri Shostacovich: "Il suo linguaggio si rifà alla tradizione e alla cultura russa, mischiandole in una propria e originalissima visione della forma e del contenuto.
Dopo un primo periodo di avanguardia, Šostakovič si riallacciò alla musica romantica, ispirandosi a Gustav Mahler. La sua musica spesso comprende acuti contrasti e elementi grotteschi. Le quindici sinfonie e i quindici quartetti per archi sono generalmente considerati le sue composizioni di principale importanza; egli inoltre compose alcune opere e sei concerti nonché le colonne sonore di numerosi film." (Wikipedia). Un genio.
rif. luigi morsello
RispondiEliminaAllora si potrebbe forse dire che Rimskij-Korsakov abbia compiuto (per quel che ne capisco, il che non è molto) un'operazione in fondo vicina a quella che compirono per l'Ungheria Bela Bartòk e per gli Usa Gershwin?
Bartòk, infatti, si rifece ad antiche tradizioni magiare ed in Gershwin si colgono echi del jazz e dello swing.
E' interessante questa "contaminazione", che in effetti è anche un recupero.
Si può dire anche di Nikolaj Rimskji-Korsakov.
RispondiEliminaCiao Riccardo, contento di ritrovarti in questo tuo apprezzabilissimo angolo culturale. Hai trattato di un cantante che io apprezzo, anche se non raggiunge sempre a mio avvisi gli stessi risultati.
RispondiEliminarif. matteo
RispondiEliminaCiao Matteo, sono contento anc'io di ritrovare te e naturalmente, ringrazio per la stima che mi manifesti.
Circa Springsteen, rispetto ovviamente il tuo parere ed osservo solo che neanche per lui deve essere facile mantenersi sempre ai livelli di "Born to run", "The river" ecc.
Il livello però "medio" della sua musica mi sembra comunque sempre di tutto rispetto.
Passerò presto da te.
Ho letto i commenti, che dire, a me Springsteen piace.
RispondiEliminarif. mariacristina
RispondiEliminaPiace anche a me. Molto.
La sua musica è una perfetta sintesi di rock, rytmh 'n blues, folk ecc.
Canzoni come "Jungleland", "The river, "New York city serenade"," The promised land" ecc. mi esaltano ancora e lo faranno sempre!
Ciao!
P.s.: c'eri anche tu al concerto di Bruce, a Milano a metà degli anni '80?
born in the USA, San Siro, 1985, presente!
RispondiEliminarif. mariacristina
RispondiEliminaE c'era anche il sottoscritto!
Ti dico solo questo: Cagliari-Olbia in treno, Golfo Aranci-Civitecchia in nave e poi di nuovo in treno fino a Milano!
Mi vergogno, io ho preso solo la metropolitana
RispondiEliminarif. mariacristina
RispondiEliminaQuel che importava era esserci!
E poi, oltre a quelle 4 ore di GRAN concerto in assoluto il migliore che abbia mai visto, di chiunque) mi ha colpito la puntualità dell'uomo e della band...
Alle 20, ora prevista per l'inizio del concerto, primo colpo di batteria...
Non mi ricordo più chi diceva che le grandi canzoni non usano più di 4 accordi. È comunque importante avere qualcosa da dire, è dei buoni musicisti che SENTANO la canzone in modo da trasmetterla. Qua gli ingredienti ci son tutti. Il modo con cui descrivi le canzoni, nella costruzione e significato, mi piace un sacco. Secondo me poi il tema della canzone è vincente, in qualche maniera riguarda tutti, chi più chi meno. Ciao :-)
RispondiEliminarif. ormoled
RispondiEliminaSono d'accordo, Ormoled: è molto spesso così.
L'abbondanza di note ed accordi (soprattutto se parliamo di rock)è in fondo di "troppo", comunica una sensazione di qualcosa di eccessivo...
Sono contento che apprezzi i miei "tentativi" di analisi.
E davvero, come si fa a non sentirsi coinvolti anche dal testo della canzone?
