sabato 19 dicembre 2015
Scusa, ti richiamo!
Scusa, ti richiamo!,
è la risposta che
certi danno quando non hanno voglia di sentirci.
O
quando vogliono farci credere d'essere occupati. Perché molte volte
non hanno proprio niente da fare, ma non hanno il coraggio
d'ammetterlo... né con noi né con se stessi.
Be',
forse a volte sono davvero occupati;
ma allora, perché Satanasso non spengono il telefono?
Secondo
me perché vogliono far sapere che appunto sono occupati. Cercate di
capirli, poveretti: loro hanno così tanto da
fare e noi come ci permettiamo di
non saperlo? Forse fa parte del loro durissimo sgobbare il fatto di
farci sapere che non hanno un attimo di respiro.
Perciò
ci richiameranno, su questo non dobbiamo nutrire alcun dubbio. Questo
annuncio di futura chiamata è proclamato con voce metallica e tono
quasi intimidatorio; di sicuro, parecchio infastidito.
Solo,
non si sa quando ci
richiameranno. Né possiamo chiederlo: sarebbe considerato segno di
maleducazione.
Del
resto, non appena iniziamo a dire: “Sì, ma scusa, io vorrei sapere
se...”, loro ci chiudono il
telefono in faccia.
E non richiamano.
Mai.
Per
niente al mondo.
Ho
notato (e l'ha notato anche la mia faccia, ormai parecchia tumefatta)
che di solito si comportano così: ufficiali; banchieri;
ecclesiastici; commercialisti; avvocati; professori universitari;
medici; funzionari di enti pubblici e/o privati; belle ragazze;
idraulici.
Non
è quindi questione di colore della pelle, religione, età, sesso,
professione ecc.
Ma
c'è qualcosa che accomuna tutti questi tipi umani: il potere.
Per motivi spesso discutibili o casuali, ognuno di questi tipi si trova al
di sopra di tanti altri.
Ma
voi ce lo vedete un operaio, un ragazzo o una ragazza di call
center, un lavapiatti, un contadino, un precario della scuola, un
soldato semplice, un piccolo impiegato, un disoccupato, un
immigrato o chi volte voi, a rispondere così?
Sì,
qualche P.U. (perla umana) potrà anche essere occupata. Ma potrebbe
comunque risponderci in modo meno sbrigativo e diciamolo pure,
sprezzante. Il sapere però d'avere il coltello dalla parte del
manico fa sentire certe persone dei padreterni.
Perché
certo, anche a parte tutto questo, c'è qualcosa che sta alla base di
certi comportamenti: la semplice, volgarissima maleducazione.
Che non necessita di ulteriori aiuti, sia pure tecnologici.
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... una risata li seppellirà!
RispondiEliminaLa tecnologia attuale ha aiutato non solo il proliferare facile della maleducazione ma anche il costruire con maggiore facilità barriere di isolamento da tutti gli altri salvo che non si tratti di condividere su fb quello che si sta mangiando o altre banalità del quotidiano.
RispondiEliminaA volte mi viene da pensare che il telefonino e internet abbiano peggiorato la qualità delle nostre comunicazioni, migliorando solo la quantità.E' per questo che sono uscito da Facebook, dove avevo oltre 1000 "amici", che solo su Facebook erano amici. Sic.
RispondiEliminaOppure sono così annoiati che non hanno neanche voglia di parlare. Bello questo post!
RispondiEliminarif. Alligatore
RispondiEliminaCaro, Al, lo spero. Lo spero proprio!
Accidenti...
rif. Daniele Verzetti il Rockpoeta
RispondiEliminaSono d'accordo, Daniele.
Purtroppo, tutto questo è stato reso ancora più devastante dalle scelte delle persone, almeno: dalle scelte di alcune di loro.
E così, certe barriere finiscono per diventare sempre più alienanti!
rif. Franco Zaio
RispondiEliminaForse la gran velocità velocità nel comunicare tende a favorire una comunicazione priva della sufficiente riflessione, capacità di analisi ed autoanalisi.
