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domenica 1 marzo 2009

Venerdì sulla spiaggia


2 giorni fa, verso le 17.30 camminavo con mia figlia sulla spiaggia; c’era un bel sole tiepido, in cielo poche nuvole e non un filo di vento. Non uno.
Era tutto (non solo il clima) molto placido.
Non avevamo una meta precisa, io e la mia bambina… ma non importava.
Parlavamo di futuri castelli di sabbia e d’altri progetti estivi.
C’era molto silenzio.
La sabbia era della compattezza ideale, per una passeggiata.
Sembrava una giornata di primavera.
Per fortuna!
Perché quest’anno il freddo e l’umido mi hanno proprio distrutto. Quest’anno ho davvero odiato l’inverno.
Ad un certo punto ho guardato alle mie spalle; all’orizzonte, il sole era ancora alto.
Non vedevo le rovine dell’antica villa romana, ma non aveva nessuna importanza.
Ho pensato che un giorno il sole scenderà e si spegnerà sotto il “mio” orizzonte.
Ho immaginato il mio incontro con sorella Morte come una lunga e tranquilla passeggiata su una spiaggia lontana da questo mondo, mentre io andrò senza rimpianti verso un promontorio su cui splenderà un sole ancora alto… e che scenderà lentamente, ad ogni mio passo.
Eppure questo pensiero non mi ha reso triste; neanche felice, sia chiaro, ma sono rimasto tranquillo nella consapevolezza di una realtà che per ora, non esiste.
Abbiamo continuato a passeggiare, io e la mia bambina. E’ stata davvero una bella passeggiata.

49 commenti:

  1. Venerdì,anche qui era una splendida giornata,che non mi sono potuta godere come avrei voluto,perchè oberata di impegni inderogabili...al chiuso!

    Con signora morte mi è capitato di prendere il caffè un paio di volte.....
    Non amo tornarci su,non amo pensarci e non riesco a vivere serenamente l'argomento soprattutto da quando ho avuto due tremendi lutti nel giro di un mese....

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  2. Bella l'idea della passaggiata verso il "promontorio su cui splende il sole"; l'andare "senza rimpianti" deriva sicuramente da una vita vissuta serenamente, dalla consapevolezza di aver fatto tutto ciò che era giusto fare, da una coscienza tranquilla, dalla speranza di una pace celeste. Bello anche il termine "sorella", ben diverso dal "signora" di natalibera, sicuramente molto provata dagli ultimi eventi. Penso che, laddove si abbia l'idea del viaggio verso un mondo migliore e la speranza di rincontrare un giorno i propri cari, questi momenti possano essere vissuti con una maggiore rassegnazione, con una serena mestizia.

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  3. rif. natalibera
    Benchè non ci conosciamo personalmente, mi è dispiaciuto MOLTISSIMO leggere quanto hai scritto su quei lutti. Penso che in casi come quelli sia quasi impossibile considerare la questione della morte in modo sereno; perciò è senz'altro naturale cercare di scacciare quel pensiero.
    Su questo non aggiungo altro per non sembrarti retorico.
    Quanto alla riflessione contenuta nel post, di solito neanch'io affronto serenamente il pensiero della morte. Solo, venerdì mi sentivo molto rilassato e tranquillo ed allora ho scritto quelle righe, che sono un'eccezione anche per me. Certo, spero che il mio atteggiamento di fronte alla "signora" rimanga quello...
    Ciao.

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  4. rif. romaguido
    Mah, non so se finora abbia condotto la mia vita in modo così equilibrato e giusto. Temo anzi che le cose (lo dico senza ironia ma nella consapevolezza di diversi errori commessi, anche gravi) siano andate diversamente.
    La mia idea della "pace celeste", idea che non rifiuto a priori è però più complessa di quella illustrata dalla Chiesa e se la spiegassi la... complicherei ulteriormente! Perciò, chiudiamo qui il discorso.
    Comunque, come ho scritto a Natalibera, il post è nato in un momento di tranquillità per me inconsueto: così ho utilizzato il termine (francescano) di "sorella" Morte.
    Ma è chiaro che di fronte a Lei, per noi esseri umani la Morte è DOMINA, signora. Il mio stato d'animo era forse più quello (per mantenerci in ambito classico) di uno stoico che di un credente.
    Benchè mi senta più vicino a S. Agostino (ed a Gramsci ed a Walter Benjamin) che a Seneca. A proposito di... idee complesse!

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  5. Io dalla Signora sono stata invitata a prendere un tè qualche tempo fa, in uno strano momento di bilanci, in cui avevo dedotto, assolvendomi in toto, che forse non avrei potuto più dare niente. Un intervento chirurgico e l'eventualità di essere presa per mano da lei.
    Mi preparai con cura, ma non riuscii a comprare il tailleurino color pastello e i monili che mi erano parsi adatti all'appuntamento.
    Dopo tutto andò benissimo, al di là di ogni aspettativa. Solo al momento di preparare i bagagli per far rientro a casa dalla clinica, vedendo il completo su cui era stato giocoforza ripiegare, mi sorpresi a pensare ad alta voce a quell'appuntamento mancato; mio padre, all'idea, rabbrividì, mentre mia madre obiettò che sarebbe stato di dubbio gusto, per una "signorina", indossare un abito nero per quell'evento.
    Ah, le donne d'altri tempi! Pur capaci di un sentire profondo, grazie all'etichetta, la moda, la tradizione riescono ad alleggerire anche i momenti più drammatici.

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  6. rif. romaguido
    Molto interessante, R., la situazione che hai raccontato. Soprattutto, sono felice che si sia conclusa positivamente!
    Complimenti anche per il garbo (dato il tema) vagamente "noir" da te dimostrato per raccontare il fatto.
    Circa le questioni relative agli abiti (color pastello o abito nero) su cui discettavano madre e figlia, non so se si sia trattato più di un gusto personale o di un atteggiamento... sanamente irriverente al cospetto di M.me la Mort.
    In entrambi i casi, chapeau.

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  7. In realtà, superato un primo momento di sbigottimento, avevo reagito alla cosa con decisione e serenità, lasciando allibiti un po' tutti, i quali si chiedevano se fossi diventata improvvisamente stupida, se la mia fosse pura incoscienza o se stessi recitando da attrice navigata.
    Vi dirò, confesso che, pur nella particolarità della cosa, ricordo ancora volentieri quel periodo e penso che, un giorno o l'altro, ne racconterò gli episodi più divertenti, grotteschi o tragicomici (v. sanità e burocrazia in Italia).

    P.S. Il mio commento precedente lascia un po' senza fiato; mi ci mettersti un paio di punti e accapo?
    Grazie.

