Sole su tutta Cagliari, sia pure
servito da Dama Natura con un cocktail di vento freddo e di
nuvolaglia intermittente. Dama Natura, probabile parente di Madama
Dorè, di cui parlava De André in Volta la carta,
è una mia buona amica.
Potrei
stare ore a: fissare
il gioco del vento che increspa il mare; le colonne di pioggia
intensa come nebbia che si sposta facendo da taxi ai fantasmi ed alle
streghe; i raggi del sole che fanno scintillare i prati come una
cascata di diamanti (scusa, James Bond).
A
circa 48 ore dal Natale tutto o almeno molto risulta meno brutale,
ottuso, folle ed assurdo.
Ci
illudiamo tutti di essere meno brutali, ottusi, folli ed assurdi, ma
poiché siamo soltanto degli esseri umani, appunto ci illudiamo
soltanto. Ma chissà che a volte
perfino le illusioni non ci aiutino ad aprire gli occhi. Magari
chiudendoceli. Magari facendoci sognare. Ma se puoi scegliere tra i
sogni e gli incubi, perché dovresti scegliere gli incubi? Comunque,
una realtà priva di
sogni vale quanto uno zero spaccato.
A
Natale sembra una persona gradevole perfino il mio Interlocutore
Immaginario.
Eccolo!
Ha portato la chitarra, allora io estraggo l'armonica. Suoniamo e
nessuno dei 2 bada alle stecche dell'altro.
“Sai”,
dice tra un blues e l'altro, “penso che tu abbia delle possibilità.
E mi fa piacere sapere che stai lavorando anche quest'anno. Te lo
meriti perché in fondo, sei un brav'uomo.”
“Grazie,
I. I.”
“Però
non montarti la testa... ho detto che in fondo sei
un brav'uomo.”
“Beh,
I.I., è già molto che tu mi dica una cosa come questa.”
“Già.
Comunque cerca di volerti bene, Riccardo. O almeno, fingi.”
“V
bene, però questo vale anche per te.”
“Ci
proverò, Ric. Ci proverò. E ricorda che non c'è dolore che non
possa essere consolato né solitudine che non possa trovare
compagnia.”
“I.I.,
ora la butti in retorica. In ogni caso, quello che dici a me vale
anche per te: non scordare che siamo la stessa persona.
Come tu mi ricordi sempre...”
“Ah, adesso
chi è il polemico, il cavillatore, l'attaccabrighe?”
“Hai
ragione. Senti, ora che cosa suoniamo?”
“Non lo so,
Riccardo... magari una versione rock di Silent Night? Così ne
approfittiamo per augurare buon Natale a tutti quanti.”
Scusate, vado
a cercare il plettro della Befana, ma visto che ci vorrà del
tempo... buon Natale!
“Buon Natale
anche dall'Interlocutore Immaginario!”