Mi piacciono films dei generi più
disparati: storico, thriller, fantascientifico, gotico, impegnato,
comico, western, di guerra, erotico ecc. ecc.
Il solo genere che non mi piace è
quello porno, ma non per
moralismo: semplicemente, per me un film deve avere uno sviluppo
e raccontare una storia... tutto
questo nel porno non c'è, perché succede sempre la stessa cosa.
Non
mi dice molto neanche l'horror: non so, sarà che a me provare
spavento non diverte....
Ma per il resto, ripeto: mi
piacciono praticamente tutti gli altri generi.
Ecco, magari non sopporto la
monotonia: per es., in una storia di vampiri,
mi annoia parecchio la figura del mostro (è proprio il caso di dire)
assetato di sangue.
Certo, sappiamo tutti che il non-morto segue
una speciale dieta, che prevede l'assunzione di notturne bevande a
base ematica, ma se il film segue sempre e solo questo schema, allora
la vicenda non presenta alcuna variazione. Diventa anzi prevedibile e
tutta uguale: esattamente come il porno.
Ma
dopo il Dracula di
Coppola (1992), che ci presenta un vampiro romantico,
uno cioè che a distanza di secoli crede di trovare (o trova davvero,
se crediamo nella reincarnazione)
la sua donna, ma per amore la
risparmia, secondo me in futuro qualsiasi altra storia di questo
genere dovrà tenere conto dell'impostazione di Coppola.
Ma
se non erro, il romanzo di Stoker
(1897) non esce dalla solita routine vampiresca.
Coppola ci
presenta invece un vampiro tormentato dal suo bisogno di sangue ma
anche d'amore. Se egli
vampirizzasse la sua donna (Mina)
potrebbe averla con sé per l'eternità... ma nello stesso tempo, non
vuole condannarla alla dannazione,
anche questa eterna...
Come vediamo,
qui Dracula appare ben più complesso di quanto non risulti da tanti
altri films.
Beninteso,
egli trova comunque il modo di soddisfare con altre vittime il suo
vizio satanico, tuttavia è tormentato da scrupoli amorosi, morali e
perfino teologici.
Nel
western, il cowboy in
stile John Wayne risulta (almeno per me) improponibile: il semplice
fatto di vederlo tutto d'un pezzo ed imbattibile,
mi fa ridere.
Purtroppo,
molte volte, certi attori sono costretti (o si autocostringono)
ad impersonare sempre la solita parte: oggi questo capita a Bruce
Willis, Schwarzenegger, a Stallone ecc. ecc. Sarà colpa dello
show-business, di tanti registi, di vari sceneggiatori, o della paura
che certi attori hanno di allontanarsi da un ruolo che ormai
interpretano da decenni, ma in ogni caso i loro films sembrano tutti
dannatamente uguali.
E questo
capita anche a grandi attori come De Niro e Jack Nicholson...
Ogni
tanto, registi e sceneggiatori coraggiosi e creativi dovrebbero dire
ad attori ed attrici che sono ormai i fossili di
sé stessi: “Sentite, in questo film proviamo qualcosa di nuovo...
per es. tu, Jack, sarai un frate francescano del 1300: un mistico.
No, piantala col solito sorrisetto alla Shining!
Corri a leggerti qualcosa di S. Francesco o di S. Bonaventura e solo
dopo torna
sul set.”
“Tu,
Jennifer Lopez, sarai una professoressa di filosofia. Cercati un
vestito che ti arrivi sotto i piedi e comprati un paio di occhiali
con delle lenti grandi come fanali del 1800. Luogo
comune,
dici? Pazienza. E copriti le gambe, accidenti... dico anche a te,
Monica Bellucci!”
Chiaro?
Vabbe', poi le cose dovrebbero essere molto più complicate... per
fortuna.
Ma non temete: le complicheremo, le complicheremo...