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  8. rif. romaguido
    Beh, francamente mi preoccupa un po’ il fatto che tu ricordi “volentieri” un periodo come quello!
    Vanno bene riflessioni sulla condizione della sanità nel nostro Paese ed eventuali spunti comico-satirici, ma quel “volentieri”…
    Certo, io che ho scritto un post in cui ho quasi portato in scena la mia dipartita, forse dovrei stare zitto.
    Sui capoversi: trovo che la tua disposizione (briosa e chiara) vada senz’altro bene così. Sempre ammesso che abbia diritto a pronunciarmi in materia!
    Ciao.

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  9. Ti ringrazio, Riccardo, per i tuoi apprezzamenti.
    Ti dirò, in quel periodo, per forza di cose distaccata dalle comuni noie quotidiane, senza altro dovere che lasciarmi curare dai medici, dai miei cari, da chiunque avesse nei miei confronti un atteggiamento "sinceramente" affettuoso, ho avuto modo di guardare il mondo da un osservatorio privilegiato, con occhio curioso, al tempo stesso critico e benevolo, ma assolutamente epurato dalle troppe attenuanti che in genere solevo concedere a chiunque incontrassi sulla mia strada; non ho preteso, ma ho apprezzato ogni gesto di sincera solidarietà, ho constatato che esiste tanta gente profondamente e concretamente buona e, al tempo stesso, mi sono liberata di annosi legami che, in quell'ottica, mi sono finalmente apparsi nella loro reale natura; insomma, quell'episodio, permettendomi di privilegiare il sentimento "ragionato" ed il sano egoismo alla cieca ostinazione, che giustifica, recupera, mantiene vivi rapporti inesistenti, la fiducia alla paura che paralizza, la serena accettazione alla ribellione che ti fa dire: "Perchè a me?", ha fatto si che facessi ordine nella mia vita, che dessi finalmente il giusto valore alle cose e alle persone, in poche parole, che (meglio tardi che mai!) maturassi un bel po'. Ecco perchè lo ritengo, ancora oggi, una preziosa opportunità di cui, mio malgrado, ho potuto godere.
    A presto.
    P.S. Ti taccio i particolari sulla Grazia Divina e sulla preparazione che allora feci per procurarmela: ti sembrerebbe "noir", eppure io ne ho potuto toccare con mano l'efficacia.

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  10. rif. romaguido
    E' stimolante, R., oltre che bello, leggere che di fronte ad un problema esistenzialmente drammatico come quello di cui hai parlato, una persona sia riuscita a mantenersi così lucida e serena.
    Dico questo perchè in certe occasioni sarebbe forte la tentazione di lasciarsi andare, di gettare la spugna.
    Interessante anche il coraggio nell'esserti voluta liberare di "annosi legami" che spesso si basano su ben poco, ormai, di sinceramente vitale ed autentico.
    Eppure, non è facile: spesso un certo sentimentalismo o una sorta di nostalgia per fasi della vita di fatto superate, ebbene, tutto ciò si rivela pesante come il più classico dei macigni. E ci trasforma negli... schiavi di noi stessi.
    Rispetto poi la tua esperienza col trascendente; il riferimento al "noir" dipendeva solo dall'umorismo con cui hai trattato un tema come quello.
    Comunque, ciò che conta di più è che ora tu stia bene!
    Ciao

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  11. Il tuo ultimo commento, Riccardo, sembra dar ragione a che sostiene che le parole, su cui il web per forza di cose fa perno, spesso non bastano ad esprimere un concetto, a descrivere una situazione.
    Dico questo perché, in realtà, l’esperienza cui accennavo a proposito degli “annosi legami” finalmente troncati non ha niente a che vedere col coraggio, che, inconsapevolmente, ho forse lasciato trasparire dalle mie parole. Spesso, infatti, proprio per quel sentimentalismo di cui tu parli, continuiamo a tenere ciecamente in vita legami ormai lontani nel tempo e nello spazio, attraverso giustificazioni, comprensioni, empatie, che in realtà non avrebbero motivo di esistere, confondendo talvolta una semplice conoscenza percon qualcosa di più profondo.
    Ma quando, in una situazione come quella che ho descritta nei commenti precedenti, una persona consideravi amica ti volta le spalle, non ci sono attenuanti che tengano: vuol dire che non è mai stata tua amica o, almeno, che ormai non lo è più. Allora, dall’alto del tuo “osservatorio privilegiato”, finalmente la smetti di giustificare e prendi atto di una realtà che fino ad allora avevi ciecamente negato.
    Non si tratta di coraggio, dunque, ma, molto più semplicemente, di una presa di coscienza che, grazie a quella particolare situazione, stranamente non fa più male.

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  12. Che fortuna potere passeggiare in un contesto simile...davvero ti invidio.
    Per forza il pensiero amletico e esistenziale non ti ha rattristato , come si fa a essere tristi e malinconici passeggiando su una spiaggia assolata ma non troppo, in compagnia del proprio figlio ?
    Io nella grigia città , dopo una grigia giornata, in una grigia fabbrica, se solo azzardo un pensiero a sorella Morte mi prende una angoscia e depressione tale che non ti dico...ovviamente scherzo , sono cose che ogni tanto affiorano alla mente e sinceramente non ne faccio un problema.
    Cerco onestamente di immaginare la mia esistenza al di là della reale possibilità , ovvero penso a quando avrò 90 e passa anni , immaginando di avere ancora al mio fianco la mia meravigliosa compagna di vita , attendendo con impazienza la dolce visita del proprio figlio con nipoti al seguito...insomma , penso positivo , poi quello che sarà , solo il cielo lo sa...
    ma come dici anche tu, mi gusto giorno dopo giorno questa vita , con tutte le sue problematiche ,cercando di godere in pieno della bellezza di avere una compagna e un figlio meravigliosi con cui condividere gioie e dolori.
    Sempre interesanti e intelligenti i tui post.

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  13. rif. romaguido
    A quanto pare c'era qualcosa che non avevo capito; una delle mie specialità, in effetti.
    Scherzi a parte, può darsi che questo sia dipeso dal fatto che come dici anche tu, non sia molto semplice trasmettere/recepire via web concetti piuttosto delicati o complessi.
    Peraltro, già nel "Fedro",di Platone si metteva in guardia dalla stessa scrittura, che si considerava mezzo illusorio o fallace di conoscenza.
    Ma anche a parte tutto questi, certo che essere abbandonati da chi consideravamo amico/a...

