Sabato sono morti sul lavoro 4 operai. Le statistiche registrano appunto sul lavoro una media di 3 morti al giorno.1 Nel 2009 sono decedute 1050 persone; per l’Inail questo tragico bilancio è leggermente migliorato rispetto al 2008.2
Ma tale miglioramento dipende parecchio dalla diminuzione dovuta alla crisi economica.3
Sabato a Pescia, in provincia di Pistoia “un romeno di 36 anni, Marius Birt, è rimasto schiacciato da una pressa nell’azienda nella quale lavorava da sette mesi con un regolare contratto”4
A Capua, in provincia di Caserta sono morti tre operai. Erano: Antonio Di Matteo, 63 anni, originario di Macerata Campania e Vincenzo Musso, 43 anni, di Casoria, in provincia di Napoli. I primi 2 sono stati subito “colti da malore.”
“E’ probabile che Giuseppe Cecere, 52 anni, di Capua, che era uno dei decani della squadra addetti alle opere edili e noto per la sua abilità, abbia tentato di aiutarli.”5
Notevoli le analogie tra la tragedia di Capua e quella di Sarroch (Ca) del 26/05/2009; anche là morirono soffocati dalle esalazioni di gas 3 operai addetti alla manutenzione di un silos.
Anche a Sarroch gli operai lavoravano per un’impresa importante: nella cittadina sarda per la Saras, a Capua per la Dsm, “società olandese che produce sostanze per prodotti farmaceutici.”6
A Sarroch come a Capua, gli operai lavoravano per una ditta esterna.
Ma il problema trascende questo o quell’ambito geografico.
Giustamente il ministro Sacconi dichiara: “Colpisce il fatto che ancora una volta siano vittime di infortuni mortali coloro che operano in appalto specificamente nei servizi di manutenzione.”7
Infatti colpisce che persone che per vivere devono lavorare, sul lavoro muoiano; ma non sembra che il problema siano gli appalti quanto il modo in cui essi sono regolati.
Infatti: “Alla parola “appalto”, il presidente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Inail, dott. Lotito, “reagisce con durezza.”
“Il problema vero_ dice _ si chiama clausola del massimo ribasso, purtroppo è un problema noto: per avere gli appalti le ditte si offrono a prezzi stracciati ma così facendo poi sono costrette a tagliare i costi. E quali? Quelli per la sicurezza, prima di tutto.”8
Perchè scopriamo che la cisterna in cui si sono calati gli operai di Capua “risultava già bonificata, e i ponteggi che Cecere” ed anche “i suoi colleghi dovevano rimuovere era servito proprio per consentire ad altri tecnici di operare all’interno del serbatoio.”9
Ma la cisterna sembrava bonificata; infatti: “Secondo una ricostruzione della Procura, c’era stato un tentativo “maldestro” di bonifica: era stato fatto uscire solo l’elio, non l’azoto presente all’80%.”10
Ora, dobbiamo sapere che: “Le morti durante le operazioni di pulizia e manutenzione delle cisterne sono diventate una delle cause maggiori di decesso”; “Dal 2006 si contano almeno altri sette episodi di particolare gravità che portano il numero dei lavoratori avvelenati a 26.”11
Ci sarebbe ancora parecchio da dire su questa tremenda piaga sociale-lavorativa che con un ardito neologismo è stata definita “cisternite.”12
Segnalo del resto il giudizio del sostituto procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Donato Ceglie, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo; per lui: “Da quanto sta emergendo mi sembra che non ci fosse sufficiente sicurezza e protezione”; infatti, il 20 i carabinieri di Santa Maria Capua Vetere hanno arrestato vari ispettori Asl per falsi certificati relativi proprio alla sicurezza sul lavoro.13
Bisogna ricordare, come dice il dott. Lotito che: “In molti casi, poi, questi sono lavoratori a cottimo”, o per essere più espliciti che: “L’abbattimento dei costi spinge a ricorrere a lavoro dequalificato con turni che si prolungano molto oltre l’orario normale, senza formazione, protezione, dotazione tecnica e sicurezza”14
Bisogna condannare gravi inadempienze da parte dell’imprenditore poiché “in generale” il dott. Lotito afferma che della reale sicurezza del lavoratore, il primo “se ne frega.”15
Infatti, circa quella sicurezza una sentenza della Cassazione ammonisce che “non è sufficiente che i datori impartiscano le direttive da seguire a tale scopo, ma è necessario che controllino con prudente e continua diligenza la puntuale osservanza.”
Ciò deve avvenire “sino alla pedanteria” affinché “tali norme siano assimilate dai lavoratori nell’ordinaria prassi di lavoro.”
Sono quindi molte le questioni che riguardano gravissime inadempienze e non meno gravi sottovalutazioni del problema delle morti bianche in sede politica, legislativa, imprenditoriale ecc. ….
Certo, le leggi e le regole relative alla sicurezza dei lavoratori non sono un “lusso che non possiamo permetterci”, come dichiarato dal ministro Tremonti alla festa della Lega; infatti, do atto al ministro d’aver corretto questa affermazione.
Concordo quindi in toto col presidente Napolitano che “raccoglie la diffusa indignazione per il ripetersi di incidenti mortali causati da gravi negligenze nel garantire la sicurezza dei lavoratori.”16
E’ infatti importante sottolineare come le cd morti bianche non siano casuali o isolate ma facciano parte di dinamiche che si auto-perpetuano seguendo costanti spesso simili.
Penso quindi che si debba rivedere parecchio, affidarsi di più alla tecnologia (qui concordano sia Lotito che il sen. pdl Tofani) e per Lotito, sul lato giuridico: “Fissare una responsabilità comune, in caso di incidenti, per l’azienda che dà l’appalto e per quella che lo riceve (attualmente, invece, è solo quest’ultima a rispondere degl’infortuni dei suoi operai, ndr)."17
Infine, se la nostra vuol essere realmente una repubblica democratica, non deve mai derogare dall’art. 41 della Costituzione che dice: “L’iniziativa economica è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.”18
Note
1) Liberazione, 12/09/2010.
2) Ma su questo dissente G. A. Stella, archiviostorico.corriere.it L’art. si intitola Morti sul lavoro e statistiche. I numeri che ingannano.
3) Liberazione, n° cit. ; su questo concorda abbastanza anche l’Inail.
4) Ansa, 12/09/2010.
5) Ansa, 12/09/2010.
6) Corriere della sera, 12/09/2010.
7) Corriere della sera, n° cit. Il corsivo è mio.
8) Corriere della sera, n° cit.
9) Corriere della sera, n° cit.
10) Ansa, 13/09/2010.
11) Liberazione, n° cit.
12) Cfr. F. Sebastiani su www.controlacrisi.org ; l’art. è dell’11/09/2010 cfr. Prezzo della crisi del 11-09-2010: “Quelle orrende morti in fondo alla cisterna” e sua intervista a G. Norcia, medico del lavoro Inca-Cgil su www.commercialpointjob.it Art. e intervista risalgono al 15/09/2010, tit.: “Il capolavoro di Sacconi e la riforma della legge sulla sicurezza ha tagliato le sanzioni.”
13) Per il giudizio del dott. Ceglie cfr. Liberazione, n° cit. e per gli arresti www.carabinieri.it.
14) Corriere della sera e Liberazione, nn° citt.
15) Corriere della sera, n° cit.
16) Corriere della sera,n° cit.
17) Corriere della sera, n° cit.
18) Il corsivo è mio.