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domenica 23 dicembre 2018

Buon Natale da me e dal mio Interlocutore Immaginario


Sole su tutta Cagliari, sia pure servito da Dama Natura con un cocktail di vento freddo e di nuvolaglia intermittente. Dama Natura, probabile parente di Madama Dorè, di cui parlava De André in Volta la carta, è una mia buona amica.
Potrei stare ore a: fissare il gioco del vento che increspa il mare; le colonne di pioggia intensa come nebbia che si sposta facendo da taxi ai fantasmi ed alle streghe; i raggi del sole che fanno scintillare i prati come una cascata di diamanti (scusa, James Bond).
A circa 48 ore dal Natale tutto o almeno molto risulta meno brutale, ottuso, folle ed assurdo.
Ci illudiamo tutti di essere meno brutali, ottusi, folli ed assurdi, ma poiché siamo soltanto degli esseri umani, appunto ci illudiamo soltanto. Ma chissà che a volte perfino le illusioni non ci aiutino ad aprire gli occhi. Magari chiudendoceli. Magari facendoci sognare. Ma se puoi scegliere tra i sogni e gli incubi, perché dovresti scegliere gli incubi? Comunque, una realtà priva di sogni vale quanto uno zero spaccato.
A Natale sembra una persona gradevole perfino il mio Interlocutore Immaginario.
Eccolo! Ha portato la chitarra, allora io estraggo l'armonica. Suoniamo e nessuno dei 2 bada alle stecche dell'altro.
Sai”, dice tra un blues e l'altro, “penso che tu abbia delle possibilità. E mi fa piacere sapere che stai lavorando anche quest'anno. Te lo meriti perché in fondo, sei un brav'uomo.”
Grazie, I. I.”
Però non montarti la testa... ho detto che in fondo sei un brav'uomo.”
Beh, I.I., è già molto che tu mi dica una cosa come questa.”
Già. Comunque cerca di volerti bene, Riccardo. O almeno, fingi.”
V bene, però questo vale anche per te.”
Ci proverò, Ric. Ci proverò. E ricorda che non c'è dolore che non possa essere consolato né solitudine che non possa trovare compagnia.”
I.I., ora la butti in retorica. In ogni caso, quello che dici a me vale anche per te: non scordare che siamo la stessa persona. Come tu mi ricordi sempre...”
“Ah, adesso chi è il polemico, il cavillatore, l'attaccabrighe?”
“Hai ragione. Senti, ora che cosa suoniamo?”
“Non lo so, Riccardo... magari una versione rock di Silent Night? Così ne approfittiamo per augurare buon Natale a tutti quanti.”
Scusate, vado a cercare il plettro della Befana, ma visto che ci vorrà del tempo... buon Natale!
“Buon Natale anche dall'Interlocutore Immaginario!”



sabato 15 dicembre 2018

Pazienza e buonanotte



Dalla mia finestra
osservo e contemplo l'erba umida di vento marino
e di sole malandato.
Assorbo con la mente, con gli occhi e col cuore
il respiro e le promesse del passato
e spero di respirare
anche i sogni di un futuro
meno acciaccato di questo presente.

Da antiche città di mare
non molto distanti da grandi, grandissimi centri
di lotta, di riscatto e di miniera,
da quelle antiche città
mi arrivano suggerimenti, risate, spunti, forse anche sputi
per qualcosa che dovrebbe
farmi vivere meglio.

Ah, ma non sono un cavolo di poeta ermetico:
sono solo
(l'avrò già detto ma lo ripeto)
un povero cristo che vorrebbe dare
alla classe operaia
il suo sacro cuore da buffone intellettuale.
Sempre meglio di niente, comunque.

Raccolgo la sabbia coi gomiti poi
lascio che scorra via tra le dita
del goffo violinista di rime, simboli e giochi di parole
che sono o
che fingo di essere
(la goffaggine è però autentica).

Strappo l'erba coi denti e coi guaiti della mia armonica,
mastico il vento dei ricordi
marciando col mio orgoglioso zoppichio
verso la misteriosa nebbia dei domani...
per il resto,
pazienza e buonanotte.