giovedì 21 luglio 2016
I miei rapporti con maggio e con giugno
Maggio e giugno (giugno
soprattutto fino alla 1/a metà ) sono i miei mesi preferiti.
Questo anche se, istintivamente,
preferisco i mesi estivi: il mare ed il sole della 2/a metà di
giugno, luglio, agosto e buona parte di settembre, hanno su di me un
effetto davvero rigenerante.
Inoltre, per me è quasi
impossibile soffrire il caldo...
Ma maggio e la prima metà di
giugno possiedono qualcosa che va oltre l'estate:
intendo dei colori più tenui, più morbidi, un senso di liberazione
che coincide con la fine della scuola e che quando corro, mi fa
sentire più libero e vivo.
Quando
andavo ancora al liceo (accidenti, mi sono diplomato nel
1981, un'eternità!) dopo cena
io e gli amici scendevamo sotto casa ed alla luce dei lampioni,
organizzavamo delle indiavolate partite di calcio.
Be',
quando ripenso a quel periodo, quando ripenso al sollievo addirittura
fisico che provavo per
la fine delle lezioni, allora riesco a capire i ragazzini.: ricordo
che lo sono stato anch'io
e ricordo quanto mi pesasse non tanto lo studio, quanto l'ordinamento
quasi militare della scuola.
Soprattutto,
mi pesava l'atteggiamento distaccato di certi/e della mia classe...
che appartenevano alla Cagliari-bene di allora.
Ma
col tempo e col mio studio, con le mie letture, la mia scrittura,
col mio lavoro!, ho
capito ancor di più quanto ci fosse di fasullo in loro. Ho capito
quanto sia bello guadagnarsi da vivere con le proprie forze, con la
propria intelligenza, senza dover niente a famiglie potenti ed
ammanigliate come le
loro.
Vabbe',
polemica chiusa (in attesa della prossima)!
Un'altra cosa
che amo di maggio e di giugno è passeggiare in città e vedere e
sentire il volo ed il canto degli uccelli (ma questo anche stando
alla finestra): volo e canto che in quei mesi trovo particolarmente
fantasiosi e musicali e che davvero, mi tolgono qualcosa di pesante
dalla mente e dal cuore.
Ah, lo so: sto
scrivendo come Liala!
Allora andiamo
avanti.
Maggio e
giugno mi riservano dei tramonti meno infuocati di quelli estivi e
senz'altro meno malinconici e tristi di quelli autunnali ed
invernali.
Inoltre, è
bellissimo osservare la città dall'alto dei bastioni e seguire la
scia delle navi che abbandonano lentamente il porto, scomparendo
all'orizzonte come delle bizzarre formichine d'acqua.
E' inebriante
(ah, di nuovo il fantasma di Liala!), è inebriante, dicevo, stare in
balcone mentre la natura si mette l'abito da sera...
“Permette
questo ballo, Madama Natura?”
“Volentieri,
messere. Anche se (non me ne voglia) spesso lei, con la sua voce
ululante e la sua armonica sferragliante, ha un po' disturbato il mio
riposo...”
“La prego di
perdonarmi, Monna Natura. Sa, il lavoro precarissimus, gli anni che
passano ed una qualche mia tendenza all'ipocondria, hanno spesso
causato atteggiamenti che lei può aver trovato irrispettosi. Mi
scusi. Davvero.”
“Ah,
messere, la vita è troppo breve, talvolta perfino bella, perché la
si sprechi coi sensi di colpa. Dunque, danziamo!”
In maggio ed
in giugno io ballo molto: e non mi serve neanche la musica.
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Messere, lasci che lambisca il suo eminentissimo capo di auguri per il giorno che le diede i natali. Noi siamo grati al Cielo per questa grazia e ci auguriamo che i millenni a venire non ci trovino lontani da lei.
RispondiEliminaP.S. Con stima profondissima, sua locandiera.
Pur essendo nato qualche decennio dopo di te, e un po' più a nord, amo anche io il periodo estivo (da metà giugno ad agosto è perfetto), anche per la lunghezza delle giornate, che sembrano infinite(e da ragazzino lo sembravano ancora di più).
RispondiEliminarif. Sonia Ognibene
RispondiEliminaMilady, ricevo con vivo compiacimento gli auguri per il mio genetliaco, sperando che lei continui ad allietare la nostra mente coi suoi pregevolissimi scritti.
A propòs, a quando il prossimo?
IL suo umile scrivano.
Oh, Messere, di pregevolissimo non vedo versi nei giorni a venire, ma di modesti ne convengo. La Sua umilissima servitrice.
Eliminarif. Alligatore
RispondiEliminaSì, l'estate è straordinaria... crea quasi un'illusione di... immortalità (non chiamate la neuro, please!).
In effetti, da ragazzini ci sembrava tutto più possibile, anche il tempo. E lo spazio.
E si era più spensierati!
rif. Sonia Ognibene
RispondiEliminaMonna Sonia, in verità, la vostra modestia è pari solo alla versatilità della vostra penna.
Come cantavano li angli musicisti delle Pietre Rotolanti, Your servant am I ( o qualcosa del genere).
io invece non sopporto l'estate!
RispondiEliminarif. silvia
RispondiEliminaE dai, Silvia, perché?
Naturalmente, i gusti sono gusti.