Perché? Semplice: vorrebbe seminare la terribile strega Lina.
Come una persona anche scarsamente sana di mente possa solo pensare di sfuggire ad una strega rifugiandosi in una città infestata da presenze demoniache ed oltretombali come Praga, be’, questo sfugge alle mie (pur limitate) capacità di comprensione.
Però, chissà… Comunque, buona lettura.
Raggiungemmo la sede del concerto. Con fine senso della scenografia e dello spettacolo, in un parco era stato allestito un sapiente gioco di luci… consistente in una combinazione di torce e lampadine. Queste ultime facevano guizzare delle fiamme molto discrete, quasi riservate. L’effetto complessivo era misterioso e sympaticky. Avrei trovato del tutto logico veder sbucare dal buio un cavaliere senza testa che con la medesima sotto braccio, ci avesse salutato con un inchino per iniziare subito dopo a giocare a carte con un mago.
Il concerto iniziò con qualcosa di Mozart; sembravano le Contredanses ma non lo erano. L’orchestra attaccò piano, molto piano, quasi pianissimo. Sembrava che le note fossero una nebbiolina leggera che si sollevasse lentamente da terra per apparire, riapparire e scomparire. Il Castello sovrastava il parco ed incombeva sul pubblico e sugli orchestrali come una minaccia… o come una promessa? Il Castello sembrava un gigante che poteva abbracciarci o spezzarci in qualsiasi momento; faceva pensare a come, da bambini, molti di noi vedevano il padre… prima di diventare anche noi genitori e vivere e capire certe difficoltà. Intanto la musica saliva, scendeva, appariva, scompariva ed avvolgeva anche il Castello. La pietra era forte ma niente poteva resistere alla magia impalpabile della musica.
Johanna si sporse verso il lupo e sussurrò: “Che cosa pensi del primo violino?”
Ero dunque considerato un esperto in musica classica o per essere in questo caso più precisi, un mozartologo?
“Allora?”, tornò alla carica.
“Ha un’ottima tecnica, il primo violino. Sopraffina.”
Johanna si rimise comoda borbottando qualcosa. Quel che avevo detto era ovvio: non poteva certo guidare un’orchestra come quella una che usasse il violino per ammazzare le zanzare! Insomma, ero il solito italiano cafone ed ignorante… che oltretutto, non ci provava. Un italiano malriuscito.
Io ti ( lo) vedo invece come Hugh Grant in Notting Hill che impacciato tenta un aggancio con la ragazza che lo ha colpito ma finisce per parlare di pesche sciroppate! hehhehe
RispondiEliminaIl tuo stile mi piace proprio: né troppo descrittivo, né troppo scarno, ironia e follia pura a iosa e quel ritmo che non fa mollare la lettura.
RispondiEliminaSono sicura che se tu fossi stato parente o amico di "qualcuno che conta", pubblicato da qualche arcinota etichetta editoriale i giornali si sarebbero sperticati da un pezzo nel proclamare al mondo il tuo genio: lo scrittore rivelazione dell'anno, il nuovo Brizzi, il novello Buzzati...
Caro Riccardo, hai mai partecipato a qualche importante concorso letterario che possa metterti maggiormente in luce?
Lo meriti (non è piaggeria).
rif. logos nella nebbia
RispondiEliminaIl paragone, Lorenzo, è divertente e forse anche calzante.
Almeno quanto quelli che io o alcuni che conosco hanno fatto con l'ispettore Clouseau, mr. Magoo o Jerry Lewis!
rif. Sonia Ognibene
RispondiEliminaGrazie infinite ed anche imbarazzatissime per le tue care parole, Sonia!
Che dire?
Cerco di scrivere dove mi porta il... manicomio e spero davvero che l'effetto risulti piacevole...
Mi propongo di mescolare comico e drammatico, perchè penso che la vita sia fatta soprattutto di questi elementi.
Purtroppo, molte volte nella vita reale anche l'elemento comico può rivelarsi drammatico!
Ho partecipato ad un solo concorso letterario importante e non ho fatto "gol". Comunque, intendo riprovarci.
Un abbraccio e grazie ancora!!!
Si vede che il mondo non è ancora pronto per comprenderti appieno... ma quel giorno si sta avvicinando.
RispondiEliminarif. Sonia Ognibene
RispondiEliminaBeh, Sonia, speriamo!
In ogni caso, io sono uno che non punta tanto in alto.
La stima tua e di altre persone come te mi dà già molto...
