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giovedì 12 maggio 2011

Su “Summer of ‘69” (e non solo) di Bryan Adams


Ci sono delle canzoni magari non tanto complesse ma di forte impatto. Se parliamo di rock, a me piace sentire una bella chitarra ritmica, una voce ruvida, un basso ed una batteria essenziali, un sax potente. Non sto dicendo che quello sia o debba essere il rock; sto dicendo che è soprattutto quello il rock che piace a me.
Fine della parentesi (di solito, dopo la decimillesima smetto).
Uno dei brani che per me dovrebbe essere insegnato in un’ipotetica università del rock ‘n roll è Summer of ’69 di Bryan Adams; in quella facoltà io farei al massimo le pulizie, ma pazienza.
L’estate del 1969 inizia con un duro riff di chitarra e racconta la tipica, forse l’eterna storia (sia pure senza troppo estro narrativo) del rock. I got my first real six-string/ bought it at the five-and-dime/1, canta il buon Bryan: avevo la mia prima vera chitarra/ comprata al five-and dime.
Il ragazzo di Summer dice: la suonavo till my fingers bleed, finchè le mie dita sanguinavano. Quando è molto giovane, per l’appassionato di rock quello è una questione di vita o di morte.
Ma: “Jimmy quit and Jody got married”; è anche il momento in cui qualcuno lascia il gruppo, qualcun altro si sposa ecc. Si cresce, come si dice; o si cambia.
Con la fine dell’estate che seemed to last forever, sembrava che dovesse durare per sempre, si vede come  niente possa durare per sempre. Comunque, il protagonista afferma: “Those were the best days of my life”, quelli erano i migliori giorni della mia vita.
Del resto: “Standin’ on your mama porch/ you told me you’d wait forever/ oh and when you held my hand/ I knew it was now or never/, seduti sotto il portico di tua madre/ dicevi che mi avresti aspettato per sempre/ e quando stringevi la mia mano/ sapevo che sarebbe stato ora o mai.
Ma ripetiamo: niente dura per sempre, né una rock-band né l’amore, se Adams canta: “And now the times are changin’/ look at everything that’s come and gone/ sometimes when I play that old six-string/ I think about you wonder what went wrong, ora i tempi sono cambiati/ guardo a tutto quel che è venuto ed andato/ a volte quando suono quella vecchia chitarra/ penso a te e mi chiedo che cosa andò storto.
Già, perché all’inizio del brano il protagonista dice che avrebbe dovuto sapere che non sarebbero mai andati far, lontano; comunque che cosa puoi fare quando sei young and restless, giovane ed inquieto?
Stando alla storia raccontata dagli ottimi Jagger e Richards in Street fighting man:But what can a poor boy do/ except to sing in a rock ‘n roll band/ ‘cause in the sleepy London town/ there’s just no place for street fighting man, ma che cosa può fare un povero ragazzo/ tranne cantare in un gruppo rock/ perché nella sonnolenta Londra/ non c’è proprio posto per un combattente di strada.2
E la città del protagonista di Summer non è Londra, probabilmente è solo una piccola città di provincia; Adams sviluppa il tema nel singolo Rebel, contenuto in Into the fire.
Del resto, come canta zio Bruce in Rosalita:Now I know your mama, she don’t like me ‘cause I play in a rock/ and roll band”, so che non piaccio a tua madre perché suono in un gruppo rock.3
Comunque, in fondo che cosa cercava il protagonista di Summer? Un po’ di divertimento, l’amore, seguire strade creative e forse, diverse… magari con una chitarra in mano. Forse questo era troppo, o troppo poco… chissà.
In Summer Adams canta: “And if I had a choice/ Ya- I’d always wanna be there, se potessi scegliere/ vorrei essere sempre lì; ancora ”nell’estate” del 1969, insomma.
Il che ci porta a chiederci: ma il rock non sarà un sogno d’eterna giovinezza, qualcosa quindi di impossibile e forse anche di poco sperabile?
L’idea o l’ipotesi è tutt’altro che peregrina, ma io penso che valga solo per chi decida di fermarsi lì; non vale per chi decida d’andare avanti e d’utilizzare il rock come una grande fonte d’energia e d’ispirazione per la propria vita… perfino quando non faccia più attivamente del rock.
Infatti, come scrive Dave Marsh nel suo 2° libro su Springsteen (Glory days) col tempo sembra che quei pochi accordi diventino + importanti di quando avevamo 17-19 anni, benché (questo lo dico io, per quel poco che vale il mio pensiero) ad un livello più complesso e problematico.
Di certo, come ho detto in altri post rifacendomi ancora a Marsh, nella stessa Born to run di Bruce ed in quelle auto lanciate in corsa possiamo trovare del fatalismo, una sorta di condanna a correre… come in una versione moderna del mito di Prometeo… con tanti Prometei, ognuno incatenato in eterno a quelle 4 ruote.
Ma (ecco la complessità tematica di una musica tecnicamente poco raffinata come quella che piace a me) già nel successivo Darkness on the edge of town Bruciuzzo iniziò a parlare anche d’altro.
Alla fine, condivido il parere del grande Dylan quando in Forever young canta: “May you have a strong foundation when the/ winds of changes shift”, possa tu avere una base solida quando soffiano i venti del cambiamento.4
Tornando ad Adams: quella base strong, forte, solida ti permette di fare la tua scelta anche con la giusta dose di dubbio, che però non impedisce appunto la scelta.
Infatti in Rebel Adams conclude: “For a moment he stands undecided/ looking back on the days of his youth/ as two worlds collide in a moment of truth/, per 1 istante rimane indeciso/ guardando indietro ai giorni della sua giovinezza/ come 2 mondi che si scontrano nel momento della verità.
Per un istante, ma poi capiamo che il protagonista di Rebel lascerà la città benché pensi a suo padre ed al padre di suo padre “prima di lui” ed a come lui sia o sia stato “il primo ad andarsene.”
Insomma: un po’ di rimpianto, che è anche un legame col passato rimarrà, perché noi siamo anche il nostro passato… ma non si vivrà in un’eterna estate o in una continua giovinezza.
Del resto, come canta Adams in Summer “non c’è alcun vantaggio nel lamentarsi” “when you got a job to do”, quando hai un lavoro da fare.

