sabato 2 ottobre 2010
Woland, il simpatico Diavolo di Bulgakov (parte 2/a)
Insomma, Il maestro e Margherita è un romanzo incredibilmente complesso, fantasioso eppure unitario.
Ad esso penso che si possa senz’altro applicare la definizione del Bachtin di “satira menippea.”1
Credo che il romanzo bulgakoviano possa essere considerato (almeno in parte) anche come un “poema eroicomico in prosa”: definizione, questa, che perlopiù si riserva a certo romanzo inglese del ‘700 e che ha come suoi antesignani soprattutto Henry Fielding e Lawrence Sterne.2
Probabilmente, tra “satira menippea” e “poema eroicomico” ecc. esiste un’affinità sul piano strutturale: nel senso che l’una e l’altro risultano composti di più elementi, spesso eterogenei, quindi davvero di varia e talvolta opposta natura.
Ma credo che esista anche una diversità sul piano emozionale poiché mi pare che la “satira menippea” non si proponga (se non casualmente) il fine di divertire il lettore. O almeno, anche se essa lo diverte, il suo è il classico riso amaro.
I sortilegi infatti del Satana di Bulgakov (e della sua “corte”) tendono più allo scherno che allo scherzo e le situazioni che nascono dal suo incontro con gli uomini si risolvono (il maestro e Margherita esclusi) quasi sempre in lutti, umiliazioni e smascheramenti di tipo clamoroso, talvolta grossolano ma non realmente comico.
Del resto, forse Bulgakov nel dipingere il suo Diavolo si ispirò a fonti letterarie e filosofiche antico-russe, che vedevano nel riso satanico e nello sguardo dei damnati componenti ovviamente sacrileghe ed inquietanti.
Infatti “ il diavolo è chiamato in Russia sut (buffone, giullare)”3
Emblematico il caso dello “spettacolo” in cui si esibiscono Woland ed i suoi. Infatti, al presentatore Bengalskij, che continua ad intromettersi, interrompere ed esigere il disvelamento dei “trucchi”, il gatto parlante Ippopotamo strappa la testa dal collo.
“Il sangue usciva zampillando dalle arterie strappate del collo impregnando lo sparato e il frac.”
Poi : “Il gatto consegnò la testa a Fagot, che la sollevò per i capelli mostrandola al pubblico mentre la testa gridava riempiendo della sua voce tutto il teatro:
“Un dottore!”
“Continuerai a biascicare idiozie?” chiese minaccioso Fagot alla testa piangente.
“No, mai più!” rantolava la testa.4
Come vediamo, questa situazione è tutto tranne che comica o divertente.
Sembra però che Woland abbia portato alla luce (lui che è il Principe delle Tenebre) quello che in certi può essere, di fronte ad un insopportabile seccatore, il loro più intimo ed inconfessabile desiderio: quello d’eliminarlo fisicamente.
Del resto, Belganskij avrà la testa strappata proprio dietro richiesta del pubblico.5
Ma naturalmente, qui un eventuale riso sarebbe molto… particolare perché: “Per le persone che non si sono legate a satana esso è tremendo e non ridicolo.”6
Note
1) Questa formula, di ascendenza appunto bachtiana è stata riproposta da Eridano Bazzarelli che scrive: “Difatti, come in questo tipo di satira latina, troviamo nel romanzo l’elemento lirico, quello sentimentale, quello epico, quello buffonesco: tutti questi materiali sono fusi interiormente” E. Bazzarelli, Introduzione a M. A. Bulgakov, Il maestro e Margherita, Bur, Milano, 2006, p.6.
2) Per la definizione di cui sopra cfr. Introduzione a Ulysses, in James Joyce, Telemachia. Episodi I-III, a c. di Giorgio Melchiori, Mondadori, Milano, 1983, p.xvi. Joyce diede ai primi 3 capp. dell’Ulisse il titolo appunto di “Telemachia.”
3) Juri Lotman e Boris Uspenskij, Lo studio della cultura dell’antica Rus’, in AAVV., La cultura nella tradizione russa del XIX e XX secolo, Einaudi Paperbacks, Torino, 1980, p.225. In russo nel testo. Trattazione più sistematica in J. Lotman e B. Uspenskij, cit., pp.226-241. Gli AA. estendono inoltre il concetto dell’estrema negatività del riso anche oltre l’ambito satanico.
4) M.A Bulgakov, Il maestro e Margherita, op. cit., pp.166-167.
5) M. A. Bulgakov, op. cit., p.166.