Ciao!
Davvero bravo. scrittura che ipnotizza avvolgendoti e non permettendoti più di fermarti.
RispondiEliminarif. Daniele Verzetti il Rockpoeta
RispondiEliminaThank you, Daniele.
Dette poi da un poeta come te, queste cose non possono che far piacere.
Quel che cerco sempre di fare (i risultati non è detto che siano sempre buoni, però) è cercare di dare a quel che scrivo almeno un po' di "musica."
A presto!
Già il solo fatto che la storia sia ambientata a Praga... dove posso comprare il tuo libro? Lo cercherò in questi giorni e lo leggerò con piacere :) Mi sembra magico...
RispondiEliminarif. Selene
RispondiEliminaIn effetti, all'interno del romanzo Praga svolge un ruolo centrale...
Il campo d'azione riguarda anche altre città, a me comunque care ma certo molto meno celebri. Però Praga... regna.
Ti ringrazio in anticipo per l'eventuale acquisto!
Per trovarlo ti consiglio di guardare nella mia homepage, a sinistra, in coda alle copertine dei miei libri... alla voce "Dove trovare i miei libri."
Spero che il romanzo possa piacerti; di sicuro, è molto pazzo! Credo che mi somigli...
Ciao.
Levami una curiosità: magica scatola di cerini, cos'è? Molto ben scritto, ironico anche. Comunque il consiglio di partecipare a qualche concorso non saprei se dartelo visto come vanno a finire (allusione al festival di Sanremo). Ciao!
RispondiEliminarif. Mariacristina
RispondiEliminaSi tratta di una scatola appunto di cerini grazie a cui il protagonista può spostarsi su e giù per lo spazio-tempo.
Ma c'è anche di più...
Non posso dirti altro per non raccontare troppo...
Be', certo che il tema dei concorsi è da vagliare attentamente.
Spero che i prossimi concorsi letterari a cui parteciperò possano essere più seri di Sanremo.
Ciao!
Come ti invidio... Io ho paura di far leggere i miei scritti sul mio blog!!! Molto divertente il post :)
RispondiEliminarif. dautretemp
RispondiEliminaMacchè paura!
A parte che scrivi davvero bene, di che cosa dovresti aver paura?
Buttati e non pensare a niente.
La scrittura esiste perchè possa liberarci, altrimenti... semplicemente non esiste.
Vale forse la pena lasciare campo libero al nostro non sentirci all'altezza?
Ciao.
È stato il mago a levare la testa al cavaliere? se fosse cosí allora gli conviene farlo vincere, é pericoloso giocare a carte con un morto.:)
RispondiEliminaIl tuo racconto (Indroduzzione) mi ha portata indietro nel tempo, li quando andai a vedere il Nabucco di Giuseppe Verdi, Ope-Air. Fu appunto In un Giardino di un Castello che ci circondava con tutto il suo potere.
"Il Castello sovrastava il parco ed incombeva sul pubblico e sugli orchestrali come una minaccia… o come una promessa? Il Castello sembrava un gigante che poteva abbracciarci o spezzarci in qualsiasi momento"
Ecco proprio così era, come lo hai descritto tu, solo che non era a Praga ma a Stuttgart!
ja ja meine liebe Riccardo.
Abbraccio, ciao.
Sembra interessante ed avvincente e poi Praga è ricca di mistero e di fascino, città di streghe, di maghi, e del Golem. Ciao.
RispondiEliminaMolto coinvolgente il tuo racconto con lo sfondo del concerto ...un' originale metafora quella delle note che sembrano nebbiolina leggera....
RispondiEliminaHai un blog bello ed originale.
Ciao!
rif. Un tocco di Rosa
RispondiEliminaBe', Praga è la città dei misteri... perciò non si sa...
Comunque, anche i maghi sanno difendersi dai morti: questo perchè, secondo la letteratura di quel genere, pare che i maghi più potenti sappiano evocarli.
Certo, poi bisogna vedere quanto sappiano controllarli!
Noto con molto piacere che anche tu hai provato sensazioni simili a quelle che prova il protagonista del romanzo (e che ho provato anch'io visitando Praga).
Del resto, mi pare che Stuttgart, Stoccarda si trovi in Svevia e che anche lì sia esistita una tradizione relativa ai maghi.
Aufwiedershen, meine liebe Rosa.
rif. Anima triste
RispondiEliminaSì, Annamaria, spero che il romanzo risulti proprio come lo descrivi.