Note

1) Non so tradurre l’espressione “five-and-dime”, che comunque dovrebbe corrispondere a qualcosa come un negozio di articoli venduti a basso prezzo.
Comunque, per i testi di Adams cioè Summer of ’69 e Rebel il colpevole delle traduzioni sono solo io.
2) Per la traduzione dei versi di Street fighting man dei Rolling Stones mi sono avvalso del lavoro compiuto da Pani Galeazzi in “Rolling Stones. Volume primo, Arcana editrice, Milano, 1983, pp. 186-187.
3) Dei versi di Rosalita ho proposto la versione che troviamo in Bruce Springsteen, Arcana editrice, a c. di Guido Harari, Milano, 1981, pp.80-81.
4) Per la traduzione dei versi di Forever young cfr. Bob Dylan. Tutte le canzoni (1973-1980), Lato side 41, Milano, 1980, pp. 56-57.
D’eventuali errori, forzature ecc. sono… fucilabile solo io.

33 commenti:

  1. Io non esistevo nel 69 ma la loro musica è eterna, questo è vero ma di un gruppo ti sei dimenticato i magici QUEEN !!!!

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  2. rif. Marianna
    Ciao Marià!
    Sì, è vero, i Queen sono stati davvero grandi. La voce di Freddie Mercury, quella in particolare è stata unica, non c'è niente da dire...
    Salutone!

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  3. "Insomma: un po’ di rimpianto, che è anche un legame col passato rimarrà, perché noi siamo anche il nostro passato… ma non si vivrà in un’eterna estate o in una continua giovinezza"

    E' questo, Ric, è proprio questo il Rock ke continuiamo a suonare e a sentire. La percezione ora è diversa da allora ma sensazioni ed emozioni sono le stesse. E allora? Siamo noi a non esser cresciuti o è il Rock ke è eterno? Le stati no, quelle sono state e saranno x sempre diverse, ma noi Ric abbiamo il potere di "congelare" anche al caldo sole le emozioni più grandi ke il passato ci ha donato. Ricchi d'una cultura musicale che ora è quasi sparita (non dico che oggi non ci sia buon Rock, ma col tempo s'è imbastardito anke quello), noi, o almeno io, ke ho amato gruppi musicale singoli cantautori per lo più inglesi, americani e tedeschi, abbiamo sicuramente conservato un tesoro musicale che i giovani d'oggi stanno tentando di recuperare....ma con i nostri vecchi brani, però:))))))))
    Besos!
    Elisena

