Ora, in questo periodo l’informazione (in generale) si occupa ovviamente non di mare né d’agosto, ma di alberi di Natale, regali e strenne appunto natalizie.
Ogni tanto dai tg rimbalza qualche accenno alla tredicesima… il che sembra quasi una beffa, con tutti i disoccupati e la gente sui tetti che si danna l’anima per non perdere o per ottenere lavoro, ma tant’è…
Naturalmente massimo rispetto per il Natale: ricorrenza in cui ricordiamo la nascita di Cristo, che apparteneva ad una categoria oggi non apprezzatissima come quella dei migranti. E benissimo ha fatto il Papa a definirLo “anch’Egli un migrante.”
Ma Natale a parte, non sembra che neanche in altri periodi dell’anno l’informazione si occupi della strage di Viareggio…
Sono infatti passati 5(!) mesi quando nella stazione della città toscana si verificò l’esplosione che provocò la morte di una trentina di persone ed il ferimento di decine di altre…
Io la ricordo. E mi chiedo come sia potuta avvenire.
Vorrei poi sapere di chi sia stata la responsabilità di quella strage e vorrei saperlo da vari punti di vista: giuridico, penale, tecnico, sociale ed economico.
E’ possibile che le responsabilità siano solo della Gatx Rail Austria, che comunque si è detta pronta ad offrire un risarcimento “ai parenti delle vittime e alle persone più duramente colpite dall’incidente”? (Corriere della Sera.it, 24 novembre 2009).
Del resto, la Gatx mette subito in chiaro che l’iniziativa “non costituisce per Gatx Rail Austria in alcun modo una ammissione di responsabilità” (Corriere della Sera.it, 24 novembre 2009).
Allora chi è responsabile?
Vorrei inoltre sapere a che punto siano le indagini, affidate al procuratore Beniamino Deidda e perché di esse i media non parlino.
Sarò un vecchio ragazzo sardo e testardo, ma io voglio sapere e chiedo che sia fatta giustizia.
E’ diritto di ogni cittadino di uno Stato democratico.
E ci ricordiamo di Treviso, per esempio? Alluvione con distruzione di alcune case ma.... silenzio. Evidentemente è utile ricordare solo Abruzzo e Sicilia. Politica? Vittimismo? Comodità? Non so.
RispondiEliminaSarà un Natale difficile per tanti, quest'anno. Tanti. Possiamo ricordarli nei nostri cuori e se qualcuno può, con atti concreti, alle persone concrete.
rif. occhi di notte
RispondiEliminaSono tanti i fatti tragici che non ricordiamo, in ogni parte d'Italia.
Non penso che sia utile ricordare "solo Abruzzo e Sicilia"; per me, di sicuro non lo è.
In ogni caso, Viareggio si trova in Toscana.
Condivido comunque la chiusa del tuo commento, senza dimenticare il dovere che abbiamo, come cittadini, di esigere informazione e giustizia.
Ciao.
Caro Riccardo, io sono Viareggina, e ho vissuto distintamente la tragedia che ha colpito la mia città il 29 giugno del 2009. Come per l'11 settembre 2001, penso che ogni mio concittadino si ricorderà per sempre cosa stava facendo alle 22:50 di quella sera...E per sempre si ricorderà cosa gli occhi hanno visto, cosa le orecchie hanno sentito...Io fortunatamente non sono stata danneggiata, ma abito a 300 metri in linea d'aria dal luogo del disastro. E ti dirò di più, alle 22:00 sono passata con mio marito in auto da quel punto, e mi sono trovata al semaforo della Croce Verde col rosso...Pensa se passavo di lì 50 minuti dopo....Oggi non sarei qui a scrivere questo commento.
RispondiEliminaTi poni delle giuste domande, ma io non posso darti le risposte, posso dirti come vive la mia città questa tragedia.
Io ho perso l'intera famiglia di una mia amica, e non si vive bene questa situazione. Perché ogni momento la mente ripercorre i momenti passati insieme a queste persone, e non ti sembra vero che un attimo fa c'erano, e ora non ci sono più.
Per una settimana, la zona interessata dalla tragedia è stata assediata da giornali e televisione, subito dopo una settimana, la stessa zona era deserta...Non si poteva accedere, ma giornali e tv, avevano spento i microfoni...E da quel momento, niente più...Solo il ricordo dei miei cittadini, ogni 29 del mese...E la richiesta incessante di chiarezza, giustizia e responsabilità.
