giovedì 21 luglio 2011
La “Lauda" di Francesco di Angelo Branduardi
Quanto alle musiche, questo spettacolo si base su quelle dell’album L’infinitamente piccolo in cui Branduardi si è accostato con grande finezza alla figura di S. Francesco.
Ma questa Lauda non è un musical, benché gli elementi diremmo strutturali siano simili: musica, delle parti recitate, scene di danza ecc.
Ma nego l’appartenenza di questo spettacolo al mondo del musical non per attaccare quella forma artistica (che anzi apprezzo1) bensì per almeno cercare d’evidenziare come Branduardi si sia collegato proprio alla Lauda medievale… quella composizione poetica e musicale che se non erro, si sviluppò tra il XIII ed il XIV secolo; composizione di carattere e d’argomento religioso e che in Francesco toccò vette di particolare, notevole dolcezza ed ebbe un certo valore letterario.
E’ peraltro nota l’importanza che le composizioni di Francesco ebbe per lo sviluppo della futura lingua italiana; inoltre, io penso che lo stesso pensiero del Nostro meriterebbe un’analisi filosofica: questo anche volendo estendere il discorso oltre la dimensione religiosa del Poverello.
Ma torniamo allo spettacolo.
Le musiche sono di Branduardi, i testi di Luisa Zappa Branduardi, la regia è stata curata da Oreste Campagna, la coreografia da Alberta Palmisano, la scenografia da Paola Benvenuto. Francesco è stato interpretato da Alberto Salvi; Bernardo da Quintavalle, il primo seguace, è stato interpretato da Walter Tiraboschi, Chiara da Maria Tirelli.
La Lauda ha come voce narrante quella di Branduardi che compare nelle vesti di un trovatore; essi erano così chiamati “perché trovavano rime, accompagnandole col liuto.”2
Egli segue le vicende di Francesco fino al momento della morte, che chiamò sora nostra cioè nostra sorella. Nota bene: la Lauda inizia con un lungo estratto dall’XI canto del Paradiso di Dante… i versi 43-117, quelli in cui Dante celebra Francesco e che Branduardi ha musicato.
Forse quello è il “pezzo” musicalmente meno trascinante ma: 1) è già un’impresa musicare Dante; 2) comunque il tono scelto dal menestrello si imprime nella memoria: insomma, il brano rimane in testa.
Inoltre, durante tutta la Lauda Branduardi non fa di certo il mattatore, lascia anzi parecchio spazio agli attori ed al balletto. Di lui ci si accorge solo per le parti che si è ritagliato come musicista e come voce narrante.
Poi, quando attacca col suo violino le prime note di ogni pezzo, c’è da esaltarsi! A me, almeno, è successo. Inoltre egli, messo in un’occasione l’archetto da parte, ha suonato il violino con le dita e sembrava che da esso ricavasse degli arpeggi, come se avesse una piccola chitarra. Altro strumento da lui utilizzato, appunto una chitarra dalla forma inusitata: probabile antenata della chitarra moderna.
Molto sobria la recitazione dei protagonisti. Il Francesco interpretato da Salvi è gioioso senza essere troppo estatico e talvolta tormentato da un profondo sentimento di inadeguatezza e di impotenza a cambiare in profondità e permanentemente il cuore degli uomini. Ma anche in questo Salvi mantiene una certa misura.
Benché la spiritualità del Bernardo di Tiraboschi si basi spesso su alcuni (anche forti) sbalzi d’umore, perciò non paia sempre fondata sulla solida roccia che è invece tipica della fede di Francesco o di Chiara, è comunque la figura più simpatica.
Quel Bernardo è probabilmente necessario all’interno dell’universo francescano, che forse è più complesso di quanto non sembri: un universo quindi fatto di serenità ma anche di forti dubbi e di repentine esaltazioni.
Forse la figura di S. Chiara rimane un po’ troppo sullo sfondo ma del resto, lei avrebbe meritato una Lauda a parte. Tuttavia la Chiara della Tirelli risulta molto forte ed anche entusiasta, ma senza mai risultare esaltata.
Il brano che per intensità espressiva mi ha colpito di più è Il lupo di Gubbio.