    P.S.:blogger ha incasinato tutti i blog...sono spariti commenti, forto, sono tornati pubblicati post che erano stati corretti...etc etc (non ho il raffreddore). Beh, pazienza....mal comune mezzo gaudio!
    'notte 'notte

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  4. Summer of '69 è una brezza di nostalgia,
    qualcosa che scorre dentro di noi, a volte in silenzio, a volte più prepotente. Tu scrivi:
    "ma il rock non sarà un sogno d’eterna giovinezza, qualcosa quindi di impossibile e forse anche di poco sperabile?"
    Secondo me può essere proprio così, tranne che, in alcuni momenti, non mi riesce di trovarlo poco sperabile.
    Grazie per questo intenso e ben concepito post, Riccardo. Altro che fucilabile :)
    Ciao,
    Lara

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  5. rif. Joe Black
    E' ESATTAMENTE quello che intendevo, Elisè!
    Molto interessante, inoltre, la considerazione da te svolta circa il "recupero" di quel tesoro da parte dei giovani.
    Infatti, da tempo parlando con alcuni ragazzi (sia maschi che femmine) vedo che insieme ai gruppi nuovi ascoltano anche Santana, i Led Zeppelin, i Sex Pistols, i Clash, gli Stones etc. etc. (non sono raffreddato neanch'io!).
    E questo mi porta ad ipotizzare l'esistenza di una tradizione perfino all'interno dello stesso rock: con dei maestri, dei brani canonici,uno stile determinato e così via.
    Tutto questo è' molto bello: significa che il rock sarà anche entrato negli anta, ma che sta ricevendo nuova linfa.
    E poi ci siamo anche noi, no? Un po' più vecchi rispetto a quealche tempo fa, ma ancora belli carichi, quando è il momento, dico bene?
    Come cantavano gli Who, long live rock!
    Quanto a blogger... 'nnnggg!
    Besos!

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  6. rif. Lara
    Giusta osservazione, Lara: in effetti, sulla questione del "poco sperabile" mi sarei dovuto spiegare meglio.
    Intendevo dire che viene il momento in cui si cresce e che non si può pretendere nè sperare di rimanere eternamente giovani.
    Ma naturalmente, il legame col nostro passato rimane ed è importante che dentro di noi non scompaia l'entusiasmo, la voglia anzi l'ANSIA di capire come rendere la vita più giusta, vera ed interessante (anche a costo di passare per illusi o esaltati) e di rifiutare ciò che ci schiaccia, ci opprime e vorrebbe ridurci ad essere dei "tasti" anzichè degli "uomini."
    Emh,... pardon ma questa dei tasti l'ho presa non dalla cultura rock bensì da Dostoevskij, "Ricordi dal sottosuolo."
    Grazie per la stima, cara Lara, come sai reciproca!

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  7. Mi hai fatto tornare indietro tanti anni,quando mangiavo pane e rock,gare al mare,nelle balere lungo il fiume.Ma avevo anche passione per i cantanti melodici,insomma tutto quello che era musica.Ultimamente mi sono vista il miusicol degli Abba con Marilyn Streep che mi è piaciuto moltissimo.Scusa se non hò scritto bene l'inglese.
    Ciao Riccardo buona domenica.

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  8. Quanto pane e Rock ho mangiato,le gare di ballo al mare,oppure nei piccoli chalet lungo il fiume.
    Sono ricordi indelebeli,a parte che la musica mi piaceva tutta,anche la melodica.
    Ultimamente ho visto il miusicol degli Abba Mamma Mia con Meryl Streep una cosa che mi ha veramente emozionato.
    Ciao Rick buona domenica.
    PS Per scriverti mi ci vuole sempre due volte,speriamo che questa volta vada.

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  9. Questa è la quarta volta che vorrei rispondere,ma a questo punto rinuncio.
    Forse domani riproverò
    salutoni.

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  10. rif. la fenice risorta
    Ciao Lidia, mi è piaciuto molto il tuo abbinamento pane e rock, chalet, balere lungo il fiume ecc.!
    Quella era una dimensione forse più genuina e direi anche esaltante del rock...
    Più in generale, la musica (purchè di buona fattura) è tutta buona, anche quella melodica; purchè, per quanto riguarda me, non si tratti di musica troppo sdolcinata.
    Non ho visto il musical sugli Abba ma penso che sia piuttosto divertente; questo, a giudicare almeno dai provini (quelli che ora chiamano "trailers").
    Non preoccuparti per l'inglese: di sicuro, spesso lo sbaglio anch'io!
    Ultimamente ho avuto anch'io dei problemi con post e commenti, c'era qualcosa che non funzionava bene un po' per tutti.
    Buona domenica ed a presto!

