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venerdì 2 luglio 2021

Domande e dubbi di un uomo misterioso


 

Sono seduto in questa stanza. Oggi, non domani.

Domani non è ancora arrivato: a quanto pare, non ha molta fretta. In effetti, non è che debba correre a prendere il treno, dico bene?

Il domani... sto parlando del domani.

Perché il domani (esattamente come l'ieri e l'oggi) appartiene al tempo. E che cos'è, il tempo?

Bella domanda! Per rispondere ad una domanda come questa, ci vorrebbe un filosofo.

Ma che cos'è, un filosofo?

Un filosofo è uno che pensa. Ma allora siamo tutti filosofi, perché qual è lo scimunito che non pensa?

Però non esageriamo... per esempio, le galline, i gatti, le pietre, le sedie e le melanzane (sebbene siano molto buone) non pensano. Sì, ma perché?

Vabbe', lasciamo perdere... tutte queste domande mi fanno venire un gran mal di testa; non starò mica diventando una melanzana?

Dovo sono i miei amici? Penso che stiano organizzando un torneo di calcio, oppure una bella partita a dadi. O forse sono andati a vedere le mummie al museo di arte egizia. Che tipi, gli Egizi! E che costruttori, che architetti!

Ricordo che mi piaceva molto studiare la storia: soprattutto quella antica; più era antica e più mi piaceva.

Adesso però sono seduto in questa stanza, nella stanza di una casa che non conosco. La casa è al buio, ma io non ho mai avuto paura del buio.... forse perché mi è sempre piaciuto tanto dormire. Sì, penso che sia per quel motivo.

Ho studiato molto: latino, greco, francese, filosofia, chimica, psicologia... Peccato però che ai miei tempi non esistesse una scuola di rock!

Non ho più un corpo. Cioè... il mio corpo è come un'ombra. Un'ombra, però, invisibile. O meglio: io la vedo, la mia ombra; è invisibile per gli altri.

Vorrei nuotare. Nuotare mi piaceva molto.

Vorrei avere ancora un corpo e magari anche le ali. Il becco, invece, non lo vorrei. Le piume, neanche: sporcherebbero i tappeti.

Sono pieno di dubbi e di domande, ma soprattutto, ho un corpo vuoto; per meglio dire, non ho un corpo.

Noi fantasmi siamo fatti così.




8 commenti:

  1. Mentre leggevo mi sentivo nei pNni di me... Morta! La differenza è che non ho mai studiato niente di antico. Poco anche di contemporaneo... Però ho capito subito che potevo essere quel fantasma o un vicino parente...
    Un abbraccio
    Nou

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  2. Bentornato Riccardo. Come sempre i tuoi racconti mantengono una certa suspense e una sorpresa finale. Penso che capiti a tutti sentirsi ogni tanto come fantasmi fuori dal tempo.
    Ti ringrazio per il tuo commento articolato però volevo dirti che il mio racconto è un altro. Si intitola "il primo ballo" e nel frattempo ho scritto altro.
    Ti auguro buone vacanze e un meritato riposo dalla scuola

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  3. ..sai che pensavo che i fantasmi nuotssero bene?ùsenza nemmeno bagnarsi
    :-p

    ma è vero che le melanzane sono molto buone, cosa che purtoppo non si puà dire per gli scemuniti

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  4. rif. Nou
    Ciao, Nou, come va?
    In effetti, il racconto parla di quel senso di inutilità che prima o poi, finiamo per provare tutti.
    Quello poi che uno può aver studiato, non è determinante, anche se può complicare o anche semplificare le cose: dipende dalle circostanze. Il discorso è così complicato che non so neanche io che cosa pensare...
    Un abbraccio anche da me!

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  5. rif. Paola D.
    Sì, Paola, sono senz'altro d'accordo: fuori dal tempo e spesso, anche da un mondo in cui non ci ritroviamo per niente.
    Scusami, passerò a leggere anche l'altro racconto.
    Buone vacanze a anche a te; quanto a me, come sempre, saranno vacanze in attesa di nuovo incarico: chissà quando e chissà dove.
    Ci si sente fantasmi anche per questo!

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  6. rif. alberto bertow marabello
    Sì, nuotano bene, ma hanno paura delle zanzare siberiane; il motivo non l'ho mai scoperto.

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  7. Ciao Riccardo!
    Passo per un saluto e per dirti che sono addolorata per la devastazione di questi giorni della tua Sardegna che è anche la mia Sardegna e di tutti gli Italiani, tranne dei malvagi che procurano gli incendi.
    Un abbraccio
    Nou

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  8. rif. Nou
    Ciao Nou!
    Ti ringrazio, cara amica, per queste parole di affetto e di vicinanza.
    Purtroppo, a questo mondo c'è chi non si rende conto di quanto male faccia: molti allevatori sono finiti in rovina...
    Per fortuna si è attivata una rete di solidarietà che ha visto il sostegno oltre che di pastori ed allevatori sardi, anche di altri appartenenti ad altre regioni italiane.
    Pochi giorni fa il tg della Sardegna ha intervistato un allevatore del Trentino, che ha garantito il suo (e quello anche di altri colleghi) sostegno.
    Un abbraccio e speriamo bene!

    P.S.: scusa se rispondo così tardi, ma sono "impigliato" nella caccia alla cattedra. Come ogni anno, purtroppo.

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