E' la storia di molti di noi... dai 20 anni in su e che ora si trovano negli "anta"...
Ciao e buon week-end
Semplici saluti da parte mia.Buon fine settimana. Ciao
RispondiEliminaScusate la mia ignoranza, ma io,o perchè non non sapevo e nn so tutt`ora L´inglese o perchè ho preferito sempre i cantautori italiani, non so di chi parlate ( certo potrei cercare da google prima di commentare quì e poi dire la mia, sapendo prima di chi si parla, ma non mi va, e se non so vuole dire che non mi sono mai interessata a sapere di più che ascoltare la stupenda musica dei gruppi che citate)Posso solo dire che a me, bastavano: Vecchioni,Mia Martini e la Berté, De Andrè, Guccini, Angelo branduardi, La PFM, e perchè no! anche la Nuova compagnia di canto popolare, Pino Daniele Zucchero, Renato Zero con la sua(cito) "Attenzione avvertiamo i signori passeggeri di avere una sgualtria a bordo, si prega di allacciare le cinture di castità") :-) ero giovane, erano gli anni ottanta,avevo ancora i miei tabù, arrossivo ancora. Quindi in quei tempi una frase cosí non passava inosservata per non potersela ricordare una vita intera. La pelle D`Oca mi veniva in particolare quando ascoltavo la "Ninna nanna" di Angelo Branduardi, quel suono della CETRA che suonava lui, meravigliosamente da rabbrividire.
RispondiEliminaCerto che amavo ed amo anche la musica in inglese, moltissimo, ma aimè non ricordo mai i titoli è neppure i nomi dei cantanti, ( solo alcuni che mi colpiscono in particolar modo come attualmente Jason Mraz!)
è poi, è poi, è poi... Vi auguro un buon ascolto, qualunque genere esso sia. Buona domenica a tutti. Ciao
rif. un tocco di Rosa
RispondiEliminaNon c'è nessun problema, Rosa!
Tra l'altro, i cantautori piacciono moltissimo anche a me.
TUTTI quelli che hai nominato ed inoltre, anche il tuo concittadino Edoardo Bennato. Come dimenticare le canzoni del "Burattino senza fili" o, tra i singoli, "L'Isola che non c'è c'è?"
Di Guccini, poi, ho adorato vari album, per es. "Via Paolo Fabbri" e "Radici."
A proposito: spero presto di pubblicare un post sulla canzone "La casa."
Della PFM ho ascoltato 1000 volte il disco dal vivo "Performance": stupenda "Quartiere 8", che sai, in un certo senso racconta una storia simile a quella che racconta Springsteen in "Glory days."
La "Ninna ninna" di Branduardi, poi, hai ragione, è davvero da brividi.
IO ascolto parecchio rock e blues, ma non dimentico comunque i cantautori: sempre di Branduardi, è grande la canzone "La serie dei numeri" e mi piace moltissimo anche il disco "Branduardi canta Yeats."
In ogni caso la BUONA musica è tanta e varia come il mondo, perciò dici bene: buon ascolto!
Buona domenica anche a te e ciao.
Anche io in passato ho apprezzato tantissimo Branduardi con le sue anacronistiche ma incantevoli atmosfere, e trovo indimenticabile il Bennato di "Burattino senza fili" e"L'Isola che non c'è" ...tra l'altro proprio di questa ultima canzone sto imparando il fraseggio stupendo con l'armonica...La PFM è un vanto tutto italiano di cui forse ancora non ci si è resi conto e poi che dire del grande Ranatone Zero? Lo ammetto, pur non essendo proprio un " sorcino " ero assolutamente un fan accanito di questo artista folle , coraggioso e decisamente avanti coi tempi, e
RispondiEliminaGuccini è molto più che un semplice cantautore...insomma come vedete pur avendo gusti e preferenze musicali ben definiti ho sempre saputo anche io apprezzare i grandi artisti, al di là della provenienza geografica o dello stile musicale proposto.