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  11. IL primo commento era il mio e parlava dei magici QUEEN e, ribadisco ciò che ti dissi io nel 69 non c'ero perciò non potrei giudicare ma posso dire la musica rimane sempre eternaa per chi la ama !!
    Io in primis caro mio scrittore !

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  12. rif. Marianna
    Sì, condivido ora come allora!
    Purtroppo "blogger" perse il tuo commento così come la mia risposta; mi spiace ma non era colpa mia, 'nngg!
    Freddie Mercury rimarrà senz'altro una delle più grandi voci del rock, andrebbe riscoperto.
    Buona domenica!

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  13. La musica di qualsiasi genere è sempre stata una fonte di ispirazione nell'uomo ed ha segnato passaggi importanti, a volte netti, a volte con sfumature. Non me ne intendo particolarmente dei vari generi, che ascolto a livello emotivo, più che da buon conoscitore. Ma ritengo che l'importanza della storia che si nasconde dietro ad ogni genere musicale,vada riscoperta ed insegnata, soprattutto in questo momento di incertezza e di mancanza di valori ed esempi da seguire.
    Quanto può far crescere un uomo un insieme di note sparse ma armoniose in cui potersi riconoscere!
    Ciao

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  14. rif. spaziocorrente
    Benvenuto, spazio!
    Sono d'accordo, al di là dei vari generi musicali, la musica è una grande forza che può migliorarci, farci crescere e contribuire a combattere tanto dolore ed incertezza che a volte sembra dominare la nostra vita.
    Certi stili sono più istintivi, come per es. il rock, altri più riflessivi o necessitano comunque di una ascolto più riflessivo (canto gregoriano, musica classica ecc.) ma comunque, la musica è sempre grande.
    A presto!

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  15. Ciao Riccardo! Sono sicura di aver ascoltato la musica di cui si parla in questo post, ma ho il difetto di non riconoscerla dai titoli, come non riconosco tante altre opere e testi dai titoli. Però se la sento la riconosco come musica quotidiana magari trasmessa dalla radio o uscita dall'hi-fi dei miei figli.
    Sono passata soprattutto per un saluto e per dirti che avevi ragione tu nel vedere la situazione politica. Pare proprio che le persone abbiano compreso il limite insuperabile dell'arroganza. Speriamo che i ballottaggi favoriscano maggiormente questa tendenza. Ora mi sembra che stia ritornando al clima della normalità politica, con rappresentanti che vogliono fare qualcosa di interesse per tutti i cittadini: incrociamo le dita!
    Un abbraccio
    Nou

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  16. rif. Nounours(e)
    La musica è ovunque, l'importante è che continui, come dico sempre a "rimbalzare"...
    Quanto alla previsione da me azzeccata, ovviamente sono molto contento, anche perchè... per una volta ne ho indovinata una!
    Speriamo davvero che il tuo auspicio si avveri; anche per questo mi associo allo scongiuro!
    Ti abbraccio anch'io.

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  17. Summer of 69,una delle "mie" canzoni!Quando sono in macchina e ascolto la radio spero sempre che la programmino;a quel punto alzo il volume e la canto a squarciagola.Per poco più di tre minuti il tempo sembra fermarsi.Grazie alla metà maschile dell'orecchio(più grandicello della sottoscritta)che mi ha regalato Reckless per un mio compleanno:)

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  18. rif. Euterpe
    Ciao Eutè, bentornata!
    Il pezzo in questione è davvero un gran rock e confermo, durante il suo ascolto sembra proprio che il tempo si fermi.
    Ma qui comincio di nuovo ad esaltarmi con la mia, personalissima metafisica del rock 'n roll, allora forse è meglio che fermi...
    "Reckless" è un disco straordinario, infatti il duetto tra B. Adams e Tina Turner in "It's only love" è da antologia!
    A presto e grazie per esser tornata.
    P.s.: devo trovare il modo di compiere un'incursione sulla tua radio, prima o poi.