6) J. Lotman e B. Uspenskij, cit., 226.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Mamma mia, che post difficile! (la prima parte) ciao e spero per che ci siamo calde giornate in sardegna, qui Milano una tristezza...
RispondiEliminarif. Mariacristina
RispondiEliminaMa no, basta rileggerlo con calma evitando, magari, di badare troppo alle note (che sono solo delle informazioni in più, benchè necessarie).
Comunque, le prossime parti o "puntate" saranno più semplici; questa 2/a era un po' tecnica perchè dovevo spiegare alcune cose.
Da noi, soprattutto a Cagliari c'è ancora un bel sole; le tristezze riguardano livelli sociali e/o lavorativi...
Ciao!
Trovo che anche se tecnico il tuo post spieghi molto e mi sto appassionado a queste spiegazioni! In effetti avevo pensato che tutta la serie di disavventure arrecate da Woland e il suo seguito tendessero a ridicolizzare in modo satirico la società del tempo attraverso i vari personaggi presi di mira... Ma il significato o l'origine di come poi sfoci nel tragico oltre la satira non mi era chiaro. Certo che Bulgakov è stato visionario e geniale! Ha scomodato un diavolo originalissimo per mettere a soqquadro l'intero scenario sociale dell'epoca! Mi viene da sorridere molto amaramente pensando a quanto Woland e la sua corte troverebbero ispirazione anche nella nostra epoca e nella nostra società...
RispondiEliminaSeguirò di sicuro le prossime illuminazioni, mi stai praticamente offrendo un corso di letteratura gratuito!!! Grazie Riccardo :-) A presto!
Beh di certo l'inizio è più tecnico, ma sicuramente utile se approfondito per bene. Dai che tutto fila liscio che è un piacere e come giustamente dice Farfly restiamo sintonizzati per questo dono letterario.
RispondiEliminaA presto,
il Rospo.
rif. Farfly
RispondiEliminaTi ringrazio molto!
In effetti, nel romanzo di Bulgakov è come se il Diavolo avesse quasi una funzione morale.
Addirittura, ad un certo punto sembra che gli uomini si rivelino se non più diabolici di lui, comunque altrettanto ostinati e perseveranti nel male...
Sono d'accordo con te: Woland ed i suoi troverebbero ispirazione anche nella nostra epoca e nella nostra società. Su questo non ho dubbi.
Grazie di nuovo a te per l'interesse ed a presto, senz'altro!
rif. Il rospo dalla bocca larga
RispondiEliminaMi fa davvero piacere leggere che il lato tecnico del discorso non risulta pesante (il rischio ci sarebbe).
Le prossime parti, come ho già scritto a Mariacristina saranno comunque più scorrevoli.
Ciao e buona giornata.
Ho sempre preferito il bathos. D'altronde quando l'umorismo non è autosufficiente ne indipendente da secondi fini ideologico/politici allora io mi sento tanto Miguel de Cervantes.
RispondiEliminaGrazie.
Alby
rif. Alby2
RispondiEliminaInnnanzitutto welcomes, Alby!
Grazie per la visita, presto passerò ad “infestare” il vostro blog.
Sull’umorismo capisco il punto di vista espresso, però in difesa di Bulgakov posso dire che egli non scriveva (o così credo) con intenti extraumoristici o prevalentemente extraumoristici.
Purtroppo non ho ancora letto il “Chisciotte”, ma su una rivista letteraria francese ho letto che con Chisciotte Cervantes ironizzava non solo sul Cavaliere delle Triste Figura, ma anche su una società (quella spagnola del ‘600) priva di sinceri slanci ideali, cavallereschi ecc.
Allora, sotto questa luce anche lo humour di Cervantes può proporsi altri fini.. che non lo rendono però meno gustoso.
Salutone!
Sono d'accordo, il diavolo di Bulgakov, dietro l'approccio satirico,nasconde un intento morale. Anzi probabilmente, a mio personalissimo parere,(e quindi opinabile)la funzione moralizzatrice è quella prevaricante in tutto il testo. Grazie ancora Riccardo.
RispondiEliminaValentina
Molta lettura da cominciare, molta da completare, poca, sempre troppo poca quella fatta da parte mia.
RispondiEliminaRingrazio questo blog+commenti per gli stimoli a intraprenderne sempre di nuova.
Da poco, circa un anno:), ho incominciato il "Chisciotte", un'opera completa in ogni sua parte, nel senso che ogni capitolo se non ogni pagina ti trasmette la bellezza della letteratura di Cervantes.