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  14. Rif. max
    Condivido, Max: è importante non cedere alla depressione ed ai pensieri tristi.
    Direi anzi che questo sia fondamentale, nel senso di ciò che dà fondamento. Con quelle “fondamenta”, infatti, si può resistere a momenti che spesso possono rivelarsi piuttosto duri.
    La vicinanza poi dei nostri cari è la classica… marcia in più. E si spera che il loro amore resti con noi anche “sfidando” il corso del tempo. L’importante (qui parlo soprattutto per me) è dimostrarsi degni del loro amore.
    Grazie davvero per la stima che manifesti per i miei… sproloquietti.

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  15. Una citazione trovata su un altro blog:
    "Perchè non puoi vivere avendo paura di morire. Perchè chi ha paura muore ogni giorno" (Paolo Borsellino).

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  16. rif. romaguido
    Bellissima e verissima citazione. Quel tipo di paura finisce in effetti per diventare un peso che ci toglie il gusto per qualsiasi cosa. E' qualcosa che ci svuota della capacità (magari solo teorica) di provare gioia e gusto per la vita e di impegnarci per essa.
    Io ho ho trovato quella citazione nel libro di Ayala, che riproduce proprio la frase di Borsellino. Non ho ancora finito di leggerlo, ma finora mi ha colpito molto; anche come stile letterario.

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  17. “mi ha colpito molto; anche come stile letterario”.
    Non conosco il libro di cui tu parli, ma credo che lo stile tragga linfa vitale dall’origine sicula dell’autore; l’influenza magno-greca, l’eredità del Dolce Stil Novo, l’attenzione, tutta orientale, ai particolari fanno, a mio avviso, dei racconti di ogni siciliano delle storie entusiasmanti.
    Se a ciò aggiungiamo i sentimenti di affetto e di stima che legavano i due giudici, non è difficile immaginare una narrazione davvero avvincente.

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  18. rif. romaguido
    Il libro: Giuseppe Ayala, "Chi ha paura muore ogni giorno", Mondadori, Milano, 2008.
    Condivido senz'altro gli accostamenti storico-letterari che proponi. In effetti, penso che gli AA siciliani siano attenti al CHE COSA di un fatto ed anche al suo COME.
    Tornando ad Ayala, penso che col suo testo si proponga di difendere il patrimonio oltre che di amicizia, anche di valori morali e civili per i quali il pool antimafia guidato da Falcone e Borsellino (e di cui lui stesso fece parte) si battè fino a dare la vita.
    Ma certo, per Ayala sembra che sia importante anche dir BENE le cose GIUSTE. E penso che abbia ragione.

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  19. La morte o meglio l'incontro con "sorella" Morte, come la definisci tu, merita attenzione e riflessione perchè si tratta di attimi di un tuo vissuto emozionale molto forte.
    Non dirò una sola parola che possa sembrare un giudizio alle tue sensazioni!
    Proietto invece e catapulto la tua sensazione nel mio vissuto e nel mio "pensare" all'incontro con la morte.
    Inevitabilmente mi ritrovo ad affiancare all'evento, il suo senso primario, quello cioè di SEPARAZIONE/ALLONTANAMENTO della mia vita da tutto quello che prima mi teneva unita, a cominciare dalla mia entità fisica all'anima fino ad un discorso più ampio...
    Capisco che il discorso "anima" può complicare il discorso e deviare il concetto iniziale...
    Per quanto mi sforzi però non riesco ad immaginare la mia sensazione ed il mio approccio nei confronti di quell'incontro, tuttavia inevitabile e misterioso...
    Pensando alla MORTE, affiora però in me un sentimento, quello dell' ANGOSCIA DI MORTE e di SEPARAZIONE!
    L'esperienza personale che ognuno di noi ha nei confronti di quest'esperienza è da ricercare nel nostro passato, è condizionata da una serie di condizionamenti infantili...e io conosco le mie cause primordiali.
    Si fa un gran parlare di ELABORAZIONE DEL LUTTO...ma solo il tempo, molto faticosamente, m'insegna che bisogna accettare di perdere qualcosa per poter accedere a qualcos'altro, ma rischio di inoltrarmi in un discorso filosofico-esistenziale, dove la paura della morte(per me...)significa risolvere con sentimenti di pace interiore la negazione del fluire del tempo, tappa indispensabile perchè la vita continui e si sviluppi in altri eventi!
    Ma per ora mi fermo…
    A riguardo posso consigliarti la lettura di un libro..."IL bambino nascosto" Di Alba Marcoli, io lo sto leggendo in questo periodo e lo trovo eccellente.
    Un caro saluto...
    Miriam

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  20. rif. miriam
    Sono molto d'accordo con te quando dici che il nostro "rapporto" (il termine è mio) con la Morte sia da ricercare nei "condizionamenti infantili."
    Per me, per esempio, per un periodo anche lungo ha pesato parecchio l'idea dell'Inferno: idea in sè forse perfino più angosciante dell'idea stessa della Morte.
    Tuttavia, penso che il pensiero di questo... tagliare gli ormeggi dalla vita appartenga a tutti e che non sia facile da tenere sotto controllo; neanche da parte di chi non abbia mai avuto, magari, particolari condizionamenti infantili.
    Qesta paura sta insomma dentro l'animo di molti di noi, se non di tutti.
    Terrò conto, comunque, del libro che mi consigli.
    Salutissimo!

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  21. Mi fa piacere che tieni in considerazione l'ipotesi di leggere il libro di cui ti ho parlato, per me è utile e sta aprendo tante porte rimaste chiuse e sepolte nell'inconscio!
    Molte cose ci rimangono oscure per tanto tempo, ma TUTTE, anche quelle che sembrano di scarsa importanza o insignificative, hanno un legame con le esperienze e con i condizionamenti della vita infantile.
    Basti pensare che il bambino già nella vita intrauterina è in grado di percepire, sentire il battito della mamma e tante altre sollecitazioni ambientali, la musica, un ambiente sereno e accogliente, ecc., a maggior ragione, tutto viene registrato attraverso le emozioni.
    Ma, anche se non troppo, sto uscendo dall'argomento...
    Ciao!

