Per me un bel film ti accompagna
anche dopo averlo visto.
Sì, forse
possiamo dir questo anche dopo aver ascoltato un certo disco, gruppo
o dopo aver letto un buon libro.
Probabilmente
possiamo fare un discorso simile anche per la filosofia.
Ma
sempre secondo me, il cinema ed un bel film ci
accompagnano con più forza e persuasione.
Forse perché quel
determinato film ci trasmette
l'illusione della
vita, i personaggi che si muovono sullo schermo sembra che si trovino
nella vita reale, i loro sentimenti e le loro passioni acquistano un
rilievo che supera la
finzione. In apparenza,
certo: perché un film non è la vita reale.
D'altronde
non lo è neanche un romanzo come Delitto e castigo di
Dostoevskij... eppure sembra che da quelle pagine Raskolnikov possa
saltar fuori da un momento all'altro: magari con la scure da cui
gocciola il sangue dell'usuraia e quello di sua sorella!
Che per il
suo Shining Kubrick si
sia ispirato proprio all'eroe dostoevskiano?
Comunque
il cinema (e l'arte in generale) ci sembra reale quando
è verosimile:
insomma, tutto deve esser rappresentato in modo naturale...
Ricordate
gli sketches che ironizzavano sulla frase: “Mangia
qualcosa, Pedro; Pedro, perché non mangi qualcosa?”
Ora, talvolta
diciamo anche noi al Pedro (o al Mario, alla Lucia ecc.) frasi
simili; la situazione è abbastanza frequente. Situazione che forse
qualcuno vorrebbe risolvere ficcando in bocca a Pedro un imbuto per
nutrirlo a forza, ma questo è un altro discorso.
Il
nostro discorso è
convincere quell'ingrato di Pedro, Tom o Karl a mangiare... facendo
sembrare quell'invito del tutto naturale. Antonio, Mary, Jean-Claude
e Suzie Wong sono davvero preoccupati per
il deperimento organico di questo maledettissimo Pedro, accidenti a
lui!
Ma perchè non mangia, ma che
ha?! Frank ha cucinato per lui
tutto il santo giorno, non è neanche andato a Wall Street per
giocare in Borsa... ed aveva anche lo zainetto nuovo! Ma
che mangi almeno le crocchette di patate cucinategli dalla nonna di
Luca Brasi, dopo tutta la fatica che ha fatto per ottenere un'ora di
permesso dal Padrino...
Insomma, avete
capito. Ora andiamo avanti.
Ah, ma prima
ringrazio: Antonio Banderas, Jean-Claude Van Damme, Tom Cruise, Suzie
Wong, Luca Brasi, sua nonna, il Padrino, Kubrick e Jack Nicholson: un
po' d'educazione, altrimenti dove andiamo a finire?
Bene, secondo
me al cinema è molto importante la sala. Sì, ormai esistono
le multisale. Eppure datemi pure del vecchiaccio romantico, ma a
me le sale d'una volta piacevano! Certo, spesso i sedili erano in
legno e dovevano risalire agli anni '40 o '50; le poltrone delle
multisale sono molto più comode.
Quei sedili
non erano (come le poltrone multisaliche) sistemate in ordine
decrescente: bastava che davanti a te sedesse una persona leggermente
più alta di una spiga nana, perché il film te lo dovessi
letteralmente sognare.
Spesso la
gente fumava oppure entrava in sala a film già iniziato, talvolta i
bagni erano come le latrine della fanteria di Attila.
Ma
quelle sale
presentavano anche dei vantaggi: si faceva la sosta tra il 1° ed il
2° tempo, durante la quale potevi andare in bagno e/o portarci i
bambini, bere o mangiare qualcosa, sgranchirti le gambe e scambiare
con la bella o con gli amici un parere sul film.
Finita
la proiezione, potevi restare in sala a rivedere il
film tutte le volte che volevi. Tanti artisti hanno trovato la loro
strada proprio in certe vecchie, scalcinatissime sale.
So che ora mi
domanderete: “Ma tu rivorresti quelle sale?”
Be', di questo
riparleremo... sapete, ho Pedro che sta litigando con Ratatouille per
una questione di melanzane: non vorrei che ci scappasse il morto! Ed
un topo morto, benché cuoco, non sarebbe esattamente il massimo.
Alla prossima!