Ho visto la puntata di Report, qualche settimana fa: ovviamente un solo scarica barile da tutte le parti...Non ho visto da nessuna parte un minimo di solidarietà...Riccardo, ci sono stati 30 vittime,e tutti i feriti, tutti quelli che non hanno più una casa, un bambino che non ha più né la mamma né due fratelli, e un papà che è ferito....Che Natale passa questa creatura quest'anno? E gli anni che verranno? Quando da bambino diventerà ragazzo e poi uomo...Cosa gli rimarrà di questa nostra città?Cosa gli rimarrà dello Stato Italiano? Niente...E deprimente, anzi, sconcertante. Nessuno ha colpa, nessuno vuole prendersi questa patata bollente, peccato che per l'errore di qualcuno, una città intera si è vista stravolgere tutta.
Il sindaco ha dichiarato che dalle indagini è emerso che se fossero deragliate tutte e 11 le carrozze, e fosse fuoriuscito il gpl da tutte, oggi Viareggio non ci sarebbe più...
Chi è rimasto, deve ringraziare Dio, per essere stato risparmiato...E questo Santo Natale pregare per chi ha perso la vita in questa tragedia, e per se stesso, per poter essere questo Natale a pregare...
Cosa ci vorrebbe, da parte di tutti, mettersi una manina sulla coscenza e dire: " Ok, magari la colpa non è di nessuno, è solo del fantasma formaggino, ma diamine, sono morte 30 persone, altre sono ferite, e molte di più hanno perso tutto, mettiamoci le mani in tasca, diamo il buon esempio, la colpa è di tutti noi, risarciamo in toto chi è stato colpito..."
Non è facile, lo so, ma sarebbe di esempio, sarebbe il primo soffio del vento di cambiamento, per uno stato che si proclama civile...questo sarebbe un gesto di enorme civiltà e solidarietà...Ma anche se qualche soldino, a singhiozzo sta arrivando, non si sta facendo abbastanza per queste persone. Come non si fa abbastanza per i fratelli abruzzesi, e in generale per tutti i nostri fratelli che hanno bisogno.
Abbiamo un premier che si riempie la bocca di belle parole, poi basta che gli pestino un po' i piedi, che corre a rifugiarsi fra le pieghe della sottana di su ma'...Che vergogna, Riccardo, che vergogna davvero...
Vuoi che ti dica la mia impressione?
A Viareggio non verrà mai fuori la verità, i colpevoli rimarrano TUTTI impuniti, si accomoderanno dando i soldi, e tutto verrà messo a tacere...Tanto..Cosa vuoi che succeda? Ormai, il peggio è passato....
Debora, una viareggina con l'amaro in bocca....
Succede più o meno con tutto . Se poi gli eventi sono luttuosi vengono 'lanciati' a caldo finchè l'emotività collettiva rimane desta. Poi neanche tanto piano piano, non se ne parla più, perchè ci sono altre tragedie, altre temporanee emozioni collettive che fanno audiens, e via andare, in una catena di sentimentalismo suèperficiale e mediatico insulso. Solo i diretti interessati avranno l'esigenza di 'sapere', per tutti gli altri, la ricerca dei responsabili è una puntata burocratica che in fondo interessa poco : tanto a me che me ne viene? Ma in un certo senso è anche normale : prima di sapere passeranno comunque anni, come sempre, dunque meglio passare al successivo lutto.
RispondiEliminaciao Riccardo un paio di mesi fa forse meno Report ha affrontato molto bene questo tema, incredibile il gioco di rimbalzi di responsabilità e soprattutto di poca competenza dei dirigenti che non si preoccupano o danno per scontato le regole della sicurezza. Richiedono documenti che la legge giustamente pretende ma non li analizzano. Queste cose succedono perchè non si guarda alla sicurezza ma al risparmio. Se quei vagoni avessero avuto una doppia camera, forse tutto questo non sarebbe successo, ma costavano di più. Non commento neanche.
RispondiEliminaTrovo giustissimo il tuo diritto di sapere... e non c'è solo Viareggio.
Ciao.
Infatti, se leggi bene il mio commento, io non ricordo solo Abruzzo o Sicilia. E sono altamente consapevole che c'è molto e molte persone che non vengono ricordate. Ciao.
RispondiEliminarif. debora
RispondiEliminaCarissima Debora, il tuo commento vale più di qualsiasi mia parola.