Bulgakov con il suo "Il maestro e Margherita", l'ho avito sulle mensole della libreria per vent'anni (mai letto!), ora sul comodino assieme a "Lune a Scoppio" da tre settimane. Le vie della letteratura sono imperscrutabili. Sicuramente passano attraverso la curiosità oltre alla passione del leggere. E gli ostacoli che ne bloccano il percorso... i più diversi e altrettanto imperscrutabili. Il maestro e Margherita è un grande tascabile ec. della Newton del 1990 £3.900. Direttore responsabile Gian Antonio Cibotto, che io ricordo come autore di Scano Boa un romanzo poco conosciuto (ma che io ho letto ben tre volte) e che solo a parlarne mi emoziono per la poesia del giovane(allora) autore verso una terra a me nota. Tutte queste considerazione le sto facendo con un ritardo di vent'anni!! Vorrei leggere Bulkacov e Uccheddu contemporaneamente. Ma Lune a Scoppio prende il sopravvento. Anche se ho il sospetto che se avessi già letto Bulkacov e anche l'Ulisse di Joyce (nonché Fante, Keroac, questi sì),mi gusteri molto di più il tuo Lune a Scoppio. Certamente il tuo umorismo e l'ironia sulla società dei nostri recenti tempi trascorsi è autentica di uno sguardo critico e assieme libero. Mi piace molto il tuo romanzo e, in molte pagine, è spassosissimo. Sono arrivata a metà, questo solo per la mia proverbiale lentezza. Sei un vero SCRITTORE e io sono felice di essere capitata in questa "Locanda" dove c'è modo di palpare la letteraura e di imparare dal dialogo su di essa.
Un caro saluto
rif. Anonimo
RispondiEliminaSono d'accordo, Valentina, il romanzo è percorso da una profonda intenzione morale.
Un'intenzione che probabilmente prevarica sul resto ma dato che Bulgakov era un genio, questo non soffoca però la satira e la comicità.
Nè soffoca (credo) la grandezza di Margherita che nel suo modo di intendere l'amore, si presenta come una figura davvero dolce, romantica e passionale ma senza sdolcinatezze.
A presto!
rif. Nounours
RispondiEliminaCarissima Nou, confesso che (a)vedermi (elencato) insieme a Bulgakov, Joyce, Fante, Kerouac eccetera eccetera arrossisco come un silos pieno di vino in piena quaresima!
Però è vero: come scrivi, “le vie della letteratura sono imperscrutabili”…
Leggo che prevalgo nella tua personale hit-parade di letture e ciò non può che farmi piacere; vedi alla voce “silos di vino”!!!
Al personaggio di “Lune a scoppio”, il mio alter-ego o controfigura Giacomo Porcheddu sono toccate in sorte perfino più guai di quanti non siano toccati al sottoscritto… e così, penso d’aver detto abbastanza… perché anch’io, modestamente…
Leggi pure il romanzo con calma: secondo me, un romanzo (QUALUNQUE romanzo) va gustato appunto con calma, come un buon vino o un buon amaro d’erbe.
Ohi, direbbe mia moglie, di nuovo la metafora alcolica!
Vabbe’, meglio finirla qui.
Ti ringrazio molto molto molto.
Un carissimo saluto!
ciao Riccardo! passo per lasciarti un caro saluto ...non so proprio niente di questo romanzo, ma volevo lo stesso lasciarti un messaggio incoraggiante: aspetto le altre puntate per leggerti.
RispondiEliminaUn abbraccio
Ale
rif. Alessandra
RispondiEliminaCiao Alessandra!
Gradisco molto il tuo saluto; se poi ti capita, dà uno sguardo al romanzo: è divertente e profondo nello stesso tempo.
Abbraccione!
Conosco per fama il romanzo di Bulgakov ma non lo ho mai letto. Mi stimolano però le tue osservazioni e mi invogliano alla lettura perchè, ai tempi del liceo, mi colpì particolarmente il cinismo che caratterizzava le "satire menippee". Un caro saluto, Fabio
RispondiEliminarif. Fabio
RispondiEliminaCiao Fabio.
Guarda, il romanzo bulgakoviano merita davvero una bella lettura anche perchè introduce (almeno, secondo me) all'interno della satira menippea alcuni elementi di divertimento, sia pure amaro.
Contento che apprezzi le mie considerazioni!
Un caro saluto anche da me.
ma ti stai divertendo a farci impazzire con le note?
RispondiEliminaIo sono abituata a leggerle via via ed è tutto un salire e scendere su e giù dall'articolo ... però mi hai riportato alla mente un romanzo fantastico! evviva!
rif. solindue
RispondiEliminaNo, tranquilla!