Ho cercato, comunque, di alternare o di intrecciare i momenti "gotici" con quelli comici.. senza dimenticare qualche città sarda e... Parigi!
In ogni caso è verissimo, Praga è nota soprattutto come un ricettacolo di esseri inquietanti e comunque, ben al di fuori del normale o del consueto.
Ciao.
rif. miryam
RispondiEliminaBenvenuta da queste parti!
Ti ringrazio per la stima, Miryam.
Mi piace giocare col linguaggio, renderlo (come nel caso della metafora che citi) un po' "musicale."
A presto, magari sul tuo blog!
Ho visto che anche da te la musica è di casa...
"Il Castello sembrava un gigante che poteva abbracciarci o spezzarci in qualsiasi momento; faceva pensare a come, da bambini, molti di noi vedevano il padre… prima di diventare anche noi genitori e vivere e capire certe difficoltà".
RispondiEliminaMmmmh, mi fa pensare molto questa tua metafora del castello, mi fa ripensare a mio padre...
Abbraccio forte!
Ciao!!!
rif. miriam
RispondiEliminaE' una metafora che ispira anche a me pensieri forse simili ai tuoi.
Quella di genitore (maschio o femmina non importa) è una condizione stupenda ma che comporta parecchie difficoltà e responsabilità.
Abbraccio forte anche da me!!!
Il piccolo "cerinaio", l'idea che possa con questi viaggiare nella dimensione spazio-tempo è esilerante. Una magnifica favola moderna con uno scenario cavalleresco. Stupendo il castello avvolto dalla nebbiolina della musica fra bassi e alti. Avrebbe potuto sbilanciarsi nella valutazione sonora del violino, ma certo era preso da altri pensieri, non hanno onorato il "latin lover" italiano per eccellenza ma hanno dato un valore più romantico ai restanti connazionali.
RispondiEliminaOra vorrei saperne di più, mi tocca acquistare il Tuo libro :)
Ciao
rif. Francy274
RispondiEliminaEh, che dire?
L'idea di viaggiare nello spazio e nel tempo grazie ad una scatola di cerini anzichè con una macchina del tempo, mi sembrava caruccia.
Noto con piacere che ne condividi la paradossalità o per usare una parola meno impegnativa, la follia...
Castelli, Mozart e Praga, poi, saranno sempre amici miei.
Chissà che cosa ne pensa Luigi; soprattutto di me o del mio alter-ego alle prese con Mozart!
Comunque, se acquisterai il libro, per me sarà un grande onore di cui ti ringrazio anticipatamente.
Ciao!
Bello a partire dal titolo: davvero efficace!
RispondiEliminaRosamaria :-)
rif. anonimo
RispondiEliminaTi ringrazio, Rosa.
E' un ossimoro a cui sono molto affezionato e che significa tante cose.
Ciao!
Riccardo, i complimenti te li ho già fatti e li rinnovo, ma la cosa di cui ho avuto conferma che mi è piaciuta di più è la tua ironia, l'immagine del violino per scacciare le zanzare è geniale :-)
RispondiEliminaun abbraccio
Riccardo sei molto bravo.
RispondiEliminaPer farti conoscere di più, inserisci i tuoi articoli su OKNOtizie di Virgilio.
I tuoi post meritano una diffusione maggiore.
T.
C'è molta magia in questo tuo scritto, dalla scelta della città al discorso sulla scatola di cerini. Idea da letteratura classica, novecentesca, se posso dire. Niente postmoderno, che ormai è già antico ...
RispondiEliminagrazie, sei sempre gentilissimo, adesso però corriamo in libreria ad acquistare Il gioioso tormento, visto il tuo post ci sembra molto interessante
RispondiEliminaun caro saluto
imma e graziella
sono felice di aver ricevuto un tuo commento e di aver scoperto il tuo blog, adoro la filosofia e mi propongo di leggere i tuoi libri quanto prima , dalle recensioni penso che mi piaceranno di sicuro
RispondiEliminaBuona giornata
Graziella
rif. Ormoled
RispondiEliminaTi ringrazio ancora, Ormoled
L’immagine poi del violino in funzione antizanzare mi è venuta così, in modo naturale.
Forse non dovrei dirlo io, ma piace perfino a me che l’ho inventata!
Un abbraccio a te.
rif. Magocamillo
RispondiEliminaMuchas gracias, Camillo.