Applicherei a quel lupo il discorso impostato da Eco nel Nome della rosa quando Guglielmo da Baskerville afferma che Francesco era sconfortato dalla durezza di cuore degli uomini; perciò non avrebbe predicato realmente agli uccelli3: quella sarebbe stata un’allegoria, figura retorica la cui importanza “per l’arte e la letteratura medievale” è stata ben colta da Auerbach.4
Analogamente, forse dovremmo intendere il lupo come un “malvivente” o come un “signorotto feroce, di quelli che frustavano a sangue i servi, strappavano gli occhi ai prigionieri, aizzavano i mastini contro i visitatori importuni, e legavano i nemici per i piedi alla coda di un cavallo in corsa.”5
Ma niente di quanto ho scritto può rendere la metà della bellezza dell’opera branduardiana, perché l’armonia tra l’essenzialità della scenografia (davvero… francescana), la fantasia ed il ritmo di musica e danza, la sobrietà comunque coinvolgente della recitazione ed il sapiente gioco di luci è davvero qualcosa di incantevole…
Note
1) Apprezzo infatti parecchio Jesus Christ superstar che però appartiene ad un universo di spazio, di tempo, di musica (rock-soul!) e di valori moderno. Gli stessi dubbi espressi dal Cristo di J.C. superstar, soprattutto quando dice a Dio nel Getsemani: “Va bene, uccidimi!”, sarebbero stati impensabili nell’ambito dell’ortodossia medievale.
2) Maria Sticco, San Francesco d’Assisi, O.R., Milano, 1994, p.24.
3) Umberto Eco, Il nome della rosa (1980), Bompiani “I Grandi Tascabili”, Milano, 1986, p.205.
4) Erich Auerbach, Studi su Dante, Feltrinelli, Milano, 1990, p.229.
5) M. Sticco, San Francesco d’Assisi, op. cit., p.169.
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Branduardi è un cantautore particolare, unico, fuori dal tempo. L'ho ascoltato poco, ma non mi meraviglia questa sua opera. Ottima recensione.
RispondiEliminarif. Alligatore
RispondiEliminaMolto molto molto vero, caro Alligatore!
E ad ulteriore riprova del suo amore per la letteratura, ti segnalo il disco (ormai di parecchi anni fa) "Branduardi canta Yeats."
A presto!
Molto, molto suggestiva questa tua recensione su questa Lauda ke definirei "teatralmusicalcommedial", termine appena coniato dopo aver letto il tuo post!
RispondiEliminaSinceramente non amo molto Branduardi nel suo genere, ma riconosco ke la sua voce è molto particolare (proprio tipo "medioevale")e, tra le righe (come si suol dire), ho percepito la tua enfasi nell'aver visto questa rappresentazione. Non hai escluso nessuno, elogiando anche gli addetti alle luci e di ogni personaggio c'hai messo a nudo l'ego e l'alter ego (attore/parte/narrativa). Sei veramente unico e coinvolgente Ric nel tuo estraniare con tanta empatia le tue emozioni immedesimandole nell'opera stessa!
Un bacio Ric, pieno di sole e magia e soprattutto accompagnato dalle note d'un violino "pizzicato"!!!!!!!!!
Elisena
rif. Joe Black
RispondiEliminaCiao Elisè!
Complimenti per la definizione, quasi gaddiana...
In effetti, Branduardi o piace molto, o non piace per niente; è molto particolare, insomma.
Io spazio da lui agli Stones e da Springsteen al gregoriano... con risultati forse non ottimali per il benessere del vicinato!
Ho cercato, è vero, di dare a tutti il giusto spazio e spero davvero d'esserci riuscito.
Contraccambio o' kiss ed a presto!
P.s.: come vedi ormai sto riuscendo a pubblicare con maggior frequenza, anche se vorrei superare la frequenza solo mensile.
"Le parole sacre, vedute le labbra dell'autore, ne rifuggono. Le cose sacre, veduto il cuore dell'autore, vi si fermano"
RispondiEliminaNon sei tu l'autore di questa Lauda, ma sicuramente lei hai s'è fermata sul tuo cuore!
Elisena
rif. Joe Black
RispondiEliminaBello questo pensiero, o citazione; lo condivido molto e mi inorgoglisce che lo riferisca a me.
E' vero, ho apprezzato parecchio questa Lauda che ritengo possieda dei significati e dei valori che vanno perfino oltre la dimensione religiosa.
Inoltre, come diceva S. Agostino, chi canta prega due volte.
rif. La Mente Persa
RispondiEliminaIn effetti, Gio, in questo lavoro la sobrietà è la nota dominante.
Forse sarebbe stato facile lasciarsi un po' trascinare, trasportare ecc. dalla grandezza di Francesco, ma Branduardi ha saputo... schivare quei pericoli.