Come dire? Comunicare di più ma comunicare peggio...
Quando poi c'è anche la maleducazione... è fatta
rif. Paola D.
RispondiEliminaGrazie per aver apprezzato queste righe!
E' vero, molte volte c'è chi si fa dominare dalla noia.
Noto che capita (non so, ho questa impressione, magari sbaglio) soprattutto ai giovanissimi, nonostante tutta la tecnologia che hanno a disposizione!
Auguri, mio carissimo amico!
RispondiEliminaSonia Ognibene
RispondiEliminaContraccambio di cuore, carissima amica!
L'antivigilia di Natale ho avuto prova di una forma glaciale di maleducazione. Erano le sette di sera, forse un po' tardino qui in campagna e ho chiamato per fare degli auguri "veloci" a una vicina, per non disturbarla la vigilia che poteva essere piena di impegni natalizi, mi ha risposto il figlio e alla mia forma più gentile di poter salutare la mamma, mi ha risposto testuali parole:"la mamma è a tavola!" con un tono che non ammetteva repliche. Dopo essermi scusata, non ho, né più replicherò!
RispondiEliminaSono in ritardo con te Riccardo, ma sono sicura che accetterai gli auguri di buone festività e vacanze.
Un abbraccio
Nou
rif. Nou
RispondiEliminaCara Nou, sono in ritardo anch'io...!
Accetta comunque anche tu i miei auguri, per tanta serenità e felicità.
Quanto mi scrivi è sbalorditivo eppure, sta purtroppo diventando la norma: sembra quasi che per certe persone, la semplice cortesia sia qualcosa di... soprannaturale!
Con persone come quelle, è davvero bene se non tagliare i ponti, prendere almeno le distanze. E per molto, molto tempo...
Un abbraccio e di nuovo, auguri di vero cuore.
Riccardo
Questo post mi ha incuriosito, essendo da "molti post" che non ci sentiamo... ma non è per maleducazione, ne per altezzosità e minimamente per potere, o almeno lo spero, ah ah ah
RispondiEliminaQuindi non ti chiedo scusa, ma ti ringrazio di continuare a scrivere e lasciarmi l'opportunità di venirti a trovare, risponderti o no, capirti o travisare le tue parole, ma sapere che una persona come me ha voglia di condividere i suoi pensieri, le sue gioie, i suoi dubbi, le sue inquietudini, attraverso questo mezzo così distante ma altrettanto intimo.
Saludi e trigu Riccardo!
Maria
rif. Maria Valenti
RispondiEliminaMaria, ribadisco quanto ho già scritto da te: nessuna maleducazione o altezzosità, figurati, ma scherziamo?!
Piuttosto, scusa me per il ritardo con cui ti rispondo... ritardo da tardo impero catalano-aragonese!
Del resto, quando si lavora come facciamo noi, si capisce subito che non è stata ancora inventata la giornata di 48 ore... dico bene?
Salludi e trigu
Riccardo
ah ah, sono molto ignorante in storia... tutto dimenticato quello che c'era, ora sto ripassando per i ragazzini (mi è toccata anche storia) ma alla primaria ci si ferma al medioevo ;)
RispondiElimina"ritardo da tardo impero catalano-aragonese!" significa periodo di regressione e quindi frenata in ogni senso, anche in velocità? Buon fine settimana e che si dilati il tempo!
rif. Maria Valenti
RispondiEliminaE, il problema dei programmi.... non me ne parlare!
Se godessimo davvero di una certa autonomia, potremmo gestirli molto, molto meglio...
Sì, hai capito benissimo il senso del riferimento storico.
Soprattutto in Sardegna, poi, oltre al ritardo abbiamo avuto parecchie repressioni sanguinose da parte delle "autorità" spagnole...
Speriamo davvero che il tempo si dilati e buon fine settimana anche a te!