Ma forse per ostinazione, forse perché neanch’io posso accettare quanto successo e conseguente scaricabarile, di sicuro per un sentimento di vicinanza alla povera gente di Viareggio, ho sentito il bisogno di dire la mia.
Ed ora aggiungo queste misere parole, sperando che non stonino col tuo dolore e con quello di chi è stato colpito in modo così duro ed assurdo.
Voglio cioè dire che non si deve smettere non solo voi di Viareggio ma tutti noi che abitiamo lo STESSO Paese (sperando che rimanga unito e diventi solidale!) di chiedere giustizia e verità.
Chi per negligenza, sete di profitto, incapacità o quant’altro è responsabile di quella strage, deve essere incalzato da quella richiesta appunto di giustizia e verità.
Molte volte, tanti di noi devono contarsi anche le monetine per comprarsi un paio di scarpe e non possono dare il loro sostegno come vorrebbero, ma almeno stimolare un dibattito o anche solo ricordare, per fare in modo che non ci siano altre distruzioni… almeno questo possiamo farlo.
So che per chi è stato travolto da un disastro come quello, ciò serve a ben poco; ma chi ne è responsabile, gradisce il silenzio.
Beh, io dico: il silenzio no, il silenzio mai.
Non dico questo con intenzioni polemiche, so che non intendevi questo.
Mi riallaccio infatti a Gramsci, che a proposito del silenzio e dell’indifferenza diceva: “E’ invero la molla della storia. Ma a rovescio.” E: “Ciò che avviene,non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, ma quanto perché la massa dei cittadini abdica alla sua volontà, e lascia fare, e lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada può tagliare.”
Un caro saluto a te, ai tuoi ed alla tua Viareggio.
E… mai perdere la speranza!
rif. ormoled
RispondiEliminaIl profitto è il nuovo dio, come suggerisci molto bene.
Si è creata una sorta di santa alleanza tra sete di profitto, inefficienza, corruzione, mancanza di controlli e chissà che altro.
I risultati sono incidenti sul lavoro, disastri ambientali, esplosioni nelle stazioni ferroviarie, rifiuti tossici e radioattivi...
Ma bisogna chiedere. Ed esigere di sapere.
Ciao.
Ma è ancora troppo presto. Cosa vuoi, pensa che il prossimo 12 dicembre saranno 40 anni dalla strage di Piazza Fontana e non c'è ancora nessun colpevole (anche se una verità storica c'è).
RispondiEliminaChi annacqua sistematicamente la propria coscienza con tutto ciò che c'è fuori di essa, non può avere sensi di colpa. Vive ignorando il male altrui e, il più delle volte, procurandolo colposamente o volontariamente.
RispondiEliminaDel resto, ormai, tutte le società "civili" reputano il peccato e il male INESISTENTI e il senso di colpa INUTILMENTE DANNOSO... e questi ne sono i risultati.
Erica
Purtroppo non si parla di queste tragedie, se non in programmi tipo Report, ma ci sfiniscono con storie di trans a tutte le ore, processo di Perugia, processo a Stasi, ecc. Povera Italia che non sa mai, o meglio non vuole saperci dire, di chi sono le responsabilità di stragi e disastri!
RispondiEliminaHai ragione. Di fronte a queste tragedie la scelta dovrebbe essere oltre che quella del rispettoso silenzio per le vittime e i superstiti, anche un'analisi attenta delle colpe di chi questa fatalità poteva evitarla.
RispondiEliminaE invece c’è sempre chi ne approfitta per mostrare la sua vicinanza alle vittime della tragedia e per rassicurare: “Il prossimo consiglio dei ministri decreterà lo stato di emergenza per la città e metterà a disposizione tutti i fondi necessari per ricostruire al 100% le case distrutte”. Ma i cittadini di Viareggio come tutti coloro che subiscono danni immani di questo tipo, non hanno bisogno di parole. Hanno bisogno di fatti, non di propagande elettorali. A volte provo una tale repulsione quando vedo autorità politiche girare per le strade , come se fossero dei turisti...Ricordi Carla Bruni, quando é andata con suo marito in Abruzzo? La vedevi girare per le strade, lontana dalle macerie per non sporcarsi i begli abiti firmati, con nel volto stampata una falsa contrizione...che falsità. E noi cosa facciamo? Dimentichiamo, mentre c'é ancora molta gente che dal terremoto del Friuli vive ancora in container, senza case...mah almeno hanno un tetto!!! dicono i politici che si vogliono pulire l'anima.
