La musica mi fa pensare allo scorrere del tempo, alle sue stagioni. Alcuni stili musicali ed alcune canzoni mi evocano certi elementi… con un’intensità tale quasi da trasportarmici.
Quando ascolto I’m a child, Sugar mountain e Comes a time di Neil Young (grandi soprattutto nel live Rust never sleeps) mi trovo sotto la neve, nel vento ed in mezzo alla nebbia dell’inverno o dell’autunno.
La chitarra acustica e l’armonica di Young mi portano al centro di foreste mai battute da essere umano; scende la notte e devo trovare del fuoco e riparo per la notte, prima che arrivino i lupi…
I violini di Vivaldi, nobili antenati della chitarra e dell’armonica di Young…soprattutto in quel movimento (se non erro) dell’Inverno in cui i violini si imbizzarriscono come cavalli. Cavalli di pioggia e vento che galoppano su per le scale di qualche antico palazzo veneziano.
Per me, in quel momento è come se la musica avesse accumulato una tensione emotiva, quasi elettrica… come quella di un temporale che deve scatenarsi. Ecco che allora, finalmente!, i violini accelerano (benché il ritmo si mantenga serrato).
Tutto ciò è molto simile a quello che provo quando ascolto Mannish boy di Muddy Waters: un rock-blues che mi fa sperare nell'esplosione di un bell’assolo di chitarra elettrica!
La chitarra c’è, insieme ad una batteria rocciosa, ad un’armonica che fa ritmo e ad una voce potente; ma la chitarra non scatta.
Quando invece, in certi rock, la chitarra esplode, libera così tutta l’elettricità e la tensione che si erano accumulate… la pioggia picchia alla grande, il vento strappa le porte dai cardini. Conduce l’inverno alle estreme conseguenze ma lo fa finire.
La primavera arriva con Vivaldi, con dei violini non pigri ma rilassati e gioiosi: in effetti, nella Primavera del Veneziano la melodia è anche incalzante, il tono di fondo è… un trillo. Con la sua Primavera è maggio o giugno. Si intuiscono l’estate, le cicale e l’aria tende all’afa.
La Messa da requiem di Mozart è un inverno pieno di gelo, di dolore e rimorsi; Wolfi, il piccolo, geniale lupo di Salisburgo ha offeso questo padre e l’Altro. Le voci che cantano requiem aeternam arrivano ad ondate, alternandosi alla musica; sono sommesse ed insieme minacciose.
3 secoli prima Villon era stata tormentato dal suono delle campane di Notre-Dame…
Ma l’autunno finisce con tutte le sue foglie svolazzanti, le nebbie e le piogge quando Max Weinberg guida con una rilassante batteria Secret garden di Bruce e della “E” Street.
Perché lei ha un giardino segreto, pieno forse di promesse. Vedo le foglie turbinare ancora ma ormai in lontananza, oltre il sentiero. Il tempo di Secret è rilassato ma attento, il sax di Clemons rimane sullo sfondo, si intuisce un violino… o è un synth?
Con Without you (anche questa, come Secret in Blood brothers) ci troviamo in piena estate. Senze di lei il protagonista si sente “triste”e “indifeso”ma il sax invita alla danza, la batteria gioca, gli altri musicisti si uniscono al coro, il piano tintinna; si spera che il tutto porti via le ombre della malinconia.
La musica di Without ricorda un po’ quella di Sherry darling (in The river) con un trascinante Clemons al sax, le chitarre più discrete e la band che trascina fuori il protagonista da una situazione in cui fanno capolino la disoccupazione, degli inquietanti “agenti in fondo al parco”e delle ragazze carine sulla spiaggia ma “così fuori portata.”
La musica è molto allegra benché leggendo tra le righe la storia raccontata non lo sembri tanto… comunque, forse anche qui si afferma, come in Badlands che “non è un peccato essere felici d’essere vivi.”