giovedì 13 novembre 2014
“Point blank”, di Bruce Springsteen*
Non si tratta di una canzone
d'amore, benché si capisca che tra i protagonisti ve ne sia stato.
Ma il pezzo non parla tanto di come l'amore possa finire...
anzi penso che questo fatto rimanga in un certo senso sullo sfondo.
No,
la canzone parla di come possa vivere soprattutto una donna
in una società ingiusta anzi
spietata come la nostra che prende in considerazione le donne solo
quando stanno con un uomo.
Possibilmente potente.
Bene,
Point blank non
è un rock ma del rock possiede
la tensione e forse anche la disperazione. Lo strumento-principe è
qui il piano, tutti gli altri rimangono un po' sullo sfondo.
L'accompagnamento di batteria è forte ma discreto, come se volesse
solo accompagnare la voce.
Abbiamo
delle impennate nella
quali il ragazzo urla la sua frustrazione ed il suo dolore per la
donna che amava e che ora non può più aiutare.
“Do you still yours prayers
little darlin'
do you go to bed at night
prayin' that tomorrow,
everything will be allright,
but tomorrow's fall in
number”,
“dici
ancora le tue preghiere, tesoro/ vai a letto la sera/ pregando che
domani vada tutto bene/ ma i domani sono sempre meno”, inoltre:
“You wake up and you're
dying
you don't know what from”,
ti svegli e
stai morendo/ e non sai nemmeno per cosa.”
Il brano
continua osservando come la ragazza sia stata ingannata:
“Right between the eyes
baby, point blank
right beetween the pretty
lies they tell
little girl you fell”,
in sostanza
lei ha ricevuto: “Proprio in mezzo agli occhi, un colpo secco/
proprio in mezzo alle graziose bugie che raccontano.”
Così, il
ragazzo canta: “Ragazzina, sei caduta.”
Il brano
segue la ragazza presumibilmente dal momento dell'adolescenza ed in
realtà degradate ed osserva:
“Sei
cresciuta dove le ragazze maturano prima.
Hai preso
ciò che ti è stato dato
e lasciato
quello che chiedevano.
Ma ciò che
ti chiedevano non era giusto
non dovevi
vivere quella vita.”
Secondo me
la ragazza è stata costretta con lusinghe e con minacce ad entrare
nel giro della prostituzione.
“I was gonna your Romeo
you're gonna be my Juliet.
These days you don't wait on
Romeo's
you wait on the welfare check
and on all the pretty things
you can't ever have
and on all the promises”,
sarei stato
il tuo Romeo e tu la mia Giulietta./ Questi giorni non aspetti
Romeo,/ aspetti il sussidio di disoccupazione/ e tutte le belle cose
che non potrai mai avere/ e tutte le promesse.
Il
brano prosegue mentre con voce tesa ed appassionata Springsteen canta
di un sogno: capita
spesso di farne uno in cui si rivive quell'amore che è ormai morto o
che si sta trascinando senza più gioia o bellezza. Bene:
“Una volta
sognai che eravamo di nuovo insieme,
amore, tu ed
io,
a casa, in
quei vecchi locali che frequentavamo una volta,
stavamo al
bar
il complesso
suonava forte e tu mi urlavi
qualcosa
all'orecchio.
Mi
strappasti la giacca di dosso e mentre il batterista
contava fino
a quattro
afferrasti
la mia mano e mi trascinasti
sulla pista.
Stavi lì e
mi tenevi poi iniziasti
a ballare
lentamente.
E mentre ti
stringevo più forte giuravo che non
ti avrei mai
lasciata.”
In
pochi versi il Jersey Devil,il
Diavolo del New Jersey ha creato una realtà molto bella, addirittura
struggente. Ma questo che è un sogno,
nel momento in cui finisce diventa un incubo:
o per essere più precisi, tale diventa quando il ragazzo scopre
quale sia la “vita” della ragazza.
“Beh,
ti vidi giù al viale.
Il tuo viso
era in ombra ma sapevo che eri tu
stavi sotto
un portone per ripararti dalla pioggia
quando ti
chiamai non rispondesti.
Ti girasti e
guardasti lontano,
proprio come
uno straniero che aspetta di essere
spazzato
via.”
Il
punto è che come dice il ragazzo: “Sei stata deformata
fino a diventare complice.”
Così lei vive una vita che altri hanno
scelto per lei ma che ormai ha imparato a considerare “sua.”
E'
entrata (certo anche per via della paura)
in un giro di cui può essere solo schiava... Anche se per le
graziose menzogne che le sono state rifilate, crede ancora che possa
esserci un domani migliore. E deve stare attenta perché sta
camminando “nel mirino.”
Il
riferimento al “mirino” potrebbe non essere causale: una volta
Bruce raccontò di una compagna del liceo che gli stava appresso e
che era molto scatenata. Poi lei compì una rapina nel corso della
quale rimase uccisa... chissà che Point blank non
sia una versione di quella storia?