Io non dimentico nulla...ma, é meglio che non parli oltre rischierei di accanirmi contro qualcuno.
Buon Week e grazie per avermi dato la possibilità di riflessione su un argomento così toccante.
Le istituzioni ci daranno mai davvero ascolto? E noi vogliamo conoscere davvero la verità o preferiamo ignorarla in nome di soap opera e programmi spazzatura a ritmo di gossip?
RispondiEliminaCiao Riccardo.
Sonia
rif. aleph
RispondiEliminaE' proprio come dici tu, Aleph.
Che cosa prevale, di solito?
Il lato quasi "spettacolare" della tragedia, delle tragedie. Il che, fa un po' parte del nostro essere italiani.
Ma sulle cause, sui motivi, sull'intreccio delle responsabilità cala il silenzio.
Qualche parola ogni tanto, sì, qualche sospetto. E poi, di nuovo il solito, assordante silenzio.
rif. alligatore
RispondiEliminaVorrei poterti dare torto...
Ed invece non posso. Assolutamente.
I misteri relativi alle varie stragi d'Italia, che si tratti di disastri come quello di Viareggio, di morti sul lavoro, o di stragi di mafia oppure di terrorismo, sembrano irrisolvibili.
O forse, c'è chi non vuole risolverli o desidera che lo siano tra 200 anni...
rif. erica lee
RispondiEliminaHai ragione, Erica.
Condivido in pieno la tua analisi etica.
Scattano dei meccanismi di autoassoluzione o esiste comunque una dimensione di coscienza anestetizzata che porta chi dovrebbe sentire la responsabilità di certi orrori, alla totale indifferenza.
C'è da aver paura di tutto questo.
MOLTA paura... perchè viviamo in quetsa "società."
Caro Riccardo, non sei affatto polemico, e ciò che dici è ciò che noi tutti auspichiamo accada...Ma troppe volte, nei miei brevi 28 anni, ho assistito a muri di gomma...E ho il sentore che questo sia un nuovo muro di gomma...
RispondiEliminaNoi, non dimentichiamo, e ti assicuro che, passare davanti al luogo del disastro, non può che far altro che mantenere viva la memoria di questa tragedia. Dobbiamo ricordare sempre, per la nostra identità di uomini, di Italiani, perché si alzi un coro forte vivido che non ci sta, che pretenda che il muro di gomma venga abbattuto, lo dobbiamo alla nostra città, lo dobbiamo a chi non c'è più, a chi ha perso tutto...Lo dobbiamo alla nostra dignità per poterci ancora chiamare umanità...
Scusa se ne approfitto qui per ringraziarti. Devo in parte anche a te il fatto di essere uscita dal guscio aprendo un blog tuto mio.
RispondiEliminaGrazie
by Lilly
rif. mariacristina
RispondiEliminaIn effetti, la "grande" informazione preferisce parlare di tutt'altro.
Programmi come "Report" e simili, i cosiddetti programmi di nicchia incontreranno sempre maggiori difficoltà.
La stessa Gabanelli ha dovuto affrontare 30 cause legali... ed anche se le ha vinte tutte, diciamo che l'informazione critica è vista con crescente fastidio.
Magari lei o altri non cederanno, ma tanti/e giornaliste/i saranno forse scoraggiati dal seguire il loro esempio.
rif. maga di endor
RispondiEliminaLilly, hai detto sull'argomento praticamente tutto quello che c'era da dire.
L'unica cosa che posso aggiungere (ammesso che ce ne sia un qualche bisogno) è sottolineare ulteriormente come il dolore non vada assolutamente spettacolarizzato.
O ridotto (il che è poi lo stesso) a vetrina politica, mediatica ecc.
Ricordo invece il presidente Napolitano quando perse la pazienza coi fotografi e coi giornalisti e disse: "Non rompete. Non sono qui per farmi fotografare!"
Grazie a te per essere intervenuta in questa discussione e per ritenermi in parte responsabile (scherzo) dell'apertura di un tuo blog.
Ciao.
rif. sonia ognibene
RispondiEliminaTemo che molte persone vogliano ignorare la verità, quando non negarla apertamente.
Il che equivale ad una sorta di complicità coi colpevoli, benchè, certo, il livello delle responsabilità sia ben diverso.
rif. debora
RispondiEliminaSono totalmente d'accordo con te, Debora.