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  22. Miriam e Riccardo, credo che abbiate colto nel segno.
    Ricordo con piacere la mia infanzia, trascorsa con la nonna, che viveva circondata dalle immagini dei nostri cari passati a miglior vita prima della mia nascita. Se ne parlava come se fossero ancora tra noi, sicchè ho imparato ad amarli e a sentirne la presenza, ricevendo per imprinting li senso di quella comunione dei santi che aiuta a superare il distacco fisico, la mancanza di cui parla Miriam, attraverso una visione che, abbattendo i limiti temporali e spaziali, riesce a creare la "giusta" continuità tra il presente e il passato, tra questa vita e l'aldilà. Ne deriva la percezione di una presenza che, sia pur intangibile, è resa concreta dal sentimento, miracolosamente rafforzato, quasi sublimato in un afflato universale, che abbatte il muro della paura per far posto all'amore e alla speranza.
    A volte temo di essere blasfema dicendo che sembra (che è)una bella favola, ma in fondo non è una bella fortuna vivere oggi una vita "favolosa" nell'attesa di una vita futura forse ancora migliore?
    Probabimente tutto questo deriva dalle mie origini magnogreche. In Sicilia, il 2 novembre, i bimbi, al loro risveglio, trovano i "pupi di zucchero", che le anime dei morti hanno lasciato loro nella notte, così come avviene con Babbo Natale e la Befana. Mi sembra una bella tradizione, senz'altro più formativa della nordica festa di Halloween, per educare i bambini a questo legame, a questa forma di continuità tra ciò che era, ciò che è e ciò che sarà.

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  23. Emozionante questa tua passeggiata sulla spiaggia con tua figlia accanto caro Riccardo soprattutto per una come me che ama molto il mare e che di passeggiate così ne farebbe tutti i giorni...
    Seguire le vostre orme sulla spiaggia mi ha fatto pensare ad Eros e Thanatos, amore e morte, che in letteratura sono sempre contrapposte e invece qui in questa tua passeggiata ad un tratto sembrano quasi incontrarsi seppure solo come pensiero.
    Eros che unisce e dà la vita, Thanatos che distrugge, allontana e separa per sempre.
    Personalmente nemmeno io sento di aver paura della morte (della mia almeno), per dirla a parole tue mi sento anch'io tranquilla "nella consapevolezza di una realtà che per ora, non esiste".
    Il mio pensiero è piuttosto per chi resta, per chi mi sopravvive, insomma mi preoccuperei di più del loro dolore che non del mio, che potrebbe anche non esserci infondo.
    Se invece penso alla perdita di qualche caro, allora il discorso cambia, vivo male i distacchi figuriamoci quelli così definitivi.
    Ma in questo tuo scritto non c'è nulla di tutto questo mio ultimo discorso, anzi, trovo che da questa passeggiata affiori in tutta la sua naturale continuità, l'avvicendarsi delle stagioni ed il legame esistente tra presente, passato e futuro.
    Non temere Riccardo, l'inverno che ti ha "distrutto" sta per terminare...

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  24. Innanzitutto ti invidio molto per la possibilità di passeggiare placidamente su una spiaggia...e poi invidio anche la tua serenità nei confronti della morte. Io non ci penso molto, anche perché ritengo di dover vivere ancora per molto tempo (anzi voglio vivere ancora per molto tempo!!!) ma non credendo alla vita ultraterrena penso che non ci sarà nessun passaggio, finirà tutto improvvisamente e basta.

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  25. rif. miriam
    Mi interessano sempre nuovi libri, articoli, riviste, giornali e comunque, qualsiasi materiale possa fornire ulteriori spunti di riflessione (e di autoriflessione).
    Del resto, non si smette mai di pensare, di interrogarsi e si spera(!) di imparare: è un processo continuo, forse senza fine.
    Così non penso assolutamente (neanche per quanto riguarda il tema “vita intrauterina”) che tu sia uscita dall’argomento. Anzi, forse a volte è meglio allargare un po’ il raggio delle nostre riflessioni, per… abbracciare meglio l’oggetto del nostro interesse.
    Buona domenica.

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  26. rif. romaguido
    Quanto dici a proposito della “comunione dei santi” mi interessa ma per affrontare tale discorso, riconosco di non possedere buone (o almeno passabili) nozioni teologiche.
    Ma il concetto ed il ricordo che proponi mi ricorda qualcosa di simile di cui parlava Thomas More nella sua opera “Utopia”: per lui, i defunti continuavano ad essere spiritualmente e forse anche… fisicamente vicini ai vivi.
    I “pupi di zucchero” trovano poi una sorprendente eco in quel di Praga, dove secondo il siciliano Ripellino (“Praga magica”) si confeziona e si regala un dolce simile; non ricordo però in quale periodo dell’anno.
    Su Halloween avrei anch’io alcune riserve, sebbene lo trovi divertente come festa.

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  27. rif. elle
    Mi piace, Elle, questo accostamento amore e morte che per un romantico misticheggiante come me, è davvero il massimo!
    Molto opportunamente tu istituisci questo parallelo in riva al mare: proprio là dove un uomo maturo ed una bambina discorrono ognuno dei loro progetti. E forse, l’uomo trova più concreti i progetti di castelli di sabbia della bimba…
    Di solito non ho molta paura della morte, benché ultimamente il pensiero di sister Death, sorella Morte mi… disturbi un po’. Diciamo che il mio atteggiamento è di… altalenante tranquillità.
    Spero davvero che il cornacchione, alias l’inverno, termini! Il tipetto mi ha distrutto anche col suo freddo, benchè questo possa sembrare banale…

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  28. rif. euclide
    Certo, passeggiare sulla spiaggia è piacevolissimo; ma spesso il piacere è disturbato (dal lavoro “a intermittenza”).
    Sulla morte, che dire? Il mio atteggiamento non è sempre così sereno: nell’occasione descritta nel post, sì, senz’altro.
    Forse si trattava di un momento particolarmente positivo, chissà. Oppure pensavo d’essere Budda!
    Scherzi a parte, anch’io vorrei vivere parecchio; quanto al “passaggio”( in cui posso anche credere), voglio però specificare che non penso d’avere le idee… chiare chiare, sai?
    Ciao

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  29. Oh, Riccardo, tu continui a trovare collegamenti insospettabili che accomunano epoche e posti molto distanti tra loro.
    Poi dici di non avere, su certi argomenti, buone nozioni. Dobbiamo considerarla una tirata d'orecchie? Dici che dovremmo tacere perchè non abbiamo "buone nozioni" quasi in nessun campo dello scibile?
    Su, aspetta almeno i novant'anni per diventare "la mia enciclopedia", il nonno sapientone dello spot di una famosa birra! Intanto di' pure la tua, senza ricorrere alle fonti, senza costringerci al silenzio.
    O forse abbiamo sbagliato blog?
    Naturalmente scherzo, ma così ci metti in difficolta!