Buon inizio settimana!
Ric, la citazione è di Carlo Emilio Gadda!!!
RispondiEliminaBesos e contro besos!
Caro Riccardo, non ho ascoltato il CD e non ho visto la rappresentazione, perciò mi hai incuriosita moltissimo! Branduardi riesce sempre a condurmi in atmosfere che sono lontane dal mio, dal nostro quotidiano vivere. Tutto è eccesso, rumore, esaltazione... Branduardi e "Francesco" invece sono un'altra cosa: la dimensione spirituale dell'uomo. Grazie, provvederò se non altro a recuperare le musiche. Un abbraccio forte.
RispondiEliminap.s. Ti ho fatto gli auguri al compleanno...
rif. Joe Black
RispondiEliminaEcco perchè nel commento del 23 fornivi una definizione della Lauda di sapore appunto gaddiano!
Ed in ogni caso, quale onore...
Besos y besos!
rif. Sonia Ognibene
RispondiEliminaSi tratta veramente di qualcosa che riesce ad elevarci bel al di sopra di tutto ciò che del e nel nostro mondo è spesso appunto rumore e volgarità, stupido frastuono senza senso.
Di un rimedio così benefico si ha un dannatissimo bisogno...
Ti ringrazio molto per gli auguri, purtroppo erano così tanti che non ho potuto rispondere individualmente, ma ho gradito in modo particolare quelli di persone come te, con le quali esiste una forte sintonia morale ed intellettuale.
Un caro saluto!
Sinceramente Ric non sapevo neanche ki fosse.
RispondiEliminala mia ignoranza supera le vette più alte del mondo, ma poi ricade a valle e si nutre di tutto ciò che la natura può offrirle con la giusta pressione atmosferica (in poke parole "terra terra")!
Ciao Ric!!!!
rif. Joe Black
RispondiEliminaMa quale ignoranza, Eli... una che scrive i versi che scrivi tu, non è certo ignorante solo perchè non conosce qualche Autore!
Se però ti capita, di Gadda puoi leggere "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana."
Un romanzo scritto in un melange di dialetti italiani, tra i quali il romanesco fa la parte del leone... e Gadda era milanese...
Besos!!!
Non ho visto nè sentito la Lauda,ad ogni modo la descrivi così bene che sembra di sentirla anche perchè a me Branduardi piace.Poi San Francesco è il mio Santo preferito,a lui la povertà non faceva paura anzi ripudiava le ricchezze.Poi il suo amore per la natura,forse Branduardi lo ha scelto per questo.
RispondiEliminaAppena mi sarà possibile cercherò il cd.
Ciao Riccardo auguri per il compleanno ma non so che giorno era Lidia.
rif. Anonimo
RispondiEliminaCiao Lidia!
In effetti, dal Poverello avremmo tutti molto, anzi parecchio da imparare...
Davvero grazie per gli auguri, sempre graditi e per i complimenti.
Come va ora, stai un po' meglio? Naturalmente spero proprio di sì!
Appena possibile passerò da Spera di sole per commentare un tuo pezzo.
Un caro saluto!
OT
RispondiEliminache fortuna che ho avuto!
se non avessi suonato diciamo, vicino vicino alle mie orecchie, non avrei mai conosciuto il probabilmente terrestre e sicuramente scrittore che sei
GRAZIE RICCARDO!
mi confermi quanto è bello ( e anche brutto) essere ignorante ..
mi devo sicuramente procurare il tuo libro molto beethoviano, (storpio il titolo ) quello della gioia oltre il tormenti che con molta autoironia ti ha fatto dire " il terzo libro".
è bello che scrivi il mare e i fiumi , E' BELLO!
ora passerò anche dal tuo mare, capisci?
un carissimo saluto a te e ai tuoi lettori..a presto
ro( rosanna)
Caro il mio Riccardo, considero Branduardi uno dei più importanti musicisti italiani, anche se il suo filone è per palati raffinati. Un grande conoscitore della musica ed un virtuoso del violino. Severo con se stesso e terribile con gli altri, da vedere e sentire assolutamente. Grazie per averci parlato del nostro menestrello! Bacio
RispondiEliminarif. In soffitta
RispondiEliminaBenvenuta Ro!
In ogni caso, l'ignoranza non esiste quando si ha (come te) tanta voglia di conoscere e di immaginare il mondo un po' migliore di come, purtroppo, non è. Ma può diventare...