Di sicuro, per voi viareggini (e toscani in genere) dimenticare un orrore come quello è impossibile.
Non potreste neanche se per assurdo, voleste.
Ma io spero con tutte le mie forze che non dimentichino/dimentichiamo tutti noi che viviamo in altre regioni d'Italia.
Del resto, siamo d'accordo anche su questo.
I muri di gomma, purtroppo, esistono...
Come ricorda Alligatore, siamo ancora lontani dall'aver fatto piena luce anche su Piazza Fontana: eravamo nel 1969(!) ed all'epoca, io avevo 7 anni!
Eppure, ho la sensazione che stavolta può essere diverso.
Comunque, si tratta di un problema, come dici ottimamente tu, di "dignità per poterci ancora chiamare umanità".
Un abbraccio e... coraggio!
I Media in questo periodo hanno altro di cui parlare e scrivere...Trans come piovesse e scandali a luci rosse quotidiani, Clooney e Canalis che non si è ancora capito se si amano o no, Grande Fratello e imbecillità varie, il libro di Vespa ( uno al mese... ) e via così...
RispondiEliminaLe tragedie dimenticate non si contano, e ormai non esiste più purtroppo il giornalismo d'inchiesta e di approfondimento salvo casi rarissimi, e quindi anche i colpevoli di tali tragedie spesso se la cavano tra il disinteresse e l'anonimato generale.
Poi , senza volerne fare un caso politico anche se so già come verranno interpretate le mie parole, ho la netta sensazione che ormai giudici, avvocati e procure lavorino esclusivamente nelle cause pro e contro Berlusconi, mentre altre vicende e indagini serie , drammatiche e senza dubbio più importanti vengano relegate a riempitivi e argomenti di serie B.
Stiamo vivendo tutti momenti difficili sul fronte economico, io sono uno dei tanti cassaintegrati con grosse incognite per il futuro, ma in questo periodo in cui le Festività dovrebbero portare gioia e serenità è d'obbligo un pensiero per chi ha sofferto e chi sta ancora peggio di noi, e dobbiamo fare tutti un richiamo forte verso le istituzioni per dare giustizia a chi ha subito i danni di tante, troppe tragedie.
rif. max
RispondiEliminaSottoscrivo pressochè incondizionatamente, caro Max.
Del resto, anche la mia situazione lavorativa non è molto più allegra della tua...
C'è però, come scrivi, chi sta ben peggio di noi...
E comunque, non dobbiamo MAI stancarci di farci trattare da CITTADINI, non da SUDDITI.
Abbiamo quindi DIRITTO di sapere e di ottendere giustizia. Sempre e comunque.
Un caro saluto a te ed ai tuoi.
Caro Riccardo, purtroppo concordo con te quando scrivi che molte persone vogliono ignorare la verità. Sembra che si viva più tranquillamente. Mi chiedo come si possa far tacere la propria coscienza. Grazie per questo post.
RispondiEliminaPs. il libro dovrò chiederlo in biblioteca è fuori catalogo :(
Un abbraccione e buon fine settimana.
Ale
rif. alessandra
RispondiEliminaPenso che per far tacere la propria coscienza occorra un lungo "allenamento"... che comunque nasce da una'insensibilità di base.
Eppure, qualche tarlo credo che continui a tormentare anche quelle persone; o almeno, lo spero.
Ti auguro buona fortuna per il libro, che merita davvero una ricerca.
Abbraccione e fine settimana anche a te.
Grazie Riccardo, ovviamente sottoscrivo e concordo in pieno con te sul concetto sacrosanto di essere trattati da cittadini e non da sudditi.
RispondiEliminaUn caro saluto e auguri per il tuo lavoro.
rif. Max
RispondiEliminaGrazie, Max.
Inoltre, devo fare un altro tentativo per vedere di risolvere finalemente la quesione del link.
Caro saluto anche a te.
Purtroppo, caro Ricccardo, non c'è nulla di nuovo sotto il sole.
RispondiEliminaLe stragi italiane sono dimenticate appensa scema la pelosa commozione, poi si passa ad altro.
Nuove storie, nuove stragi, nuovi drammi da vivere in diretta con curiosità morbosa che spariscono in un batter di ciglia.
E, con esse, scompaiono anche le relative responsabilità.