Buona domenica ^_^
rif. max
RispondiEliminaMi fa molto piacere, Max, che anche tu apprezzi Branduardi, Bennato e Guccini.
Zero lo conosco senz'altro meno, ma ha fatto anche lui cose buone; penso per esempio alla canzone "Manichini" ed a quella più recente che parla dei vecchi.
La Pfm è strordinaria, il "Live in Usa" conteneva sonorità primi anni '70 tuttora molto stimolanti e li trovo grandi anche dal vivo.
Se poi hai presente il tour con Fabrizio De Andrè...
Personalmente, non avevo dubbi sulla tua apertura mentale ed artistica.
Buona domenica e...
presto da te!
Con il boss non ho un feeling particolare, l'ho ascoltato poco, ma quel poco, l'ho comunque apprezzato.
RispondiEliminaVa da sé che non mi addentrerò nel merito del pezzo da te proposto, farei solo una figuraccia, anzi l'ho già fatta forse a dire che Springsteen non rientra tra i miei ascolti più frequenti.
Ma io poi, con la musica, vado molto a periodi, sai?
Sono capace di ammazzarmi di jazz per mesi per poi tornare al rock più ruvido e graffiante, passando per il pop e la musica cantautorale italiana.
A me piace molto come racconti la musica, perché saper raccontare è un'arte, né più né meno del saper cantare o suonare.
Grazie e... suonala ancora Ric ;-)
rif. 2elle
RispondiEliminaNessuna "figuraccia", Elle! Quando mai?!
Del resto, la musica è un grande mare ed in esso si va, come dici bene, "molto a periodi."
Io, per esempio, in certi mi... sballo di canto gregoriano o di Vivaldi!
E stamattina sto ascoltando Bach...
Per mesi interi mi sono letteralmente immerso nel lp "Per amore mio" di Vecchioni. Eccetera eccetera.
Come sempre ti ringrazio per le belle parole, cara Elle.
Ho gradito molto anche la chiusa del commento, in perfetto stile bogartiano.
Ciao!
P.s.: quelli della mia età si fanno riconoscere sempre... chiamano ancora i dischi "lp" o anche "album."
Un po' di classica no, vero? Fa male alla salute!
RispondiEliminarif. luigi morsello
RispondiEliminaBe', Luigi, nei commenti precedenti ho parlato del fatto che ho ascoltato ed ascolto anche Bach, Vivaldi, Scarlatti, Rimsky- Korsakov, Paganini, Mozart, Beethoven eccetera...
Lo ricordo benissimo! Io mi riferivo ai tuoi interlocutori, del tutto disattenti alla musica classica (stavo per scrivere: musica vera).
RispondiEliminarif. luigi morsello
RispondiEliminaE dài, Luigi, lo sai... de gustibus non disputandum!
E poi, loro potrebbero dire a te che la vera musica non è la classica...
Certo non è così, ma nell'ascolto e nel godimento della musica influiscono anche fatti soggettivi, generazionali, personali ecc.
Culturali Riccardo!
RispondiEliminapitticcu su blog là!
RispondiEliminaps: è un piacere :)
Il dialetto sardo no, eh!
RispondiEliminarif. luigi morsello
RispondiEliminaE culturali, certo.
Ma anche i fatti culturali sono influenzati dagli altri da me citati.
Ora penso però che sia giusto cedere la parola ai commentatori ai quali ti riferisci.
rif. malumore
RispondiEliminaBenvenuto in questo blog e grazie per la stima; passerò presto a visitare il tuo.
Ciao.
rif. luigi morsello
RispondiEliminaE perchè no?
Spieghiamo però 2 cose: 1) il sardo non è un dialetto ma per le sue caratteristiche morfologiche e sintattiche, è una lingua.
2)L'espressione usata da Malumore significa: "Guarda che bel blog!"
Letteralmente, "Pitticcu su blog, là!", significa: "Guarda che piccolo blog!"