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  19. Sempre interessanti e piacevoli i tuoi discorsi sulla musica e poi mi sembra anche di ritrovare un modo di ascoltare che condivido. Un caro saluto, Fabio

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  20. rif. Blogaventura
    Grazie, Fabio!
    Se poi c'è anche un "comune sentire", allora la musica è anche più piacevole e comunicativa.
    A presto!

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  21. Ciao Riccardo,vorrei essere preparata per commentare il tuo post.Ma il Rock è arrivato
    dopo,diciamo che era molto più giovane di me...
    Certo,l'ho segiuto,anche tramite i miei figli che mi hanno lasciato in casa un mare di dischi.Quasi quasi,mi hai fatto venire voglia di riascoltarne qualcuno di quei vecchi vinili.
    Una buona scusa,comunque piacevole,per lasciarti un saluto.

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  22. rif. chicchina
    Per quanto riguarda te, il rock può anche essere un modo per compiere una sorta di viaggio nel passato... dico bene?
    Al periodo in cui i tuoi figli erano ragazzi.
    A parte questo, quei "vecchi vinili" hanno un valore... sia economico che affettivo.
    E comunque, va benissimo qualsiasi motivo per lasciare un saluto, veramente.
    Passerò presto da te, ciao!

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  23. rif. La Mente Persa
    Sono d'accordo con te al duemila %, Gio!
    Penso che un pezzo come per esempio "Out in the street" esprima egregiamente quello che hai detto.
    Per non parlare di "Badlands", quando Brucieddu parla del fatto che "non è un peccato essere contenti di essere vivi."
    P.s.: alla fine ho potuto pubblicarlo, il commento!

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  24. Ho letto che come dici tu "azzecchi" le previsioni, allora fai una cosa spremiti forte forte e, dai 3 numeri a lotto! baciotti

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  25. rif. Marianna
    Eh, non esageriamo... diciamo che ogni tanto (ogni tanto) ci azzecco.
    Per il Lotto, comunque, mi sto attrezzando.
    Magari con quello azzecco davvero e ci guadagno anche qualcosa.
    Kissotti.

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  26. Il buon vento delle amministrative risuona d'una melodia inebriante! Grande, grande, grande!
    E' proprio vero?
    Ciao :)

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  27. rif. Nounours(e)
    Sì, è vero, confermo!
    E come cantava il grande Bertoli: "Eppure il vento soffia ancora..."
    A presto ed abbraccione!

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  28. Ciao, Prof. Passo x lasciarti un salutone e ricordarti che dopo la Pasqua viene il Ferragosto. Attedo x quel momento un tuo post!
    So ke sei impegnatissimo, ma....mi manchiiiii!
    Un abbraccione pieno di besos!
    Elisena

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  29. rif. Joe Black
    Ciao Eli, tranquilla, in settimana pubblicherò un altro post.
    Ne ho pronti (da tempo) almeno 10 o 12, ma per vari motivi preferisco pubblicare qualcosa di nuovo.
    Il tuo allegro affetto è contagioso, comunque. A presto e strabesos!

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  30. Che piacere , caro Riccardo , leggere un tuo pezzo. Sembro quasi estranea al tuo blog, ma non è così, varie vicende , indipendenti dalla mia volontà, a volte mi impediscono di partecipare.Mi inorgoglisce che a te piaccia il rock, quel sapore di ruvido che si attacca poi anche alla pelle, che a basso prezzo( five and dime) ti fa correre per le strade polverose, con la speranza di trovare sempre un domani diverso. Con ammirazione e simpatia. Nella

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  31. rif. nella
    Purtroppo, Nella, a me capita lo stesso, mannaggia!
    Tra l'altro, spesso ho delle difficoltà ad inviarti dei commenti sul blog: e mi dispiace molto perchè da te si trova della scrittura in rock di prima qualità.
    Il rock, poi, è la nostra vita: ed è un miracolo che che una musica in apparenza scarna, possa comunicare emozioni tanto intense!
    A presto da te, con la stessa ammirazione e simpatia!

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  32. Grazie grazie ed ancora grazie caro Riccardo! Spesso le difficoltà ci dividono , ma i pensieri sempre ci uniscono...un grande abbraccio e .. enjoy always the music, Nella!

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  33. rif. nella
    Vero, anzi più vero del vero!
    carissima Nella, stasera indovina chi stavo ascoltando...però è stata dura. Molto, troppo.
    Long live rock e Clarence, aiutaci tu!

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