Silvana
rif. silvana
RispondiEliminaCome noi che che non siamo più dei ragazzini sappiamo anche troppo bene, la dinamica che "va in onda" (non a caso scelgo un'espressione tipica del gergo televisivo) è quella che hai denunciato.
Eppure, sarò sardo-testardo ma penso che non dobbiamo stancarci mai di far sentire la nostra voce.
Certo, molte volte ci si chiede se ne valga la pena. Il senso di stanchezza, amarezza e delusione è enorme.
Eppure...
Ciao.
In ogni caso lo stato non ci fa una bella figura. Dire "è colpa loro" non vuol dire assolversi. Dire di non poter far niente perché spetta ai privati non è granché come difesa. E' l'ammissione della sconfitta dello stato. Dello stato che decide di abdicare. "Noi, non c'entriamo". Infatti lo stato non c'entra più in molte cose ormai. Purtroppo.
RispondiEliminarif. matteo
RispondiEliminaInfatti, secondo me lo Stato deve riprendere centralità.
Soprattutto in questioni che comportano la tanto decantata (spesso solo in maniera retorica) "sicurezza."
Inoltre, io credo che si debba mettere bene in chiaro una cosa: qualsiasi convoglio passi sull'asfalto, per mare, sulle strade ferrate o in cielo, passa per uno spazio PUBBLICO.
Questo, a prescindere dal fatto che determinati convogli appartengano a privati.
Perciò, i possessori dei convogli e dei carichi in questione, devono essere considerati PUBBLICAMENTE responsabili.
E che si chiarisca, una buona volta, di CHI era ed E' la responsabilità del disastro di Viareggio, senza scaricabarile più o meno tecnici o giuridici.
Caro Riccardo, come tutte le notizie è fnita nel dimenticatoio.
RispondiEliminaMa sai io ormai non ci faccio più caso, nel senso che ho capito quale genere di notizie "passano" in tv e quali no.
"Passano" tutte le fandonie, le mezze verità, le notizie minimizzate e ridotte all'osso, i commenti dei politici (come se dovessimo pendere dalle loro labbra), la cronaca nera...e poi il mero intrattenimento.
Di certo non filtra la verità.
E perchè mai dovrebbero parlare di Viareggio quando non si è ancora accertato nulla e mi pare stiano solo rimpallando le responsabilità, senza rispetto per le persone morte!
E perchè dovrebbero parlare di L'Aquila?
Qui stanno arrestando un mucchio di gente Riccardo!Sentito qualcosa tu al tg???Io no.
Ne farò un post, presto.
Un abbraccio.
Hai ragione nessuno più dice o scrive nulla e soprattutto si chiede qualcosa....
RispondiEliminaGiusta anche la tua conclusione se non fosse che.... sei davvero sicuro che questo sia ancora veramente uno Stato democratico?
Ciao
Daniele
rif. guernica
RispondiEliminaCara Guern’, sullo stato dell’informazione hai perfettamente ragione.
O alla base di essa agisce un filtro o, ancora peggio, si ritiene che certe notizie non siano importanti. Ci troviamo quindi tra Scilla e Cariddi.
Di Viareggio non si parla, come non si parla di tante altre stragi.
L’Aquila ? Idem. La notizia che stanno arrestando tante persone la apprendo da te e per questo ti sono grato.
Ma vedi, è anche questo il punto: nonostante tutto, non si può imbrigliare la verità.
I drammi del nostro Paese, o meglio l’accertamento di chi in essi ha delle responsabilità, possono anche trovare un bell’insabbiamento… ma non totale.
Per natura non sono un ottimista, ma penso che una controinformazione ragionata come quella che fai tu possa contribuire ad inceppare i meccanismi dell’informazione… disinformante.
Nel mio piccolo, cercherò di farmi sentire anch’io. Tra non molto tornerò sia su Viareggio che su L’Aquila.
Un abbraccio anche da me.
rif. daniele verzetti il rockpoeta
RispondiEliminaL'interrogativo che poni non è certo dei più facili.
Il fatto stesso che si possa porre un quesito del genere (e non vedo come si possa evitare di farlo) significa che il Belpaese non è messo benissimo...
Spesso sarei tentato di pensare che non lo sia, democratico, o che non lo sia più tanto.
Comunque, per me rischiamo d'andare sempre più velocemente verso un Paese formalmente democratico (libere elezioni, esistenza di giornali ecc.) ma svuotato al suo interno di reale democrazia.