Il nuovo visitatore ha utilizzato l'antifrasi, quella figura retorica che consiste nel dire l'esatto opposto di ciò che si vuole affermare. Ciò, con finalità ironiche.
L'antifrasi è molto usata in sardo; per es., di una villa principesca si può dire: "Pitticca sa dommu!", che vuol dire "Che casa piccola!" Eccetera.
Si eprime il proprio pensiero nascondendolo, insomma. Una lingua in questo caso da... latitanti, se vuoi!
Mi impegno comunque a tradurre eventuali altre espressioni sarde nella lingua di Dante.
Beh, cos'è questa impennata di orgoglio regionale? Io sono di origine siciliana ma non mi azzardo a dire che il siciliano sia una lingua: è un dialetto!
RispondiEliminaSono vissuto in Campania, ma nemmeno mi sogno di dire che il napoletano è una lingua!
Riccardo, sù, una caduta di stile la tua che non credevo possibile! Mi deludi! Specie se ti ho detto, come mi pare di aver fatto, che di sardi ne ho conosciuti tantissimi, sia al di quà che al di là delle sbarre, ma mai qualcuno ha sostenuto la tua tesi.
Salvo a voler pensare che, siccome è un dialetto incomprensibile, assurge per ciò stesso a dignità di lingua! Ma non solo il dialetto sardo è così, sai!
rif. luigi morsello
RispondiEliminaNessuna impennata d’orgoglio regionale; semplice precisione.
Vedi, il sardo è classificato dai linguisti tra le lingue “romanze” o “neolatine.”
Tra le lingue in questione sono annoverate, oltre ovviamente all’italiano, anche il portoghese, lo spagnolo, il francese, il catalano, il ladino, il friulano, il romeno ed alcune altre.
I dialetti che citi sono appunto tali, non lingue: magari saranno anche più belli e/o più espressivi del sardo, ma nessun linguista li classifica come lingue.
In epoca moderna, uno dei primi studiosi di lingua sarda fu il tedesco Max Leopold Wagner (1880-1962) che scrisse il “Dizionario etimologico sardo.”
Se non credi a me, sull’argomento su cui stiamo discutendo puoi fare ricerche nel web.
Quello, diversamente da me, non ti deluderà.
P.s.: per indole rifuggo dal regionalismo e sono anzi molto critico verso la mia terra (ed in particolare verso Cagliari, la mia città), non tendo quindi ad idealizzare essa o suoi aspetti particolari.
Ma essere anche "molto critici" non significa tacere a proposito della verità.
Che poi i sardi da te conosciuti ignorassero che il sardo è una lingua, non mi meraviglia.
Se è per questo ce ne sono tanti che ignorano anche la storia (sia pure non molto gloriosa) della Sardegna nè hanno mai letto la Deledda, Emilio Lussu, Gramsci, Dessì, Sergio Atzeni ecc.
Ma che gran bella discussione fra queste pagine! Buongiorno Riccardo.
RispondiEliminaSei riuscito a trovare il sito del nuovo mensile THE BEST? Sarei molto onorata di avere fra i miei collaboratori uno scrittore sardo ... non vorrai costringermi a contattare gli spiriti di Deledda, Lussu, Gramsci, Dessì o Atzeni.
Oh Cielo, Riccardo, non farti pregare!... possiamo almeno parlarne?
Un abbraccio
rif. solindue
RispondiEliminaBuongiorno a te e grazie per l'attenzione, Sol' (ti ho "battezzato" io, con quel nomignolo, eh? Sia chiaro!).
No, non ho ancora trovato il sito del mensile THE BEST ma adesso lo cerco meglio.
Comunque, sappi che sarei onorato anch'io di far parte dei tuoi collaboratori.
Ne parliamo senz'altro, devo solo beccare il mensile (ho comprato un becco nuovo).
Abbraccio a te... oh Cielo!
rif. solindue
RispondiEliminaCon "abbraccio a te" intendevo dire che ti abbracciavo idealmente, un abbraccio a te ecc.
