domenica 18 dicembre 2016
"Caino", di Josè Saramago
Si tratta di un romanzo dello
scrittore portoghese e premio Nobel per la letteratura 1998 J.
Saramago (1922-2010). Il suo Caino è un uomo che benché non sia
certo fiero d'aver ucciso il fratello, è fortemente turbato dalla
“giustizia” del Signore.
Nel denunciare quella giustizia,
il Caino di Saramago discute con Dio a per tu e spesso, dal testo,
spunta un umorismo sottile e gustoso.
Per es. il primo battibecco tra
Adamo ed Eva, dopo la cacciata dal Paradiso terrestre, mette in luce
una donna per niente sottomessa al marito...
“Su ciò che il Signore possa o
non possa, non sappiamo niente.” (Adamo).
“In tal caso, dovremmo forzarlo
a spiegarsi, e la prima cosa che dovrà dirci è il motivo per cui ci
ha fatto questo e a che scopo.” (Eva).
“Sei matta.”
“Meglio matta che paurosa.”
“Non mancarmi di rispetto”,
gridò Adamo, “io non ho paura, non sono pauroso.”
“E io nemmeno, dunque siamo
pari, non c' è altro da discutere.” (Eva).
“Sì, ma non ti scordare che chi
comanda qui sono io.”
“Sì, è ciò che ha detto il
signore”, convenne Eva, e assunse l'aria di chi non aveva aperto
bocca.
In seguito Eva si sente davvero
bene perchè: “Sperimentava, nello spirito, qualcosa che forse era
la felicità, o che almeno somigliava molto alla parola.”
Ecco: la parola,
che in greco si dice logos,
termine che significa anche ragione.
Vi è poi della simpatica malizia
quando lei, che insieme allo sposo muore proprio di fame, va a
cercare del cibo alle porte del Paradiso... ed avviene una sorta di
seduzione da parte del cherubino di guardia. O fu Eva a sedurre lui?
Comunque: “Quando Abele nascerà,
tutti i vicini si stupiranno del roseo biancore con cui è venuto al
mondo, come se fosse figlio di un angelo, o di un arcangelo, o di un
cherubino, non sia mai.”
I rapporti poi tra Caino ed Abele
saranno pessimi. Abele parla di sé come di un essere superiore e le
sue offerte al Signore sono sempre accettate alla grande; quelle di
Caino, invece... L'Abele di Saramago, più che una povera vittima
innocente, sembra un dannatissimo Gastone: sì, proprio il rivale di
Paperino. Vien voglia di spaccargli la faccia, o la testa.
Dio scopre Caino che però Lo
accusa d'aver permesso il
fratricidio. La contro-accusa di Caino è insidiosa, così Dio non lo
punisce riconoscendo la sua “parte di colpa” nella morte di Abele
e col segno che gli imprime sulla fronte, gli garantisce che nessuno
gli farà del male.
Da quel
momento Caino attraversa vari luoghi e si imbatte in diversi
personaggi di primo piano: Lilith, bella e focosa; Noè con la sua
famiglia; la torre di Babele; Abramo; Sodoma e Gomorra, Lot e sua
moglie; Giobbe ecc. ecc.
A
proposito di Sodoma e Gomorra, Caino osserva che sì, da quelle parti
non si trovava un solo giusto:
ma nella loro distruzione furono massacrati anche i bambini. Perché?
Il
romanzo prende di mira anche la giustizia umana: per
es. la condanna a morte di uno “schiavo traditore” non deve
turbare Lilith, in dolce attesa. Così: “Il risultato fu una sobria
esecuzione per impiccagione davanti
a tutta la popolazione della città.”
Troviamo anche
delle questioni sociali: per es., Caino va in cerca di lavoro come
pigiatore di argilla.
“Quanto
guadagnerò”, domandò Caino.
“I pigiatori
guadagnano tutti uguale.”
“Ma io,
quanto guadagnerò.”
“Questo non
riguarda me, in ogni caso, se vuoi un buon consiglio, non domandarlo
subito, non è ben visto, per prima cosa devi dimostrare quanto vali,
e ti dico anche di più, non dovresti domandare niente, aspetta che
ti paghino.”
“Se pensi
che sia meglio, farò così, ma non mi sembra giusto.”
“Qui
non conviene essere
impazienti.”
Piuttosto
attuale, no?
Mi fermo qui
perché il romanzo, sebbene di sole 142 pp., è molto divertente e
nello stesso tempo, profondo. Non gustavo da molto un libro così...
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Prima o poi dovrò inziare a leggere Saramago, devo dire che mi vergongo molto della sua mancanza ... bravo Riccardo che lo ricordi.
RispondiEliminarif. Alligatore
RispondiEliminaNon preoccuparti, Diego: non avevo letto niente neanch'io, del grande Portuguès... questo è il suo solo testo che conosca!
Grazie per la stima ed a presto.
Purtroppo, schiavizzato dalla mia penna, dalla scuola e da qualche problemino, non ho ho ancora avuto il tempo per passare da te.
Ma rimedierò, promesso!
Ciao Riccardo.Dopo tanto tempo riprendo a girare e da te trovo sempre ottimi suggerimenti:di Saramago ho appena iniziato"Viaggio in Portogallo",Ci penserò per Caino,credo si tratti comunque di diverse tematiche.Sono andata un po indietro e devo proprio leggere altri tuoi post,tutti interessanti.Ti auguro sereni e gioiosi giorni di festa,per te e i tuoi cari.
RispondiEliminarif.. Chicchina Acquadifuoco
RispondiEliminaInnanzitutto, contraccambio gli auguri di vero cuore!
Saramago: questo è il suo solo libro che abbia letto, ma è davvero grande... per arguzia stile e profondità.
So, inoltre che era un intellettuale molto attento ed impegnato; una lezione per tanti di noi!
Di nuovi sereni giorni di festa a te ed ai tuoi cari.
P.s.: anch'io devo mettermi in pari coi tuoi post...