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  30. rif. romaguido
    No, no, mi spiego: tentavo solo d'essere modesto.
    Infatti, anch'io spesso mi pronuncio su argomenti sui quali sicuramente non so tutto. Inoltre, non credo che sia bene aspettare ad avere una formazione universale, prima di scrivere o parlare.
    La mia norma è: dire con umiltà ciò che si sa e che si pensa, cercando (per quanto è possibile) la verità. Quello è un modo, tra l'altro, di comunicare con le persone che trovo molto umano e realistico.
    Non punto a diventare un homo enciclopedicus che poi, farebbe sbadigliare tutti; a quel punto, molto meglio non diventare il "nonno sapientone" e passare direttamente alla birra!
    Ciao.

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  31. Io non reggo l'inverno quando è mite... figuriamoci questo fatto di sola pioggia e gelo... dicono che era da 200 anni che non pioveva così tanti... speriamo ne passino altri 200 prima che si ripeta!
    Le passeggiate in primavera sono il mio forte ed anche a per me sono uno spunto per svariati pensieri, come se pure il cervello si destasse dal freddo inverno e la ruota del mio mulino celebrale tornasse a scorrere grazie al ruscello di neve sciolta.
    Proprio oggi, giorno per me di un anniversario triste, la mia mente si è soffermato su quel pensiero.
    La morte.
    Come fosse un flasch mi sono chiesto:
    Ricordo qualcosa degli anni 70?
    risposta:
    No, non ero ancora nato.
    Ed il pensiero si è dissolto come se non avesse senso affrontarlo.
    Lascio a te una libera interpretazione...

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  32. rif. gigi cotza
    Penso che per noi sardi, soprattutto per sardi del Campidano e di Cagliari, l'inverno freddo sia la cosa peggiore che possa capitarci. Un vero orrore!
    A parte questo, è difficile "interpretare" il pensiero che riporti nella 2/a parte del commento: si tratta di una persona cara, questo credo che sia evidente.
    Ma il resto, non ho ovviamente gli elementi per capirlo.
    Quel che conta è che ora tu ti senta sereno, perchè non bisogna permettere alla Signora (come la chiama Natalibera) di rovinarci l'esistenza. Non possiamo permetterglielo!
    Ciao.

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  33. Riccardo,

    sono giunta qui dopo aver letto un tuo commento a elle, relativamente ai demoni che ognuno di noi deve saper cacciare da soli.

    Ho letto questo tuo racconto un paio di volte, prima di essere in grado di poter scrivere qcs.
    La spiaggia, il mare...così lontani dalla nebbia e dall'umidità della pianura padana...passeggiare senza meta sotto la pioggia nelle vie del centro è il massimo che si può fare da queste parte terminato il lavoro.

    Verso sera, cielo grigio, la pioggia che cade, inoltrarsi tra le vie, senza sapere bene dove stiamo andando. Pensieri che corrono, pensieri che si rincorrono.

    Spesso penso alla morte e a come non mi sento pronta per abbandonare questo mondo. Da piccola mi svegliavo tutte le notti e andavo a vedere se i miei genitori erano ancora vivi e se il mio fratellino stava bene. Sono cresciuta, le mie paure si sono allontanate. Credo in un mondo migliore al di là del muro. Credo in una giustizia divina. Credo in un domani di sorrisi anche se l'oggi è fatto di lacrime.

    un abbraccio Stella

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  34. rif. stellasolitaria
    Benvenuta da queste parti, Stella.
    Sai, penso che anche la pioggia ed il cielo grigio possano avere un loro fascino. Certo, a lungo andare stancheranno. Ma anche il mare, in fondo...
    A dire il vero, lo stato d'animo di cui parlavo è stato parecchio inconsueto, per me. Infatti, tendo ad essere un po' malinconico.
    Ho scacciato alcuni demoni ma temo che qualcuno sia ancora in agguato! Di sicuro, la paura della morte è una brutta bestia per tutti.
    Tutto sommato credo anch'io nella giustizia di cui parli, ma vorrei che cominciassimo ad avere un piccolo anticipo anche qua. Molto dipende (nei limiti beninteso delle loro possibilità)anche dalla strana creatura uomo...
    Contraccambio, comunque, l'abbraccio.
    A presto!

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  35. Riccardo,

    sono capitata qui per caso, come per caso succedono tante cose nella vita. Mi ha colpito, come dicevo, un tuo commento a elle. Fantasmi, demoni, vampiri, ognuno li chiami come meglio crede. Sono stante della nostra mente e del nostro cuore non chiuse completamente.

    Il mio blog è nato a luglio proprio in tema di demoni, di fantasmi, di paure e sono particolarmente sensibile all'argomento.

    Dopo aver combattuto contro i fantasmi degli altri ho capito che ognuno deve cacciare i propri demoni nessuno li potrà cacciare per noi, qualiasi cosa questi demoni siano.

    Malinconia??? una parte di me, sicuramente la è...non so quanto grande o piccola essa sia...una parte che sicuramente rende la Stella allegra, solare, estroversa un po' misteriosa e affascinante (non sono parole mie...

    La nebbia, la pioggia, le zanzare, un caldo soffocante e umido...si, li baratterei volentieri con il mare, anche quello grigio e riflessivo dell'inverno...adoro correre a piedi nudi sulla spiaggia...

    Ma certo che la giustizia inizia qui, ma a volte noi siamo troppo presi a lamentarci e a guardare gli altri che non ce ne accorgiamo. Lui ci dà piccoli segni tutti i secondi, ma noi avremmo bisogno di occhi nuovi per vederli...essenzialmente avremmo bisogno di un cuore nuovo (come dice la canzone....)

    un abbraccio e vado dall'altra parte Stella

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  36. rif. stellasolitaria
    Sono d'accordo al 100%: solo noi possiamo scacciare i nostri demoni ma le porte delle stanze di cui parli, tendono a riaprirsi. Proprio questo rende spesso tanto difficile l'esorcizzarli.
    Poi c'è sempre qualche particolare (in apparenza insignificante) che fa riemergere quel che pensavamo d'aver sconfitto. E' davvero una dura lotta!
    Nel frattempo, gli altri ci guardano sorpresi ed anche un po' infastiditi e sembra che pensino: ma perchè si scalda tanto?
    Malinconia: è uno stato d'animo interessante e che può toccare anche persone chi hanno lati certo più solari, come per es. te. Comunque io non la giudico in modo così negativo come fanno molti. L'importante, certo, è non indulgervi troppo.
    "Giustizia", "occhi" e "cuore nuovo": sottoscrivo le tue parole, senza riserve. Aggiungo solo che è così difficile! Ma certo,
    bisogna almeno provarci.
    Un abbraccio.

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  37. Riccardo,

    che rabbia ieri, quando ti avevo risposto, e per disattenzione mia non avevo copiato il commento e quando ho inviato mi ha dato errore per piattaforme diverse e ho perso tutto. Ero talmente arrabbiata che ho staccato tutto!!! beh, ci riprovo...