Ma nonostante tutto, ritengo che stia ancora a noi cittadini impedire una tragica farsa di quel tipo. Certo, è dura...
Ciao.
Si, ricordo Viareggio e non solo Viareggio...Viviamo in un paese dove la memoria comunque difetta.
RispondiEliminaE' lasciata ai singoli come te.
I Media si buttano a pesce solo per fare audience, mai per ricordare...E ancor meno per rimediare.
ho lanciato una richiesta sul mio blog,chi uole partecipare, si segni!
RispondiEliminarif. nicole
RispondiEliminaCiao Nicole.
Come puoi capire, la pensiamo nello stesso, identico modo.
Purtroppo, un Paese senza memoria è destinato alle cose peggiori e molte le sta già sperimentando.
Ma sebbene spesso ci si senta dei poveri Don Chisciotte, penso che anche i singoli possano portare il loro mattoncino per contrastare tutto questo.
A presto!
Anestesia.
RispondiEliminaTreno merci deraglia ed esplode in stazione.
Rabbia, scoraggiamento, furia.
Anestesia.
Cade aereo militare a Pisa 5 vittime.
Collera, sfiducia, avvilimento.
Anestesia.
Bangladesh, 50 morti sul traghetto.
Incredulità, prostrazione.
Anestesia.
Buangiorno Riccardo e grazie per mantenerci vivi e "allertati".
rif. solindue
RispondiEliminaLa lista dei lutti e delle disgrazie che stanno massacrando questo Paese ed il resto del mondo è in effetti incredibilmente lunga e maledettamente assurda.
E spesso non si tratta certo di "fatalità." Assolutamente no!
"Anestesia", come dici bene: probabile sinonimo/eufemismo del non volerci far tenere vigile il nostro senso critico...
"Anestesia", come un macabro ritornello di un blues che non abbiamo scelto noi di suonare.
Grazie a te, Sol'...
L'episodio su cui ci fai riflettere mette in evidenza due ambiti della nostra cosiddetta 'democrazia', uno dei quali è malato, l'altro agonizzante: la giustizia e l'informazione.
RispondiEliminaMa non potremo dare per morti nessuno dei due, finché continueranno ad esserci persone volonterose, armate di tastiera, intelletto, memoria e soprattutto coscienza, che, in maniera del tutto libera e volontaria, continueranno ad impegnarsi, e magari anche a lottare, per la loro salvezza.
Un saluto riconoscente.
rif. franz
RispondiEliminaCiao Franz.
Ti ringrazio di cuore per la stima che mi manifesti, ma fortunatamente ci sono tante altre persone che cercano di non arrendersi o di piegarsi al proverbiale "andazzo."
Il problema è (soprattutto per noi che ci troviamo ormai negli "anta") dominare una sensazione di disgusto e di impotenza che a volte, rischia di travolgere anche noialtri, insieme a tutto il resto.
Ma l'importante, come sempre, è RESISTERE.
Un caro saluto e... presto da te!
E fai benissimo a tornarci Riccardo!
RispondiEliminaIo spero solo che tutti gli onesti si accorgano presto che la vera informazione passa ormai solo dalla rete!!!
rif. guernica
RispondiEliminaTi ringrazio, Guernica.
In effetti, la rete possiede delle potenzialità niente male.
Speriamo che non se ne accorga anche chi all'informazione preferisce la DISinformazione!
Buon fine settimana.
P.s.: se ce la faccio, oggi tiro in ballo Babbo Natale...
Per fortuna ci sono degnissime persone come te che fanno una vera informazione.
RispondiEliminaRiguardo Viareggio mi sembra di aver letto o sentito proprio ieri che sul quel treno non doveva esserci il gas che poi è esploso.
Ma, dico, stiamo scherzando? Può viaggiare un treno-merci con materiale pericoloso e a due passi dalle abitazioni? Stiamo impazzendo?
Lo scaricabarile non si fermerà mai.
un saluto...
RispondiEliminarif. il monticiano
RispondiEliminaRingrazio di cuore per la stima, Aldo.
Mi sembra d'aver letto anch'io quello che scrivi su quel gas... sei anche tu, quindi, uno che si informa...
E di questo abbiamo un dannatissimo bisogno.
Lo scaricabarile... eh, speriamo di fermarlo noi, prima che i barili esplodano un'altra volta!
Purtroppo, il profitto è un dittatore inflessibile, che tratta gli esseri umani come miseri schiavi.