Infatti
io ho ipotizzato che la ragazza del brano sia diventata una
prostituta, ma potrebbe anche essere entrata in una banda di
rapinatori o di ricettatori. Un ambiente nel quale lei non può fare
“one false move away”,
un passo falso perché arriva un “colpo secco” ed è “morta.”
Comunque
il pezzo sottolinea un fatto fondamentale: come le dice il ragazzo:
“Did you forget how to love, girl,/ did you forget how to
fight”, hai dimenticato come
amare, ragazza,/ hai dimenticato come lottare.
A quel
punto, lei non potrà far altro che attendere la fine... che
arriverà. Prima o poi. E non sarà gloriosa.
Bruce
scrisse Point blank nel
1980 quando Reagan e la conseguente disoccupazione crearono ai
lavoratori USA non pochi problemi. Point blank si
trova nel doppio album in studio The river,
disco che denuncia questo malessere anche in brani come quello
omonimo, in Jackson cage e
forse anche in The price you pay.
In
questo quadro, la donna appare come il classico anello debole della
catena: non perché lo sia in quanto donna,
ma perché deve vivere ed alla fine subire una
società che privilegia il danaro, la violenza ed il potere. Ed
essendo la donna (soprattutto quella che viene da ambienti degradati)
priva di tutto ciò, le sue saranno scelte obbligate.
Certo a
questo stato di cose può ribellarsi, ma è molto difficile, quando
ti trovi da sola in mezzo ad un viale e ti tengono sotto tiro...
Nota
*
Traggo testo originale e traduzione italiana , da me in parte
rivista, da Bruce Springsteeen, Tutti i testi con
traduzione a fronte, Arcana Editrice, Milano, 1985,
pp.180-183.
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I tuoi commenti,le tue acute osservazioni,mi fanno "rileggere"pagine bellissime di poesia e musica,spesso ascoltate con superficialità e disattenzione.Sconvolgente,quanto attuale purtroppo,la situazione raccontata in musica già negli anni 70.
RispondiEliminaCiao,Riccardo e grazie!
rif. chicchina
RispondiEliminaTi ringrazio, davvero!
In effetti, benché la canzone sia stata pubblicata (se non erro) nel 1980, certi "segnali" erano chiari fin da allora...
Il brano fonde sia il dramma umano che quello sociale in modo sconvolgente. Purtroppo!
Adoro questo brano da sempre, e mi struggo ancora se lo sento (cosa che cerco vigliaccamente di evitare...), pur non essendo una vera fan del Boss.
RispondiEliminaUn saluto, caro Riccardo.
rif. Linda
RispondiEliminaCiao, Linda!
Sì, hai detto bene, il brano è davvero struggente...
ed anche complesso, come testo (almeno secondo me). Se ne potrebbe anche fare un film, così come si potrebbe fare anche con "Like a rolling stone" di Dylan. Gli spunti ci sarebbero...
Impeccabile come sempre Riccardo. Conosco meno di quanto vorrei Bruce Springsteen, ma mi chiedo come è stato possibile scambiare la sua Born in Usa per un inno reaganiano?
RispondiEliminarif. Alligatore
RispondiEliminaMuchas gracias, Al!
Francamente, neanch'io riesco a capire come mai su "Born in the USA" sia potuto sorgere un equivoco come quello cui accenni.
Con una battuta, verrebbe quasi da dire che gli americani non capiscono molto bene la lingua che parlano!
Perchè quel "born in the Usa", nato negli Usa, è lontanissimo dal nazionalismo e dall'esaltazione dell'individualismo...
Ciao Riccardo,
RispondiEliminaSono capitato per caso su questa tua ottima analisi di Point Blank mentre cercavo una buona traduzione del testo in italiano. Mi permetto una precisazione: Point Blank è stata pubblicata nel 1980, ma Bruce l'ha scritta almeno un paio d'anni prima. In alcuni concerti del 1978, infatti, una splendida versione di Point Blank era già in scaletta.
Per esempio il concerto del 7 luglio 1978 a Los Angeles (http://live.brucespringsteen.net/live-music/0,19731/Bruce-Springsteen---The-E-Street-Band-mp3-flac-download-7-7-1978-The-Roxy-West-Hollywood-CA.html)
rif. Guido Poerio
RispondiEliminaBen.. sbarcato su questo blog, Guido!
Spero di non fare una gaffe (magari eri già sbarcato...).
Ti ringrazio per la precisazione: in effetti, zio Bruce compone canzoni su canzoni, alle quali prima o poi deve (come dire?) dare asilo.
Mi pare che quanto scrivi su "Point blank" sia avvenuto anche per "Mary's place", che dovrebbe risalire addirittura ai primi anni '70. Ti risulta?
Buona giornata, appena possibile passerò da te.