    Nulla nella vita è insignificante. Può esserlo per chi non osserva con gli occhi del cuore. Tutto succede per un motivo. Nulla è lasciato al caso.

    Tempo fa qcn mi disse: "non esiste un motivo per ogni cosa" e io aggiunsi: qui ti sbagli, c'è un motivo per tutto. Noi a volte quel motivo non vogliamo cercardo, ma nascosto tra le foglie in un bosco, tra l'acqua del fiume, o tra le nuvole del cielo c'è. Basta volerlo cercare.

    Le stanze a volte siamo noi che non vogliamo chiuderle. Lasciamo la porta socchiusa, le tapparelle semigiù per permettere ad un raggio di sole di rischiarare la stanza. Le stanze possono essere persone, situazioni, luoghi, paure, fobie, complessi. Qualcosa di irrisolto.

    Se leggi qualche pagina del mio blog, specialmente quelle dell'inizio, capirai che è nato per aiutarmi a cacciare i fantasmi. Si, io posso cacciare i miei, ma non posso cacciare quelli dei miei fantasmi. Ho capito, anche grazie allo scrivere, e ad amici preziosi di blog che c'è gente che non vuole cacciare questi fantasmi e che intrappolata nel proprio passato ci sta alla grande.

    La malinconia ti prende per mano, che tu abbia il sorriso e il viso coperto da lacrime, in un giorno di pioggia o di sole. Così come è venuta lei va. Nulla va giudicato. Neanche lei.

    Lui c'è lo so. Lui ci dà segnali, piccoli come granelli di polvere, ma ce li dà ogni giorno. Noi vogliamo segnali grandi come montagne. Ecco dove sta il problema.

    Certo che dobbiamo provarci e crederci con tutti noi stessi.

    Un abbraccio Monica

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  38. Rif. stellasolitaria
    Penso anch’io, Monica, che tutto abbia un motivo. Magari, un motivo “elastico”, altrimenti mi sembrerebbe di credere in una specie di destino. (Sia chiaro, questa non è un'affermazione polemica).
    Nello stesso tempo, credo che dei motivi esistano; in caso contrario, avrei l’impressione che la vita si basi sul caso, sull’irrazionalità.
    Ecco perché parlo di motivi “elastici.”
    La scrittura è un sistema quasi… miracoloso, dal punto di vista del lavorare su noi stessi. Anche perché quando scriviamo (certo, se siamo persone che vogliono capire sé stesse e gli altri) evitiamo di mentire e di mentirci.
    E’ vero, da Lui vogliamo “segnali grandi come montagne”: ciò dipende, credo, da cause anche comprensibili… ansia, paura, sete di giustizia, a volte anche disgusto di fronte a certi aspetti della vita.
    Ma è verissimo che la volontà può molto.
    Un abbraccio e buon week-end.

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  39. Riccardo,

    ho riflettuto sull'esistenza di un motivo elastico, come lo chiami tu. Non preoccuparti, non ho letto polemica, non è il mio stile vedere polemica dove non ce n'è.

    Sono credente e praticante (o meglio cerco di esserlo) e quindi secondo me tutto ha un motivo molto al di sopra di quello che siamo noi. Mi piace il tuo motivo elastico. Si, mi piace chiamarlo motivo elastico.

    Tutto è scritto nel grande libro. Noi uomini xo' dobbiamo mettercela tutta per tirare fuori il meglio di noi stessi, per cercare di essere felici, e star bene con noi stessi in primis e poi con chi ci sta accanto. Dobbiamo rimboccarci le maniche e darci da fare per raggiungere i nostri obiettivi, senza dimenticarci delle regole del gioco.

    La scrittura è terapeutica, sono d'accordo con te. Da sempre scrivo, ma da quando ho iniziato ad ordinare i miei pensieri sono cresciuta tantissimo, grazie all'aiuto di tutti voi amici trovati passeggiando tra i nostri pensieri.

    Lui è qui, ora, mi guarda, mi ascolta, ma io vorrei che mi parlasse con voce forte. Lui non parla così. Vorrei che mi scrivesse in caratteri cubitali, lui non scrive così. Lui è qui ora, e il suo sorriso si è posato sul mio volto. Oggi piove, c'è vento, nebbia e freddo, ma il mio cuore è in ascolto. Lui è qui.

    Un abbraccio nuovo amico, Stella

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  40. rif. stellasolitaria
    In effetti, penso che il "motivo elastico" possa spiegare l'azione divina come qualcosa che si manifesta rispettando la nostra libertà, il nostro libero arbitrio.
    Ecco perchè non hai pensato che i fatti accadutimi siano stati casuali o all'opposto, decisi dal destino. Sono accaduti in seguito a mia libera scelta... ed in un gioco misterioso con una Presenza misteriosa.
    Mi spiego meglio: non credo, come fanno molti, a films come "Sliding doors"... che fanno di tutta l'esistenza una questione di treni non presi o presi in ritardo. Le questioni morali ed esistenziali semplici appendici di una (scherziamo un po') questione ferroviaria?
    Mi piace molto la conclusione del tuo commento: mi ha ricordato un proverbio portoghese che ho letto in un libro: "Dio scrive diritto attraverso le linee storte del tempo."
    Un abbraccio, cara amica.

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  41. Riccardo,

    è molto incisiva la scena che emerge dalle tue parole, come se avessi dei colori in mano e dipingessi quello che le tue parole mi suggeriscono.

    ...i fatti che ci sono accaduti (a noi uomini) come un mix tra le nostre scelte e il volere di un'entità grande, grandissima, magnifica superiore a tutti noi...userei dei toni caldi e delle tinte scure e al centro una pennellata di giallo...

    Ricordo che quando ho visto Sliding doors sono rimasta un'attimo, come se mi mancasse qcs...è una sensazione che avverto spesso, e non solo quando vado al cinema...come se la scena non fosse completa, come se mancasse davvero qcs...

    Questa entità misteriosa e superiore è qui ora, perchè il mio cuore è in posizione di ascolto. E' un periodo particolarmente importante della mia vita, ma la mia felicità non è completa perchè mi manca un compagno e vorrei diventare mamma, ecco perchè sono in posizione di ascolto. Le lotte contro i mulini a vento, la caccia ai fantasmi è finita...mi sono addormentata bambina e mi sono svegliata donna (come ho scritto in un mio post sull'andare a vivere da sola)...

    Ieri sera mia mamma mi ha detto:...ti manca solo una cosa...se quello che sta lassu in alto vorrà...

    concludo con queste parole...