Grazie anche per il consiglio relativo a Oknotizie di Virgilio, anche se ho vari limiti sul lato tecnico…
Comunque, ci faccio più di un pensierino.
Ciao!
rif. Alligatore
RispondiEliminaCondivido la tua critica al postmoderno, Ally.
Forse nel classico possiamo ancora trovare tanto di nuovo, se solo ci diamo la pena di cercarlo.
E’ una questione di scavo e naturalmente, di passione.
Di tanta, tanta passione.
rif. Graziella e Imma Sotgiu
RispondiEliminaFortunatamente io posso dire lo stesso di voi!
E grazie per la fiducia, sincera come è sempre la gente dalle vostre parti.
Un caro saluto a voi.
rif. Graziella e Imma Sotgiu
RispondiEliminaLa stima è reciproca, Graziella.
Considero inoltre molto importante un contatto con persone che abitano in altra zona della Sardegna.
Non per gretto regionalismo, ma perché penso che spesso una delle nostre rovine peggiori, come sardi, sia consistita nella non-comunicazione tra aree culturali e geografiche in fondo simili per storia e tradizioni (pur senza negare l’esistenza di rilevati differenze).
Quanto alla filosofia, sinora ho pubblicato solo della narrativa, benché in essa la filosofia faccia forse capolino, ogni tanto.. ma in modo non accademico, leggero.
Se però può interessarti, ho curato un’ed. delle “Lettere dal carcere” di Gramsci (Davide Zedda Editore) preceduta da una mia introduzione (pp.7-24).
Ed a breve usciranno altre edizioni delle opere di Gramsci “La questione meridionale” e “Sotto la Mole”, anch’esse precedute da miei saggi a carattere introduttivo.
Come mi pare si dice dalle tue parti… salude!
E' un bellissimo romanzo da leggere con il fiato sospeso... il castello mi incanta e mi fa paura anche a vederlo da lontano...ma la città di Praga mi ha sempre affascinata e prima o poi andrò a visitarla! Sei un grande scrittore...e ti auguro un grandissimo successo!
RispondiEliminaGrazie per le parole lasciate nel mio post dove ti ho risposto!
rif. Antonella
RispondiEliminaLa tua attenzione e sensibilità mi aiuta a credere che si tratti veramente di un romanzo così bello... Grazie!
Praga è una città unica, visitarla è come fare un tuffo nel passato ed in un certo senso, anche in noi stessi... nella parte più problematica di noi stessi.
Ho letto la tua risposta, che ho gradito molto. Come canta Ligabue: "Certe luci non puoi spegnerle"...
Ciao!
Sei grandeeeeeeeee!!! Amo anche Ligabue!
RispondiEliminaP.S.: se ti fa piacere, ti aspetto sul mio blog Rock Music Space per commentare un pò ciò che scrive Nella Crosiglia... piccole pillolette graziose per il momento! Grazieeeeeee!!!!!
rif. Antonella
RispondiEliminaMolte molte molte molte grazie, Antonella!
Certo che mi fa piacere, passo subito, tranquilla.
Inoltre, mi chiedo come si possa fare a meno del rock, a 'sto mondo... e se è per questo, anche in qualsiasi altro!
Ciao!!!
ci<o Riccardo, le mie pillolette resteranno sempre pillolette, se ti interessano....non hanno nessuna velleità intellettuale, ma solo vita vissuta, musica e danza! Non posso essere messa al tuo pari, il mio discorso è molto più leggwero e ha solo la prestesa di sfatare qualche curioisità. Con grande simpatia ed ammirazione.
RispondiEliminarif. Nella
RispondiElimina"Solo" vita vissuta, musica e danza?
E ti sembra poco?
Secondo me, l'arte nasce proprio da quegli elementi; non può, anzi, farne a meno!
Io scrivo con lo stesso entusiasmo che metto (e non è una battuta) nel giocare a calcetto, nel cantare qualcosa di Bruce o nel bermi una birra. Non mi considero, quindi un letterato.
Se si prescinde dalla vita vissuta, anche la letteratura si riduce ad esibizionismo, narcisismo ed in definitiva... ad una noia tremenda!
Poi uno può anche acquisire un po' di tecnica, ma è sempre la vita che dà il "la."
Simpatia ed ammirazione sono reciproche!
P.s.: per spiegarmi meglio su letteratura e vita vissuta: quanti poeti conosciamo che abbiano saputo scrivere qualcosa come "Jungleland" di zio Bruce, come lo chiami simpaticamente tu?