I prossimi post conterranno senz'altro meno note...
Avevo però bisogno di fissare come dei paletti in modo da non naufragare.
Spero che un'esperta navigatrice come te, apprezzi!
Sono felice di leggere che anche tu stimi tanto "Il maestro e Margherita."
A presto, boss.
Qui si vola sempre in alto.
RispondiEliminarif. Alligatore
RispondiEliminaCiao Alligatore, sai che ti stavo pensando?
Comunque il prossimo post sarà più "terra-terra."
Cercherò di parlare di cibo... con quali esiti, non so!
Ciao.
Passo dopo tanto tempo,ti ritrovo su Bulgakov,che ho iniziato a leggere,ma se fai discorsi così complessi,quasi non vado avanti.
RispondiEliminaFino a che non trovo il ritmo,con i libri,procedo a spizzichi,intervallando con altre letture,poi riprendo e quasi sempre arrivo piacevolmente alla fine.
Sul blog invece riprendo l'argomento "riciclo".
Un saluto cordiale ed un apprezzamento per il saggio postato.Ciao
rif. chicchina
RispondiEliminaCiao Chicchina!
Come in effetti ho già detto ad altri/e, i prossimi post su "Il maestro e Margherita" saranno senz'altro più semplici.
Avevo però bisogno di fissare come dei paletti, ma penso che in seguito, seguirmi sarà più facile.
Saluto cordiale anche a te, passerò presto sul tuo blog e grazie per l'apprezzamento.
Ciao!
passo solo per un salutino perchè non accartocci il post e lo cambi con un altro dai dai dai è una supplica la mia hai notato con affetto al mio scrittore preferito kiss
RispondiEliminaElla ha ricevuto un attestato di stima da parte nostra. E' atteso nella nostra modesta casa per ritirare un testimone d'amicizia.
RispondiEliminaGrazie.
Felix Family
rif. Marianna
RispondiEliminaMuchas gracias, Marianna!
Appena possibile, eseguo. Davvero!
Salutone!
Volevo segnalarti sul mio blog il post dedicato alla vertenza degli allevatori della Sardegna. Ho realizzato anche una video intervista ad alcuni esponenti del Movimento dei Pastori Sardi. Un abbraccio, Fabio
RispondiEliminami unisco alla "supplica" di Marianna :))) e intanto ti lascio un carissimo saluto. Riccardo!!! dai! scrivici ancora!
RispondiEliminaAle
rif. Alive2
RispondiEliminaCara Family, sono passato ma non ho capito dove guardare; sono imbranatiello, lo so.
Riproverò quanto prima, comunque e... ringrazio.
Salutone!
rif. Fabio
RispondiEliminaSì, adesso guardo tutto.
Sono felice di leggere di questa tua giusta ed intelligente iniziativa, nel momento in cui la nostra economia si trova devastata da una crisi che non è retorico definire tragica.
Un abbraccio anche da me!
rif. Alessandra
RispondiEliminaProvvederò quanto prima!
Il fatto è che ho vari post pronti, ma volevo pubblicarne uno d'argomento un po' leggero... che però devo ancora scrivere.
Conto comunque di rimediare a fine settimana.
Carissimo saluto!
non mi preoccupo degli argomenti :)))) aspetto solo di leggerti leggermente o no comunque leggerti e ritrovarti qui con i tuoi pensieri e le tue considerazioni.
RispondiEliminaUn bacione!
Ale
rif. Alessandra
RispondiEliminaTi ringrazio MOLTO per la stima e l'affetto con cui mi segui, Ale!
Insomma, a questo punto devo proprio pubblicare qualcosa, accidenti!
A post pubblicato servirà (posso anticipare almeno questo) una consulenza da parte di chi frequenta abitualmente i supermarket...
Bacione!
E' sempre un piacere immergersi tra le tue pagine anche se lo faccio con grande ritardo! Leggerò questo romanzo che mi ricorda tempi un pò lontani.... Un abbraccio!
RispondiEliminarif. Antonella
RispondiEliminaTi ringrazio, Antonella!
In ogni caso, davvero (come suggerisci) certe letture ci riportano indietro nel tempo.
Anche in questo, secondo me, sta la forza della buona letteratura.
Un abbraccio anche da me!