    ...un abbraccio Monica

    Ps. se poi passi da me vedo di buttare giù qcs su di Lui utilizzando anche parte del mio commento precedente e il tuo proverbio...se vuoi scrivere qcs in merito sei il ben venuto...

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  42. rif. stellasolitaria
    Stimolante (ohi,forse stimola anche la mia vanità!) l'associazione mie parole-scrittura. Ti ringrazio, davvero.
    La formazione di una famiglia o comunque la creazione di un autentico rapporto d'amore, poi il diventare genitori... so per esperienza che sono cose meravigliose.
    Ma spesso questa meraviglia può essere guastata o almeno disturbata da una situazione lavorativa precaria, che crea fortissime ansie ed insicurezze.
    Non sottovalutare, perciò, la positività del momento che vivi; tutto il resto, verrà.
    Passerò da te presto, Monica, forse anche stamattina.
    Un abbraccio.

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  43. Riccardo,

    ho dedicato la mia pausa pranzo a commentare i commenti sul mio blog. Beh diciamo che più che commento quello alle tue parole poteva essere un post. Di spunti di riflessione in effetti ce n'erano parecchi. Ogni commento è un piccolo dono che mi aiuta ad approfondire la riflessione e la conoscenza di me stessa e degli altri.

    Niente di cui ringraziare...

    Ehi si Riccardo l'uomo è per sua natura alla ricerca di qcs che forse non troverà mai, o perchè non c'è nulla da trovare, o perchè quando pensa di avere toccato il cielo con un dito il cielo diventa nero, il sole scompare e ci si ritrova nel regno delle tenebre. Non sto parlando di morte, non avrei usato questa espressione.

    Quando leggo sul giornale di drammi familiari mi fermo un attimo, alzo lo sguardo al cielo e gli chiedo di farmi capire. No, Riccardo ad oggi non ho capito perchè queste cose succedono e non ho capito perchè il mio sogno più grande non si realizzerà.

    Il momento che vivo è bellissimo. Il vivere da sola è un passo importante (si ma perchè il papi mi ha regalato casa e sfratata se no sarei ancora da loro). Ho un lavoro bello, amici splendidi e mille hobby e passioni. E non da meno l'analisi che da mesi sto conducendo su me stessa che mi sta facendo aprire cassetti sconosciuti di me stessa e questo è fantastico.

    Quel tassello mancante forse è la motivazione a non mollare mai...

    Ti ringrazio per essere passato e per questo scambio sia qui che da me.

    Un abbraccio amico, torno ai miei clienti.

    Monica

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  44. rif. stellasolitaria
    Cara Monica, una sola cosa... perchè dici "non ho capito perchè il mio sogno più grande non si realizzerà"?
    Chi l'ha detto? Chi l'ha deciso?
    Non tu. E neanche Dio.
    Ricorda che condividiamo entrambi la critica a "Sliding doors."
    Io sono fermamente convinto del fatto che ci siano cose che abbiano bidsogno del loro tempo, per realizzarsi.
    Perchè vedi, quando si incontra la persona giusta, si parte per un viaggio bellissimo: ma che necessita di tutta la nostra sensibilità, pazienza ed intelligenza. In caso contrario, non potremmo vivere quel viaggio come merita... e come meritiamo.
    Spesso attendere è difficile; tanti dubbi, tanta insicurezza... ma quando la persona giusta arriva, è come se avessimo aspettato al massimo un secondo. Non è retorica, credimi.
    Da qualche parte ho trovato una storiella ebraica che parla di come, certo, questa ricerca sia difficile. E' profonda ed insieme divertente; appena la ritrovo te la riassumo, va bene?
    Buon lavoro!
    P.S.: avere un lavoro, soprattutto stabile, è una GRANDISSIMA fortuna...
    Un abbraccio

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  45. Riccardo carissimo,

    è vero che Sarah ha partorito in tardissima età (era Sarah vero????) ma in agosto compio 37 anni e anche se non me li sento e non li dimostro, ci sono. Sono zitella come amo definirmi e quindi non l'ho deciso io, ma sicuramente lui.

    Quando penso al mio sogno più grande e inizia a scendermi una lacrima allora mi dico: quello che non succede in una vita succede in un attimo. Poi torno al realismo e mi dico di ringraziare Dio per quel che sono e quel che ho, ma il sogno rimane nel cassetto. Purtroppo non dipende solo da me...

    E' come il msg che mi ha scritto ieri il mio amico Gio dopo una litigata telefonica: I SOGNI RIMANGONO VIVI DENTRO DI NOI...CI VUOLE SOLO TEMPO X REALIZZARLI...

    Questo Riccardo non è un sogno che si può realizzare con determinazione e buona volontà, o viene da se o non viene.

    Già non mi è dato sapere se nel grande libro è scritto se incontrerò la mia anima gemella, quindi il mio sogno più grande rimane un sogno...

    Da quello che ci siamo detti in questi giorni, da quello che potrai avere letto nel mio blog avrai compreso la presenza di fantasmi nella mia vita. Il fantasma più grande è dentro di me. E' un uomo intrappolato in se stesso e nel proprio passato. Ieri sera per caso ci siamo visti. Io dico sempre che ho superato la cosa, ma non è assolutamente vera. Tutti e due convinti di essere legati da un doppio filo...ho scritto molto di lui Policeman. Ti indico il link di quello che secondo me è la cosa più bella che io abbia mai scritto. L'ho scritta per lui e sicuramente ha contribuito ad allontanarlo. Lui è lontano da se stesso come fa ad essere vicino a me???

    http://stellasolitaria.wordpress.com/2008/07/28/tu-o-uomo-bellissimo/

    Lui che non si vuole legare. Io che non sono per storie di una notte e via, per avventure ecc. Siamo due persone legate da mille cose e divise. Un doppio filo ci unisce. Un doppio filo ci divide.

    Le tue parole mi hanno aiutato a capire che è non è giusto che io ci sia sempre con un msg, una poesia, un racconto, una parola dolce o dura, un abbraccio.

    Le tue parole mi hanno aiutato a capire che ho il cento per cento di lui, o non voglio niente.

    Le tue parole mi hanno aiutato a capire che non voglio più avere una storia, fino a quando non troverò una persona che mi fa emozionare almeno quanto lui. Basta storie fallite sin dall'inizio.

    Ho capito quale è la mia strada e le tue parole hanno fatto da luce per la mia strada.