So che si dice "ti abbraccio", NON abbraccio a te.
(Che sono 'ste paranoie linguistiche, stamattina? Sarà il freddo... o forse il fatto che devo riprendere a studiare i numeri in tedesco, anzichè darli?)
Però, sei permaloso come un vero sardo! Certo che ti credo, non lo sapevo, semplicemente. Ricordi? Per 40anni ho fatto il direttore di carcere, non avevo molto tempo disponibile, anche per la mia famiglia.
RispondiEliminaPerò Emilio Lussu l'ho letto: Un anno sull'altipiano.
Mi è tanto piaciuto che l'ho riletto più di una volta.
Devi ammettere che la lingua sarda viene percepita dalle persone incolte come me alla stregua di un dialetto.
A quando un altro tuo post?
Suvvia ti lascio un indizio...
RispondiEliminap.s. che bello abbracciarsi, fa tanto coccola e calore in questi giorni freddi!
rif. luigimorsello
RispondiEliminaNo, Luigi, non sono permaloso: forse ti ha tratto in inganno il tono del commento, forse un po' troppo ufficiale (questo è senz'altro possibile).
Riconosco però che la permalosità è uno dei nostri difetti.
Sono d'accordo sulle altre cose che hai scritto nel tuo ultimo commento.
Il prossimo post... dovrei pubblicarlo in serata, è già pronto ma ho qualche problemino di tipo pratico.
Mi fa piacere che tu mi segua.
rif. Morsello:
RispondiEliminanon è detto che solo perchè non se ne parla , la Musica Classica venga ignorata da noi appassionati di " altra musica ".
Io ho larghissime vedute e ho sempre ascoltato musica a 360° compresa tanta Classica pur avendo alcuni generi o artisti preferiti, ma se non ho mai commentato o lanciato argomenti in tal senso è perchè non mi posso ritenere esperto e quindi preferisco leggere i post altrui piuttosto che dire cose sbagliate o sciocchezze sull'argomento.
rif Riccardo :
RispondiEliminaBellissima la lezione di lingua ( e non dialetto ) sarda ! ^_^
rif. max
RispondiEliminaSulla musica classica, caro Max, hai detto più o meno le stesse cose che avrei potuto dire io.
Noi che siamo cresciuti a pane, rock ed eventualmente anche cantautori, abbiamo una sorta di "pudore" a pronunciarci su temi come appunto la classica.
Io, magari, ogni tanto azzardo paragoni di tipo emozionale tra Paganini ed il blues... ma quello è un problema (chissà, forse psichiatrico) solo mio!
Beh, lezione... si è trattato più che altro di cenni.
Quel che è grave è che certe cose non le sappiano i sardi, piuttosto che uno come Luigi che sardo, non è (ma almeno ha letto Lussu).
Comunque il complimento mi ha fatto piacere lo stesso!
Max, il tuo commento mi era sfuggito.
RispondiEliminaNessuno è un musicologo, magari lo fossi.
Però ognuno può descrivere le proprie emozioni senza remore.
La funzione del blog è questa, un diario dialogato a distanza, non un esame di Stato.
Io, pr es. sto ascoltanto la sinfonia n. 4 di Ciakovskj in questo momento, ci sono dei fraseggi sulle note basse che provocano una ondata emotiva senza pari, mi fermo, chiudo gli occhi e la assaporo.
E non è la prima volta che la ascolto, ma la ennesima.
Ecco, vedi, questo è un commento da appassionato e se un musicologo intervenisse a rompere le scatole io lo manderei a quel paese.
A proposito, ho postato un video del 'boss' molto bello e non ve ne siete accorti.
Se volete trovarlo è nella cartella musica, il terz'ultimo.
Sapete come diceva D'Annunzio: M.A.S. (Notoscafo Armato Silurantre), l'acronimo dei motoscafi d'assalto.
Vediamo un po': quale significato gli diede il poeta?
P.S.: adesso c'è un 'pizzicato' molto veloce.