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giovedì 24 dicembre 2015

Il Natale dell'investigatore


Quella sera di fine dicembre Joe Evans se ne stava solo soletto nel suo studio al penultimo piano del Robert Mitchum Building a Los Angeles, California.
Lui era Joe Evans. Ma forse questo l'ho già detto.
Joe si sarebbe ricordato quella sera per molto, molto tempo: anche perché mancavano 5 minuti a mezzanotte quando nello studio entrò una tipa dai capelli ramati e dai celtici occhi verdirlandesi.
Una così Joe non l'aveva mai vista, ma comunque, che differenza avrebbe fatto? Una rossa come quella non avrebbe mai visto lui; neanche se lo avesse fissato fino a diventare strabica.
Se lui, Joe Evans, investigatore privato ed anche comunale fosse stato un poeta, le avrebbe scritto poesie d'amore ululante.
Se lui, ex-sergente dei marines avesse potuto sposare una come lei, sarebbe diventato astemio come un tenente dell'esercito della salvezza.
Se non fosse stato quel gallese romantico e selvaggio che era, si sarebbe consacrato a quella donna come un eremita vegetariano...
“Ok, Joe, ok”, dissi, “ora basta con le metafore; lo sai che non ti escono bene.”
“Ma a te”, ringhiò lui, “entreranno bene le pallottole in testa, se non la smetti con le parolacce! Che diavolo è, una metafora?!
Fatto così, Joe. Ma gli voglio bene, perché è mio fratello.
Una sera, per sfida, riempì di whisky uno strano contenitore e ne bevve una buona parte. Poi mi fissò e disse: “Be'? Se l'alcol fa così male, come mai io sto ancora così bene?”
“Joe, Joe... Non è l'alcol che ti farà male, ma averlo bevuto...”
“In un secchio?”
“No, fratello: quello non è un secchio. E' la pattumiera.”
Insomma, scoppiammo a ridere poi andammo a comprare i regali di Natale.
Comunque, da quell'instancabile segugio che era, Joe aveva raccolto un sacco di prove sulla mala amministrazione cittadina e dello Stato: pubblica, privata, laica o religiosa che fosse.
Il sindaco voleva risanare le periferie di L. A. Bene. Ma aveva dimenticato di dire che sulle aree da risanare sarebbero sorti interi quartieri residenziali, la cui costruzione avrebbe arricchito suoi amici, parenti ed amanti.
Il vescovo di L. A. amava molto i bambini; fino alla pedofilia.
I rifiuti radioattivi sarebbero stati smaltiti nei “campi di accoglienza” riservati alla gente delle periferie.
Era stata appena approvata una legge che “sospendeva” la Costituzione ed i diritti civili onde “sviluppare ulteriormente il mercato.”
Era previsto il ripristino della pena di morte e la cancellazione del reato di tortura.
A fini di “prevenzione sociale” si stava chiudendo il 40% delle scuole.
E più Joe scavava, più marcio trovava.
Per questo la mattina del 23 dicembre inviò alla giunta comunale della città un biglietto d'auguri la cui scrittura, appena entrata a contatto con l'aria, fece esplodere il municipio, che saltò in aria col sindaco, decine di consiglieri e tutte le loro collezioni di fruste, manette, pistole e provviste di cocaina.
La notte di Natale il mio telefono squillò alle 4 del mattino. Io ero sveglio, stavo preparando una lezione su Kierkegaard ma avevo avuto una giornata pesante, perché non avevo aiutato mia moglie a cercare il pastorello che nel presepe, cerca i cardi selvatici.
Al telefono era Joe. Mi disse che aveva deciso d'entrare in clandestinità, anche perché si era messo alla testa di certi messicani che volevano riunire la California al Messico.
Da allora è passato un anno e non l'ho più visto né sentito. Lui era Joe Evans, investigatore comunale.
Purtroppo la lezione andò male: il pronipote del presidente Bush non aveva nessuna inclinazione per la filosofia. Così persi la cattedra all'università e fui internato in manicomio.
Ed è da lì che scrivo, o meglio, dal blog del reparto.
Ma Joe può stare tranquillo: nessuno userà mai come prova contro di lui quello che scrive un pazzo.
E comunque, buon Natale a tutti!





7 commenti:

  1. Chissà se il pastorello è stato ritrovato.E' l'unico dubbio che mi rimane,le altre sono storie di ordinaria quotidianità.Certo,raccontate da un pazzo,in un blog pazzo,possono lasciare indifferenti,ma ormai non prestiamo attenzione neanche ai savi.Ma ce ne sono ancora?Buon Natale anche a te Riccardo,e continua ad indagare,sempre per conto di Joe.

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  2. rif. Chicchima Acquadifuoco
    In effetti, il ritrovamento del pastorello potrebbe essere un altro caso interessante, per Joe Evans!
    Molte volte dovremmo prestare più attenzione ai pazzi: una volta ho letto che nella tradizione ebraica si ritiene che (dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme) il dono della profezia sia stato riservato ai bambini ed appunto, ai pazzi...
    Buon Natale anche a te!

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  3. Hai un modo di scrivere Riccardino mio che mi ha sempre intrigato e tutte le volte che ti leggo è sempre una goduria ..sei fantastico. Che simpatia questo Joe e la trovata del fratello pazzo è diabolica..
    Quanti libri hai scritto Riccardino? Ti dispiace farmi un elenco in una tua risposta quando hai voglia e tempo?
    Sarei felice di leggerti...
    Un bacione immenso e un grandissimo 2016 a te e famiglia

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  4. rif. Nella Crosiglia
    Carissima Nella, ciao!
    I tuoi complimenti, poi, mi fanno davvero piacere, sai?!
    In effetti, non sapevo come concludere il racconto, ma poi ho avuto la trovata, come dire?, manicomiale.
    Guarda, finora ho scritto 3 libri: il 1° (di racconti) si intitola "Dante avrebbe lasciato perdere".
    Gli altri 2 sono dei romanzi e si intitolano, rispettivamente, "Lune a scoppio" e "Il gioioso tormento."
    Per quanto riguarda la saggistica, ho curato delle edizioni a delle opere di Garibaldi e ad un'edizione delle "Lettere dal carcere" di Gramsci.
    Purtroppo, da qualche tempo la casa editrice con cui ho pubblicato (La Riflessione di Davide Zedda, Cagliari) ha chiuso.
    Ma forse su qualcosa tipo Amazon, il Libraccio, remainders o simili, riesci a trovare qualche copia dei miei "deliri."
    Ora sto cercando un nuovo editore, ma non è facile, accidenti!
    Bacione immenso anche a te e straordinario 2016... speriamo bene!

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  5. Eco, quella della scrittura che esplode a contatto con l'aria andrebbe molto bene per certe mie fantasie.
    https://ilblogdibarbara.wordpress.com/
    (da un po' di tempo, non so perché, blogspot non mi permette più di accreditarmi col nome del blog, e quindi mi tocca aggiungerlo sotto, altrimenti non si sa chi sono)

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  6. rif. Mella
    Si spera in un utilizzo della scrittura meno devastante, ma certo che a volte, la tentazione è fortina...
    L'aspetto tecnico che citi, purtroppo per me è un po' oscuro, sorry!
    Comunque, buon anno nuovo e buona fine di quello vecchio.

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    1. Funziona così: qui sotto c'è un "rispondi come" con un menu a tendina che offre diverse opzioni, fra cui wordpress in cui va inserito il nome del blog. Adesso se lo faccio poi clicco pubblica e lui dice "pubblicazione in corso" e poi mi ripresenta questa schermata e ricomincia tutto da capo, all'infinito.
      Buon anno a te.

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