    Grazie di cuore Monica

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  46. rif. stellasolitaria
    Secondo me il desiderio (bello e legittimo) d'avere un bambino non dovrebbe toglierti la tranquillià; altrimenti, può diventare un'ossessione.
    Ora, questa è una questione delicata su cui in effetti non avrei diritto di pronunciarmi. Però, ribadisco che certi fatti della vita accadono o non accadono. Ma non credo che li decida Dio. Siamo esseri liberi.
    A quel punto dovremmo ritenere responsabile Dio anche per inondazioni e terremoti... che dipendono invece dalla natura. Mentre dipende dall'uomo costruire in modo avveduto, sì che il numero delle vittime sia il più possibile limitato.
    Il post su Policeman è molto bello ed in esso dimostri per lui grande rispetto. Notevole anche lo stile; non credo che quel post abbia "contribuito ad allontanarlo." Più probabile che ponga la sua libertà al di sopra di tutto. Ci sono uomini così.
    Inoltre, non penso che le mie parole ti abbiano "fatto da luce per la tua strada"; per rendertene conto, ti basta rileggere il post da te scritto il giorno (27) prima appunto di "O uomo..." ed anche i seguenti.
    Comunque, in "O uomo..." scrivi: "Il nostro destino è scritto." Perchè? Qui c'è in agguato il fatalismo, che conduce a non considerarci liberi e responsabili della nostra vita. E' una tendenza morale ed intellettuale pericolosa e da combattere. La Monica consapevole e lucida non può accettare una tendenza come quella, dico bene?
    Un carissimo saluto e buon week-end!

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  47. Riccardo,

    tra pioggia, cielo grigio e vento, rieccomi.

    I sogni, come dice un mio caro amico scrittore, rimangono vivi dentro di noi, ma a volte ci vuole parecchio tempo per realizzarli. Io sono una sognatrice, ma che fa di tutto per realizzare ciò in cui crede. Nelle cose ci metto anima e corpo. Quando credo che ne valga la pena combatto contro i mulini a vento, però poi, mi rendo conto che metterci anima e corpo spesso non basta.

    Lui però è sempre presente, e nel grande libro ha scritto tanto. Lui ha un progetto di vita per noi, però noi non seguiamo la linea scritta ed ecco che poi succedono cose che Lui non aveva previsto. La sofferenza non è voluta da lui. La sofferenza è causata qui sulla terra, non è un desiderio del regno dei cieli.

    Il Policeman sembra un capitolo senza fine. Ma una fine ci vuole. Concordo con te quando dici (in commenti precedenti) che in un'auto analisi non serve prendere in giro noi stessi. Io forse mi sono illusa di aver superato la fase Policeman. Non frequentare una persona non vuol dire però averla superata. Per me lui non potrà mai essere amico, e non voglio la sua amicizia. I post più belli sono quelli ispirati a lui, anche la serie di racconti mi piace molto. Mercoledì scorso ci siamo visti e poi nei giorni seguenti una polemica senza fine. Gli ho scritto una lettera (privata) e fatto leggere uno dei racconti. E' vero che mesi fa avrebbe voluto leggere il blog e io gliel'ho negato ma ora lui mi ha chiesto di non pubblicare più nulla dove io parli di lui. Nemmeno i racconti sono tollerati. Questa cosa ha creato freddezza tra di noi. E' riservato e geloso della propria vita privata, molto introverso, ma secondo me è un arrampicarsi sui vetri.

    Mercoledì mi ha detto che non riesce ad impegnarsi in una storia, e io non accetto altro. Mi sono resa conto xo' che x lui provo qcs di indescrivibile, e qdi la mia decisione di stare da sola. Se un giorno proverò almeno un po' delle sensazioni ed emozioni che ho provato per lui, allora ci riproverò, se no rimarrò da sola. Stanca di storie fallite in partenza.

    La sua paura è determinata dal fatto che si è reso conto che potrei essere la persona giusta. E ne ne sarebbe accorto mesi fa. Si, e la ns. storia (si una storia fantasma) è durata 4 mesi (tra vacanze e trasferte) nel 2007 e a oggi continuiamo a rincorrerci e fuggire. La vita...

    Non parlo di destino. Parlo del libro che lui ha scritto per noi, e che noi con le ns. azioni cambiamo continuamente. Non credo nel fato. Credo nelle azioni umane, a volte senza senso e cattive (a volte eh) e nella presenza di un Lui lassu in alto che ha scritto il libro più bello e più complesso che qcn abbia mai scritto.

    La Monica consapevole e lucida è quella che ha deciso di rimanere da sola, pur credendo che le emozioni sono tutto nella vita, ma ogni tanto è necessario fuggire dalle emozioni, per non rischiare che ci intrappolino.

    Un abbraccio amico mio, ti aspetto anche da me...Monica

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  48. rif. stellasolitaria
    Difficile aggiungere qualcosa a quanto hai scritto nel tuo ultimo commento, tanto è chiaro e lucido (ripeto questo termine perchè ti sta come un guanto).
    Naturalmente spero che le cose possano evolversi positivamente, sebbene la situazione da te descritta contenga non poco dolore e notevoli difficoltà. Ma proprio per questo, spero che certi "muri" tra te e lui possano crollare. Certo, il primo mattone dovrebbe buttarlo giù lui!
    Forse nella mia ultima risposta ho un po' frainteso certe tue espressioni, sì da attribuirti un fatalismo in cui in effetti, non credi. L'eccesso d'analisi può far prendere le classiche lucciole per lanterne; di questo mi scuso.
    Un abbraccio anche da me, cara Monica. Passerò presto sul tuo spazio.

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  49. Riccardo,

    piove, il cielo è grigio, l'aria è fresca, ma dentro di me una luce. Sono allegra, ma non ho nulla di apparente per essere felice.

    Sorrido quando leggo che il mio commento è lucido e chiaro. Sorrido perchè sono giorni che io e il Policeman polemizziamo sul fatto di avere parlato di lui sul blog. Ne ho parlato qui da te, da me non penso di farlo.

    Oggi ancora si è arrabbiato perchè io non mi rendo conto della gravità della cosa. Che lui non vede sua figlia che cresce senza di lui è grave, che lui si butta via è grave, non che io parlo di una persona che per me è stata importante sul mio blog. Mi ha negato anche 5 minuti per parlare. Sono le piccole cose che fanno capire perchè le cose non vanno. E il problema, non prendermi per arrogante e superba, non penso proprio di essere io.

    I muri sorgono perchè noi vogliamo che sorgano.

    Non preoccuparti. So che le mie parole non sono sempre immediate, per questo il mio blog non è per tutti, ma per pochi. Quei pochi che vanno al di la delle righe, al di là di ciò che ho scritto. Splendide anime erranti.

    Sul mio blog al momento c'è polemica con due amici cari, Arthur e Diemme, che non condividono il mio volermi separare dalle emozioni.

    Ti abbraccio amico mio. Monica

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