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domenica 22 febbraio 2009

Introduzione a “A scuola con Abelardo”


Ho sempre avuto una speciale predilezione per il pensiero di Abelardo.
Così, ho accolto con piacere l’invito rivoltomi qualche giorno fa su fb da romaguido (docente di scienza dell’alimentazione) di scrivere qualcosa su possibili influenze, stimoli ecc. che potevano esser venuti a lei ed al suo gruppo di e-learning dal pensiero appunto di Abelardo.
Mi pare che il post che andrete ora a leggere sia un esempio di come talvolta fb possa stimolare riflessioni meno legate (come accade di solito) alla frammentarietà del… famigerato fb.
Poco o molto che valga il testo che propongo, penso che sia importante il fatto che sia nato sulla base oltre che di un mio, pluriennale interesse, anche su quella di un invito rivoltomi da una docente di una disciplina che può avere collegamenti con la storia, l’economia, la sociologia, il rapporto città-campagna ecc.
Spero che il post che seguira' possa essere un es. almeno accettabile di dialogo tra discipline tra loro diverse, ma aventi interessi comuni.


13 commenti:

  1. Grazie, Riccardo,

    eccoti il link dell'intera discussione.

    Buono scorcio di domenica.

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  2. rif. romaguido
    Grazie a te, r.maria.
    Buon inizio di settimana, ormai.

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  3. Si è fatto un bel discutere ultimamente su come e quanto Facebook e similari, siano tanto efficaci in termini di socializzazione quanto potenzialmente "dannosi" a livello di dipendenza ed altre chiacchiere simili.
    Insomma a fasi alterne questi mezzi vengono osannati o demonizzati, secondo come tira il vento, secondo la moda del momento.
    E invece, a riprova che così non è, ecco nascere questo felice interscambio tra discipline diverse, tra Rosamaria e Riccardo, derivante proprio da un contatto sul "famigerato FB".
    Non credo che occorra sottolinearlo, ma mi piace evidenziare come, ancora una volta, non sia il mezzo a dover esser considerato "giusto" o "sbagliato", ma è l'uso che se ne fa, è la persona che sta dietro e che usa quel mezzo a fare la differenza.
    A voi il mio grazie per ciò che proporrete e che andrò a leggere con estremo interesse, come sempre.

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  4. rif. elle
    Ti ringrazio, cara Elle, per le belle parole su questa sorta di “scambio” interdisciplinare che sta… andando in onda tra Fb ed i blog.
    In effetti, penso che ciò provi come un uso oculato della tecnologia possa condurre ad un dialogo anche su argomenti di solito considerati ostici o comunque “difficili.”
    Naturalmente, anche tu sarai sempre ospite graditissima, in questo “cenacolo” filosofico-tecnologico.
    In ogni caso, ci si ritrova tutti (impegni e tempus permettendo) anche da te, no? Mi piace, l’idea di trasferirci di blog in blog… come vecchi amici che vanno a bere o a sgranocchiare qualcosa l’uno dall’altro/a.
    A presto, quindi!

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  5. Infatti caro Ricc devo ammettere che è sempre stata un po' quella che tu hai appena espresso l'idea che ho dei blog che frequento abitualmente ed il tuo ormai è tappa fissa!
    Il tempo tiranno e gli impegni più o meno gravosi ci sono un po' per tutti, tuttavia mi piace l'idea di poter accogliere ed essere accolta sempre con lo stesso entusiasmo e lo stesso calore, anche se non sono "in piazza" tutti i giorni.
    E' quell'esserci tutte le volte che posso, quel prendersi cura di tutti i pensieri che riversiamo dentro questi contenitori che in qualche modo, ci uniscono e ci avvicinano ad argomenti, realtà e persone differenti, forse distanti...ma non troppo! Bonne soirée...

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  6. Rif. elle
    Ecco, Elle, è proprio questo che apprezzo maggiormente in questi “scambi”: quella che con un termine (passami la battuta) “battiatiano” chiami “cura.”
    Cura come interesse e rispetto per le argomentazioni, le idee, i sentimenti e gli spunti di riflessione che provengono dagli altri; ed in particolare, da quelle persone che sentiamo avere una certa affinità, una comunanza di sentire col nostro “animus.”
    Il che, tra l’altro, non capita certo di frequente: la corsa col o meglio CONTRO il tempo ci toglie molto di tutto questo.
    Chissà poi che un giorno non si possa parlare di vari temi anche vis à vis: penso che questo sarebbe molto bello!
    In ogni caso, nello stesso M.E. persone separate da centinaia di km, mari, fiumi, montagne ecc. comunicavano tramite lettera; quasi un’antenata di internet…
    Bonne soirèe a toi aussi!

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  7. rif. antonio
    Benvenuto su questo blog, Antonio. Sono contento d'aver suscitato il tuo interesse.
    A presto.

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  8. Caro Riccardo, come potrei non passarti "la battuta battiatiana", quel "prendersi cura..." cui accennavo non è per nulla casuale visto che Battiato è uno dei miei autori preferiti, i suoi testi sono delle vere e proprie poesie, lo seguo e lo ammiro da sempre.
    Quel senso di accudimento di cui parliamo ci è fortunatamente e stranamente familiare ed è prezioso poichè in effetti, il tempo e la distanza ci tolgono già molto in questo tipo di contatti delimitati dai confini di queste finestrelle, se non resta nemmeno "la cura" verso la persona e la sua sensibilità...allora sì che con le nostre parole saremmo davvero poca cosa.
    E invece ben vengano! Come osservi giustamente anche tu l'uso della parola scritta, sotto forma di lettera, si perde nella notte dei tempi ed in questo sono assolutamente e felicemente anacronistica :-)
    Buona domenica!

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  9. rif. elle
    Sono contento, cara Elle, di vedere che Battitato tocca anche le tue "corde". Talvolta è un po' misterioso, ma si tratta comunque di un bel mistero, davvero poetico.
    L'idea poi della "cura" può davvero farci superare quella (fastidiosa) sensazione di isolamento che troppo spesso, proviamo.
    E naturalmente, w "l'anacronismo" anche della lettera; una forma di comunicazione che purtroppo, si sta perdendo. Vediamo questo da come molti scrivono, il più delle volte, senza nessuno o punto stile.
    O meglio: kuesto... il + delle vv; senza nn o . stile.
    Ciao!

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  10. Perbacco, Riccardo, ti sei fatto organizzare da tua figlia un corso full immersion di sms e sei stato anche un allievo dilingente a quanto vedo!

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  11. rif. romaguido
    No, il fatto è che forse sono rimasto ancora shockato da quando correggevo i compiti dei ragazzi, a scuola...

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