Buongiorno Riccardo,
RispondiEliminasono alle prese con le ultime pagine del tuo romanzo “Lune a Scoppio”. Credo di aver perso metà del godimento in tutta la parte che si riferiva alla musica e, in parte, alla letteratura. Ho seguito bene la parte relativa al modo di vivere e di crescere nella famiglia italiana perché il modello educativo penso sia stato caratterizzato in tutta la nazione da una forte impronta religiosa-dottrinale. Per fortuna che mio papà era socialista e mia mamma aveva tanto di quel daffare da non aver tempo per la Chiesa, però…però io ci dovevo andare ed educarmi in parrocchia, sennò loro sarebbero stati tacciati da cattivi genitori.
Ho seguito abbastanza bene, non del tutto, ma penso sufficientemente la parte filosofica. Vorrei chiarire per chi leggesse che queste parti non sono separate ma intrecciate nella narrazione. Il romanzo racchiude aspetti fantasiosi e costruzioni fantastiche e anche pagine di grande divertimento. Inoltre mi è sembrato che il protagonista sia refrattario ai legami; sembra voglia vivere, come se il presente non fosse destinato alla memoria. E’ il romanzo più complesso che ho letto fin’ora e che comunque sono riuscita a leggere con molto piacere. Ti farò sapere anche la mia impressione sul finale, sperando di non averti deluso con le mie impressioni, magari tutte sballate. Ritengo ancora che il sostantivo scrittore attribuito a te vada scritto con la esse maiuscola.
Aspetto di leggere altri post su questo blog, quando potrai.
Un abbraccio
rif. Nounours(e)
RispondiEliminaCiao Nou!
Tranquilla: la musica, la letteratura e la filosofia sono elementi importanti del romanzo ma se qualcosa dovesse esserti sfuggito, no problem.
Infatti, si tratta di elementi che presento in modo più che altro umoristico: per es., ogni tanto cito Vivaldi, Mozart ecc. ma per quanto riguarda la musica classica, sull'argomento ho conoscenze a dir poco scarse...
Insomma, ne parlo solo per l'emozione che la musica creata da certi geni ha prodotto in me.
Quanto magari al rock ed al blues, sono mie "manie" che nel romanzo esprimono la volontà del protagonista (Giacomo) di combattere... in qualche modo.
Il modello educativo: d'accordo su tutta linea!
Come dici molto bene, il centro del romanzo è di tipo essenzialmente fantastico e spero, anche umoristico; ecco perchè in esso troviamo gabbiani e coccinelle parlanti, incontri (al bar) con Dio ecc.
A me, infatti, interessa soprattutto raccontare una storia ed affrontare le tante contraddizioni di cui la realtà è piena.
Ti ringrazio per la stima e... continuo ad arrossire!
Il lavoro mi sta "legando" molto, cosa questa di cui sono felice (dopo un lungo periodo di disoccupazione) ma spero di pubblicare presto un altro post. Questo (mio) lungo silenzio sta cominciando a darmi sui nervi!
Abbraccione.
Le contraddizioni della realtà si osservano in pieno nel tribolato viaggio di Giacomo verso il suo sogno di scrittore e la sua realizzazione artistica. Ha esplorato lo scibile umano ed ha analizzato se stesso oltre al pensiero convenzionale circolante.L'ha combattuto con l'aiuto della musica e della letteratura e sicuramente con l'umorismo... anche qualche birra. Il finale mi ha stupita, è il giusto coronamento: molto bello! (riscatto della figura femminile molto apprezzato)
RispondiEliminarif. Nounours
RispondiEliminaGiusta e puntuale presentazione del romanzo, cara Nou.
Effettivamente, la figura della donna è centrale all'interno di un'incredibile serie di guai in cui il protagonista incappa... spesso anche per sua colpa!
La donna, che cerco di presentare non solo come amante ma anche come AMICA, come sempre può fare molto.
Abbraccione!
:-) un saluto!
RispondiEliminarif. Alessandra
RispondiEliminaCiao Ale!
Oggi voglio assolutamente pubblicare qualcosa...
Buon fine settimana!
non preoccuparti! basta che sia tutto ok!
RispondiEliminabaci!
Ciao, voglio rileggerlo con attenzione perché anch'io ho amato molto questo libro (ed essendo al momento un po' stanca, non vorrei fare commenti scemi lol). Ciao, a presto...
RispondiEliminarif. Licia Titania
RispondiEliminaCiao Licia!
Commenti scemi... tu? That's impossible!
Il romanzo merita in ogni caso una ri-lettura.
Appena avrò (metto ora da parte Bulgakov) dati più precisi ti chiederò qualcosa sui minatori di una zona del Galles...
Ciao!