Spero che da queste parti (purtroppo qua abbiamo tanti problemi, vedi disoccupation) tu possa trovare tutto il relax ed il divertimento che meriti!
Buone vacanze!
rif. nella
RispondiEliminaE' vero, è grandissimo: se poi piace anche a noi vecchi rockettari incalliti...
Certo suonare con lui deve essere anche un po' stressante: per via del perfezionismo che di sicuro lo caratterizza.
Un po' come Dylan, insomma, o come zio Bruce.
Passerò presto da te; intanto: kissone!
Grazie Riccardo , sempre gentile ed attento! Permettemi di dire, con presunzione, che oltre ad essere rockettari incalliti, siamo soprattutto dei buongustai... ahahaha...Ri.kisses!!!
RispondiEliminarif. nella
RispondiEliminaGrazie per la stima, Nella!
Inoltre, confermo: è vero, siamo dei buongustai.
Ci piace la buona musica, la buona tavola, cerchiamo il più possibile di capire il mondo e noi stessi (non ci riusciamo sempre ma ci proviamo) e spesso siamo felicemente confusi.
Come disse una volta Dylan: "Accetto il caos, non so se il caos accetti me."
Siamo la versione elettrica di Paperino, insomma.
Adesso vado a scuola a portare le domande per le supplenze ed appena torno, passo sul blog (tuo e di Antonella) Rock music space.
Besos y kisses!
Ma lo spettacolo si può ancora vedere? perché da come lo descrivi, sembra molto bello.
RispondiEliminaAuguri, ormai, di non-compleanno...
rif. Licia Titania
RispondiEliminaBentornata, Licia!
Sì, penso che lo spettacolo stia girando ancora per il Paese... anche se io l'ho visto solo in dvd, posso assicurare che è davvero fantastico.
Gli auguri, poi, son sempre graditi, anche in ritardo!
Ciao.
Beh... parliamo di un sofisticato cantautore di Genova... la mia città e quindi come non conoscerlo???
RispondiEliminaBuona parte delle sue musiche traggono ispirazione da brani di un passato lontano e spesso dimenticato e che comunque è apprezzato in molti Paesi...
E sicuramente dalla recensione che hai ampiamente illustrato non mi rimane che guardare lo spettacolo!!!
Grazie Riccardo della visita è sempre un piacere incontrarti... ti lascio un abbraccio per una buona notte... a presto!!!
rif. Paola
RispondiEliminaEd un altro era "un certo" De Andrè...
In effetti, nella musica di Branduardi è molto interessante questo confronto-ripescaggio con culture più antiche, con mondi ed universi simbolici che noi, purtroppo, trascuriamo.
Questo "ripescaggio" non significa quindi essere meno "moderni"; infatti molti poeti (penso a T.S. Eliot, Brecht ecc.) recuperavano anche poeti del passato.
Grazie a te per essere passata, ti abbraccio anch'io, buon giorno ed a presto!
Ciao !! Ottima recensione :) ....(visto non ti ho chiamato "Prof." ..la tentazione c'era però ehehe!! ) .
RispondiEliminaBranduardi è un mito un maestro inestimabile che ha fatto apprezzare a molti musiche di altri tempi!!
Baciotti by Pixia!!
p.s. appena puoi vieni qui: http://pixia61-cadeauxdamis.blogspot.com/2011/07/una-cartolina-per-voi.html
c'è un pensiero per te. :)
rif. Pixia61
RispondiEliminaSe vuoi, puoi farlo: è solo che mi imbarazza sempre un po'!
Appena potrò, passerò senz'altro; promesso.
Aribaciotti!
Cerchiamo di capire , a volte anche il tutto, caro Riccardo,capendo poi il niente che , spesso è consolante il questo baillame generale.La cosa importante è restare sempre noi stessi, con i nostri sogni e le nostre realtà(poche!)e vivere in questo vortice nella maniera che più ci aggrada anche con i nostri sogni e le nostre illusioni. Purtroppo i piedi devono essere sempre ben saldi a terra!!!!Felice notte di San Lorenzo,mio caro prezioso amico!
RispondiEliminarif. nella
RispondiEliminaSì, c'è sempre l'esigenza o il dovere di mantenere i piedi per terra, sebbene molte volte sembra che non ne valga la pena!
Ma la fantasia può essere un ideale ed anche pratico ponte per superare tante difficoltà... o almeno si spera!
Un carissimo saluto, carissima amica!